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RITIRO SPIRITUALE DEL CLERO – Casa Madre delle Piccole Ancelle di Sacro Cuore – 14.06.2017

1. La visita pastorale
Cari confratelli, riferisco i primi “dati” sulla Visita pastorale per informare, ma anche per accogliere osservazioni su come continuarla meglio facendo gli aggiustamenti opportuni, e per chiedere ancora di accompagnarla con la vostra preghiera.
Dal 23 aprile al 5 giugno ho visitato l’Unità pastorale di San Giustino (3660) – Cospaia (970) – Lama (3260) – Celalba (746) – Renzetti (92) – Selci (2140) – Cerbara (1700).
Totale abitanti 12.568 – parrocchie 7 – sacerdoti 4 (+1 collaboratore) – diaconi 3.
A San Giustino e a Lama sono stato 15 giorni circa, una settimana nelle altre parrocchie.
Grazie alla piena disponibilità dei sacerdoti, diaconi e operatori pastorali, posso affermare che la Visita pastorale è stata positiva per me e per la gente. Davvero un evento di grazia.
Ho presieduto celebrazioni festive e feriali, incontri con il Consiglio pastorale e degli Affari economici, con il Centro di ascolto della Caritas, con i catechisti e le persone impegnate nella pastorale. Sono stato accolto nelle scuole dell’infanzia e nelle medie per dialogare e riflettere con i bambini e ragazzi. Ho tenuto delle catechesi ai ragazzi del catechismo, ai giovani e alle famiglie. Ho potuto visitare la gran parte dei malati nelle loro case, portando loro la comunione (sono rimasto edificato dal modo con cui è affrontata la sofferenza). Ho visitato e celebrato nelle case per anziani.
Ho partecipato con vivo interesse al Consiglio comunale nel quale si è svolto un costruttivo dibattito. Sono stato con piacere nelle Proloco, al CVA, nelle feste. Ho incontrato le molteplici Associazioni che svolgono servizi sociali ed ecclesiali. Ho visitato non poche aziende che mi hanno presentato le loro attività. Ho accolto diverse persone che mi chiedevano un colloquio o la confessione. Ho accettato numerosi inviti a pranzo e cena per conoscere meglio le situazioni.
Ho incontrato con piacere le piccole comunità, una volta ben più numerose: Cospaia, Corposano, Sant’Anastasio, Altomare, Celalba, Pitigliano, Renzetti, Colleplinio, Parnacciano.
Ho fatto visita ai cimiteri e ho pregato con la gente che lì si è radunata.
Il 1 giugno a San Giustino, nella Festa del Patrono, l’Unità pastorale si è ritrovata per la celebrazione conclusiva.
Mi riprometto, a giorni, di mandare una lettera alle singole parrocchie e all’Unità pastorale, tenendo conto anche delle risposte ai questionari e delle osservazioni dei Convisitatori (il Vicario generale, Don Alberto Gildoni, l’economo Scarabottini) per ciò che attiene l’aspetto amministrativo e il mantenimento delle strutture.
Dopo aver fatto un resoconto al Consiglio Presbiterale (29 maggio) e ora a tutto il clero, riferirò e mi confronterò anche con il Consiglio Pastorale Diocesano il prossimo 19 giugno.
La Visita pastorale riprenderà secondo il calendario della Lettera pastorale (che invito a tener presente). Dal 3 al 30 sarò a Pistrino, Fighille, Citerna e Lippiano. E poi passerò alla Zona centro.
2. La Formazione permanente del Clero
Cari confratelli, invito cordialmente, anche approfittando di un po’ di vacanza ( necessaria anche questa, nella maniera possibile), a riflettere su alcuni testi che riguardano la formazione permanente di noi sacerdoti, tema essenziale per “coltivare” la nostra crescita umana e cristiana, ma anche il nostro servizio pastorale. Ne abbiamo parlato nella “due giorni” di Collevalenza, guidati da Don Giovanni Zampa. Ognuno riprenda quelle interessanti indicazioni.
Ecco i testi che consiglio di meditare.
2.1. Congregazione del Clero, Il dono della vocazione. Ratio fundamentalis institutionis sacerdotalis, 2016.
È un testo che riguarda la formazione delle vocazioni sacerdotali nelle molteplici situazioni della Chiesa universale. Dopo aver presentato le norme generali e i fondamenti, il testo presenta la formazione iniziale e permanente, le dimensioni e gli agenti.
Sono indicazioni che direttamente o indirettamente interessano anche noi, partendo dal principio dell’ecclesiologia del Vaticano II: la Chiesa particolare incarna la Chiesa universale.
Sottolineo alcuni passaggi:
il titolo: il dono della vocazione sacerdotale;
le quattro dimensioni della formazione sacerdotale: umana, intellettuale, spirituale, pastorale;
le tre parole-chiave: umanità, spiritualità, discernimento;
l’attenzione a prevenire, affrontare e curare correttamente gli abusi.
2.2. Segreteria generale CEI, Lievito di Fraternità. Sussidio sul rinnovamento del clero, 2017.
Il testo rende disponibile la riflessione dei Vescovi italiani tra 2014 e 2016 sul tema: il rinnovamento del clero a partire dalla formazione permanente, offrendo proposte e percorsi per sostenere i processi di riforma.
Oltre al significativo discorso del Papa all’Assemblea CEI, sono presentati i seguenti argomenti:
dimensione personale: l’amicizia col Signore nella libertà della sequela;
dimensione comunitaria-diocesana: il presbitero nel presbiterio, la profezia della fraternità;
dimensione missionaria: non un burocrate o un funzionario, ma un discepolo-missionario, costruttore di comunità e testimone della tenerezza di Dio.
Caratteristica principale: con la gioia del Vangelo.
Su questo si possono vedere altri interessanti interventi del Papa:
Incontro con sacerdoti, consacrati e seminaristi a Genova (27 maggio 2017);
Incontro con sacerdoti, consacrati e seminaristi a Milano (25 marzo 2017).
3. Documento preparatorio del Sinodo dei vescovi (15ª assemblea Generale ordinaria), I giovani, la fede e il discernimento vocazionale (con la lettera ai giovani di Papa Francesco e il questionario), 2017.
Il testo affronta tre capitoli:
i giovani nel mondo di oggi
fede, discernimento, vocazione
l’azione pastorale.
Trovo interessante le indicazioni offerte: sono stimoli che, uniti alla nostra esperienza, ci aiutano a rispondere alle domande del questionario. Vorrei raccogliere le risposte all’inizio del prossimo anno pastorale per prepararci al Sinodo, come già facemmo per quello sulla famiglia.
È interessante anche il contributo offerto da Don Samuele Marelli (coordinatore regionale delle pastorali giovanili delle dieci diocesi lombarde), giovedì 8 giugno 2017 a Collevalenza nella Giornata di santificazione sacerdotale (allego lo schema).
Le esperienze estive con i ragazzi potrebbero essere una buona occasione per interpellare su questo i giovani stessi che sono i protagonisti.
Evitiamo, come sempre, posizioni estreme (i giovani sono “allo sbando”; “non ci sono problemi”…) E cerchiamo di mettere in dialogo i giovani che frequentano e sono nostri validi collaboratori con il mondo dei giovani che si trovano soli, tristi, annoiati, nelle devianze (bullismo, droga, dipendenza dall’alcol…).

Carissimi confratelli,
grazie per la vostra attenzione, collaborazione, amicizia. Un particolare saluto al nostro carissimo Mons. Ivo Baldi qui con noi.
Auguri fraterni per l’anniversario della nostra ordinazione sacerdotale (con particolare affetto ricordiamo il 50º di Don Olimpio e Don Vinicio).
Invito sacerdoti diaconi alla gita a Venezia il 20 e 21 prossimo: è un bel momento fraterno!
Preghiamo per i confratelli infermi e visitiamoli (in primis il vescovo emerito Tomaso Pellegrino).
Buona estate e buone vacanze.
+ Domenico, vescovo

Le solennità del mese di giugno

LA PENTECOSTE (domenica 4 giugno) ci ricorda che lo Spirito Santo è il vero Protagonista della storia, della vita cristiana ed ecclesiale. È stato Lui a trasformare gli Apostoli. È Lui che santifica gli uomini, illuminando, sostenendo, donando il pensiero e i sentimenti di Cristo. È Lui che conduce la Chiesa e il mondo verso il regno di Dio.
Se è vero che senza lo Spirito non possiamo neanche dire: “Gesù è il Signore”, perché lo invochiamo così poco e non ascoltiamo i suoi suggerimenti? Vivere secondo lo Spirito e non secondo la carne fa la differenza della qualità di vita.

LA SOLENNITÀ DELLA SANTISSIMA TRINITÀ (domenica 11 giugno) ci richiama il mistero principale della nostra fede. Noi crediamo in un solo Dio che è Padre, Figlio e Spirito. Tre Persone distinte, unite nell’unico Dio che è Amore. Siamo battezzati nel nome della Trinità. La preghiera normalmente inizia col segno della croce ed ha come vertice la dossologia eucaristica: “Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te Dio Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria”.
Perché in ogni preghiera non mettiamo più attenzione al fatto che ci stiamo rivolgendo al Padre con cuore di figli, per mezzo di Gesù nostro Fratello Primogenito, nella potenza dello Spirito Santo che ci suggerisce le parole giuste?

IL CORPUS DOMINI (domenica 18 giugno) è il Dono di Gesù. È l’Eucaristia. Gesù ha voluto rimanere con noi e vivere dentro di noi nel sacramento più grande e più umile: un po’ di pane che è il suo Corpo, un po’ di vino che è il suo Sangue. Gesù, fatto uomo, ha voluto farsi Pane perché potessimo vivere come Lui. Posso rimanere in Lui e Lui rimane in me; posso dire come San Paolo: “Cristo vive in me”.
Perché la Messa domenicale è così disattesa e la Comunione fatta tante volte in modo superficiale? Chi frequenta l’adorazione eucaristica vi trova gioia, pace e forza per vivere secondo il Vangelo.

IL SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ (venerdì 23 giugno) mette in evidenza la sorgente dalla quale scaturisce ogni dono e grazia. Le parole e i gesti di Gesù provenivano dal Suo Cuore, mite, umile, misericordioso. Il Cuore l’ha spinto al dono totale di sé fino a farsi pane, fino a perdonarci tutto e sempre. Signore, donaci un cuore simile al tuo!

Sulle orme dei nostri Santi Patroni – Pieve de’ Saddi – Festa di San Crescenziano 2017

La Pieve de’ Saddi, distante 12 Km circa da Pietralunga e 18 Km. Circa da Città di Castello, è un edificio a pianta rettangolare allungata, diviso in tre navate, separate da colonne massicce e squadrate; è coperto da un soffitto a capriate e arricchito da un’abside di forma semicircolare e dal portico o nartece.
I terremoti e le numerose modifiche passate e recenti, tra le quali spicca quella voluta da vescovo Giulio Vitelli nel 1520, ci consegnano il complesso della Pieve de’ Saddi nella sua consistenza attuale. É il tipico esempio della Basilica paleocristiana. La costruzione è saldamente vincolata al suolo e appoggia sopra una cripta, di dimensioni ridotte rispetto al piano superiore, ma che si accorda perfettamente con l’insieme di tutto l’edificio. Dal piano terra, attraverso anguste scalette, si accede alla cripta dove, in origine, era situata la tomba di San Crescenziano. Sopra la scala sinistra, non può sfuggire un pregevole bassorilievo dell’VIII° secolo raffigurante San Crescenziano nell’atto di uccidere il dra¬go.
Crescenziano, nato a Roma nel 276, è un soldato della prima coorte della prima legione, di stanza a Roma per la difesa dell’Imperatore. Questa legione era comandata da San Sebastiano, insieme al quale operò per la propagazione della fede cristiana.
La tradizione riferisce che a causa di un editto dell’imperatore Diocleziano, ai soldati romani venne proibito di praticare il cristianesimo e di conseguenza molti soldati cristiani vennero uccisi o costretti all’esilio. Crescenziano nel 297 abbandonò la capitale insieme ai suoi genitori e si rifugiò a Perugia. Perduti i genitori, donò parte dei suoi beni ai poveri e lasciò Perugia a cavallo recandosi con alcuni compagni nella valle Tiberiana, arrivato a Tifernum Tiberinum, oggi Città di Castello (allora interamente pagana), si propose di convertirne gli abitanti. La leggenda narra che la campagna intorno alla città, in località Pieve de’ Saddi, era oppressa da un terribile drago che con il proprio alito pestilenziale procurava malattie agli abitanti e devastava le campagne. Il santo, dopo aver predicato la fede cristiana, uccise il mostro in combattimento a Pieve de’ Saddi. L’imperatore Diocleziano, venuto a sapere dei fatti prodigiosi, ordinò al prefetto dell’Etruria, Flacco, di chiedere a Crescenziano l’abbandono della fede cristiana e il ritorno nella sua legione, sotto pena della morte fra i più atroci tormenti. Crescentino invece si impegnò maggiormente nella predicazione della sua fede e si guadagnò nuove conversioni, compiendo diversi miracoli. Flacco fece allora trascinare Crescenziano in un tempio dedicato a Giove, dove il Santo rifiutò di obbedire all’ordine di adorare gli dei pagani. Crescenziano venne allora messo al rogo, ma con meraviglia dei suoi carnefici risultò immune dalle fiamme, nel mezzo delle quali continuava ad intonare canti di lode a Dio. I soldati allora lo denudarono e, legatigli mani e piedi, con una corda al collo lo trascinarono per le strade cittadine, e infine, gli tagliarono la testa. Il martirio avvenne il 1º giugno del 303. Sul luogo della sepoltura del santo sorge quindi la chiesa di Pieve de’ Saddi
La,Chiesa è dominata da una torre del IX° secolo che si eleva alta e possente sulla vallata, benché priva della merlatura origina¬le. Il torrione, nella sua fattura, e di mirabile eleganza: all’interno vi è una specie di vestibolo risalente al XV° secolo, con volticelle sostenute da mensole, e da cui ha inizio una scala sulla cui sommi¬tà troneggiava uno stemma della famiglia Vitelli in maiolica croma¬ta, del 1521.

Da alcuni anni, proprio nella casa Parrocchiale, è presente un Ostello nel quale accogliamo con gioia i pellegrini che effettuano il cammino di san Francesco e chiunque voglia venire a visitare la Chiesa.
Vi aspettiamo il 2 giugno per la Festa di san Crescenziano, alle 16.00 per la Santa Messa celebrata dal Vescovo di Città di Castello, Mons. Domenico Cancian f.a.m., seguirà poi un rinfresco per tutti.

Federico, Alexja e Damiano

T R I D U O IN PREPARAZIONE ALLA FESTA DEL BEATO CARLO LIVIERO

27-28-29 maggio
Quest’anno la festa del Beato Carlo Liviero è occasione per fare memoria del decimo anniversario della sua beatificazione, avvenuta a Città di Castello domenica 27 maggio 2007, solennità di Pentecoste. Viviamo questi tre giorni di preghiera facendo memoria grata per il dono che Dio ha fatto alla sua Chiesa e all’umanità intera nella persona del beato Carlo Liviero: dal suo cuore di apostolo e padre è sgorgata la famiglia religiosa delle Piccole Ancelle del Sacro Cuore che oggi tiene vivo il carisma del Fondatore in Italia, Svizzera, Albania, Kenya, Uganda ed Ecuador. Vogliamo metterci in atteggiamento di ascolto e contemplazione: ascoltare la Parola di Dio e contemplare quello che lo Spirito ha compiuto e continua a compiere nella Chiesa e nel mondo, per capire verso quale direzione incamminarci oggi, nella fedeltà al comandamento dell’amore e al mandato missionario che Gesù ha dato ai suoi discepoli.

PROGRAMMA
T R I D U O IN PREPARAZIONE ALLA FESTA DEL BEATO CARLO LIVIERO
27-28-29 maggio

BEATA MARGHERITA DI CITTÀ DI CASTELLO, VERGINE

4 maggio
Il percorso biografico di Margherita da Città di Castello (1287 ca. – 13 aprile 1320), penitente/terziaria domenicana, poggia su di una legenda pervenutaci in due diverse redazioni latine. Margherita nasce cieca e con altri handicap da nobili genitori (Parisio ed Emilia) nel castello di Metola nella Massa Trabaria. La fanciulla fin da sette anni avrebbe iniziato una vita di penitenza con digiuni e cilicio.
Nella speranza del miracolo della guarigione, i genitori la portano a Città di Castello presso il sepolcro di un frate Minore, pio e devoto, morto poco prima (il beato Giacomo); ma il miracolo non avviene e la fanciulla è abbandonata in questa città. Margherita vive girovagando e mendicando fino a quando viene accolta nel monasteriolum di Santa Margherita; ma dalle religiose di questo luogo viene poi espulsa, trovando approdo nella casa dei coniugi Venturino e Grigia. Qui comincia a operare miracoli vivendo in orazione, praticando forme penitenziali e adoperandosi per la pacificazione tra le famiglie. Porta l’abito dei frati Predicatori e frequenta la loro chiesa. Muore nella casa di Venturino e Grigia il 13 aprile 1320. Il corpo, con grande concorso di popolo, è portato presso la chiesa dei Predicatori. Nel cuore di Margherita vennero identificate tre pietre con immagini riferite alla Natività e allo Spirito Santo.
Margherita dovette godere fama di santità già in vita se è vero che a lei si riferisce Ubertino da Casale nel suo Arbor vitae crucifixae Iesu parlando di una prudentissima virgo de Civitate Castelli. Nel 1395 a Città di Castello il culto e la devozione per la Beata dovevano essere già stati istituzionalizzati. Il culto fu autorizzato da Paolo V nel 1609. Nel 1988 è stata proclamata patrona dei portatori di handicap nelle rispettive diocesi dal vescovo di Città di Castello e dall’arcivescovo di Urbino – Urbania – Sant’Angelo in Vado. Nel 2004 è stato depositato presso la Congregazione delle cause dei santi il materiale per l’eventuale canonizzazione.

BEATO CARLO LIVIERO, Vescovo e Fondatore delle Piccole Ancelle del Sacro Cuore

Carlo Liviero (Vicenza, 29 maggio 1866 – Fano, 7 luglio 1932) nasce da una famiglia di modesta condizione sociale. Ordinato prete nel 1888 a Padova, dopo una breve esperienza di insegnamento nelle scuole elementari svolge il ministero parrocchiale prima a Gallio poi ad Agna, portando avanti un intenso programma pastorale, animato dalla carità e volto alla promozione umana e cristiana della persona.
Nel 1910 è eletto vescovo di Città di Castello dal papa san Pio X. La fede granitica lo rendeva intrepido e vittorioso nelle difficoltà, entusiasta e felice nella totale dedizione al ministero e all’azione sociale, ma soprattutto gli procurava una sorta di fiamma interiore che si avvertiva nell’ardore delle sue parole e nel calore caritativo emanato dalle sue molteplici opere socio-religiose. Anche solo un elenco rende l’idea della multiforme attività pastorale che caratterizza l’azione del vescovo Liviero: il settimanale cattolico Voce di popolo (1910); il Bollettino diocesano per gli atti ecclesiastici della diocesi di Città di Castello che inizia le pubblicazioni verso la fine del 1910 e che nel 1913 viene esteso anche alle confinanti diocesi di Sansepolcro e di Gubbio; la “Scuola elementare maschile vescovile” (1910); la “Tipografia Vescovile” (1912), divenuta nel 1917 “Scuola Tipografica Orfanelli Sacro Cuore”; l’“Ospizio Sacro Cuore” (1915); la “Libreria Sacro Cuore” (1919); il pensionato “Sacro Cuore” (1920); la “Colonia marina Sacro Cuore” di Pesaro (1925); la “Sala cinematografica Sant’Egidio” (1931); la Schola Cantorum della Basilica Cattedrale “Antonio Maria Abbatini” (1931). E i risultati di questa operosità non mancano: si ha una fioritura di sacerdoti esemplari per zelo e dottrina, nonché una schiera di religiose eroiche anche dal punto di vista caritativo. Nel 1915 fonda la congre-gazione delle Piccole Ancelle del Sacro Cuore.
Tra 1977 e 1982 si svolge il processo di beatificazione e canonizzazione. Nell’anno 2000 è stata proclamata l’eroicità delle virtù e nel 2006 è stata riconosciuta una guarigione miracolosa attribuita alla sua intercessione. È stato beatificato a Città di Castello il 27 maggio 2007. La memoria liturgica è stata fissata alla data del 30 maggio, giorno del battesimo di Carlo Liviero nel 1866.

Santuario Maria SS. Madonna dei Rimedi

Dal 29 aprile è possibile visitare tutti i giorni, dalle 9 alle 12 il Santuario dedicato a Maria SS. Madonna dei Rimedi, posto a circa 1 Km. sulla S.P.201 Pietralunga-Umbertide, svincolo per Gubbio. Per chi vorrà pregare, meditare o semplicemente visitarlo ricordiamo che il Santuario è aperto al culto il sabato pomeriggio con la S.Messa delle ore 17.00; domenica e festivi ore 11.00; tutte le mattine vengono celebrate le Lodi.
Costruito nel VII° sec.d.C. sulla preesistente Pieve romanica, ampliato nel XII° sec. e luogo di intensa devozione mariana fin dal XVI° secolo. Secondo la tradizione vi pernottò S.Francesco nel 1224 di ritorno dalla Verna, dopo aver ricevuto le Stigmate.
Ristrutturato nel 2011 ad opera di Don Salvatore Luchetti e riaperto al culto dal Vescovo diocesano Domenico Cancian, vi si celebra la Festa della Madonna dei Rimedi la seconda domenica di settembre. Fuori orario potrà essere richiesta l’apertura del Santuario ad Angelo Pennestri (il custode) al 377-4273118.

Il Vescovo informa

Tradizionalmente il mese di maggio è dedicato alla Madonna. Abbiamo tante chiese e santuari dedicati a Maria. Incoraggio a valorizzare le celebrazioni mariane: il 1 maggio con la memoria di San Giuseppe lavoratore, lo sposo di Maria; l’8 maggio, Ascensione del Signore, ricordiamo anche la Madonna del Rosario di Pompei e Maria Mediatrice; il 13 maggio, la Beata Vergine Maria di Fatima (della quale ricorre il centenario); il 31 maggio, la Visitazione.

Proprio per celebrare il centenario di Fatima si è organizzato un pellegrinaggio (il programma nell’ultima pagina).

La pietà mariana ha trovato nella recita del Santo rosario una preghiera semplice e cara al popolo, ci aiuta a meditare e vivere i misteri della nostra fede, a cercare di far nostre quelle virtù umane e cristiane, che in Maria sono evidenti.

Diamo spazio e attenzione al rosario quotidiano, come hanno fatto i santi. La gente accetta volentieri di pregarlo nelle varie contrade e nelle famiglie. Può diventare momento di piccole e significative catechesi.

Chiedo di animarle al meglio invocando l’intercessione della Madonna per le vocazioni. Invito in modo particolare ad andare al Santuario mariano di Canoscio (sabato 6 maggio avrà luogo il consueto pellegrinaggio). Ho riscontri positivi e incoraggianti circa la crescita della partecipazione. Ringraziamo il Signore e chi ci opera.

Ci avviamo verso la conclusione dell’Anno pastorale. Si celebreranno tante cresime e prime comunioni nelle parrocchie e nelle UP. Facciamo il nostro meglio perché siano ben preparate, coinvolgendo i catechisti, i consigli pastorali, i genitori dei ragazzi.

Giovedì 4 maggio ricorre la memoria liturgica della beata Margherita di Città di Castello. La sua testimonianza è davvero stimolante e attuale. Ne invochiamo la protezione, anche facendo una visita alla chiesa di San Domenico, dove è custodito il suo corpo.

Domenica 7 maggio (IV Domenica di Pasqua) si ricorda la 54ª Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. Nel suo messaggio («Sospinti dallo Spirito per la missione») il Papa raccomanda: servono sacerdoti innamorati del Vangelo. Occorre pregare, ascoltare i giovani e metterli in cammino. Invito i sacerdoti a mandare i ragazzi alla prima giornata Vocazionale regionale per giovani che si terrà in questo giorno presso il Seminario regionale di Assisi. Ci sarò anch’io e presiederò la Messa conclusiva (vedi più avanti il manifesto).

Sabato 27 maggio, secondo il programma che avete più avanti, avrà luogo ad Assisi la Giornata regionale della Vita consacrata. Invito caldamente le persone consacrate a partecipare.

Domenica 28 maggio, Solennità dell’Ascensione del Signore, è la Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali. Il messaggio del Santo Padre si intitola: “«Non temere, perché io sono con te» (Is 43,5). Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo”. Data l’importanza decisiva dei media invito tutti a riflettere sulla responsabilità di farne un uso critico e di promuoverli come mezzi di comunicazione ispirata alla verità e alla misericordia.

Martedì 30 maggio, ore 10:00, in Cattedrale celebreremo la memoria liturgica del beato Carlo Liviero, vescovo di Città di Castello. Saranno presenti in modo particolare le Piccole Ancelle del Sacro Cuore, i bambini delle scuole e i pellegrini che vengono da altre città. A oltre cent’anni dal Suo prezioso ministero e a dieci anni dalla sua beatificazione, ne invochiamo l’intercessione.

                                          Domenico Cancian f.a.m.