IL SANTUARIO
Nel 1348 Giovanni di Jacopo edificò una piccola cappella sul colle di Canoscio. La costruzione fu intitolata alla Madonna Assunta. Il motivo della dedicazione è da ricollegarsi ad una grazia ricevuta: la pestilenza evitata. La promessa votiva fu suggellata da un lascito di 40 soldi. Questo denaro doveva servire per realizzare la “Maesta”: un pittore di scuola senese dipinse la Madonna nel momento del suo “Transito”. Parte di questo dipinto è oggi custodito nel Santuario di Canoscio. Nella Festa del 15 agosto 1855 il Vescovo di Città di Castello, Mons. Letterio Turchi, benediceva la Prima Pietra del nuovo santuario. La costruzione fu animata da numerosi volontari impegnati nelle varie attività indispensabili per la buona riuscita del grandioso progetto. Furono create cave, miniere e strade. I monaci del Monastero di Monte Corona, i frati della Verna, ed altri benefattori contribuirono con donazioni. La Basilica fu realizzata secondo il progetto dell’architetto Emilio de Fabris, celebre per aver costruito la facciata di stile gotico di Santa Maria del Fiore a Firenze. Il 23 ottobre 1857 a mezzogiorno, padre Piccardini fu chiamato a mettere l’ultimo coppo del tetto: il nuovo Tempio di Maria era lungo 44 metri e largo 18. Nell’ottobre del 1858, era terminata anche la torre campanaria, alla quale nell’anno seguente, fu aggiunta la guglia. Il 24 marzo 1859 risultavano completamente sistemate le tre navate interne. Annibale Gatti (Forlì, 1827 – Firenze, 1909) diede forma completa all’Immagine della Maestà: nel 1860 dipinse attorno all’Immagine della Madonna del Transito i 12 apostoli e sopra l’incoronazione dell’Assunta. Il Santuario, venne consacrato con feste straordinarie nei giorni 6/7 e 8 settembre 1878 dal cardinale Raffaele Monaco La Valletta, Vicario del Papa Leone XIII il quale era amico intimo del padre Piccardini. Il 16 settembre 1888, ancora per volere del Papa, si incoronava la Vergine santa con la corona donata dal Capitolo di san Pietro. L’8 settembre 1905 in nome del Papa san Pio X, si inaugurava la maestosa facciata col nuovo colonnato; sulla facciata, ricostruita dopo le distruzioni della guerra del 1944, c’è l’iscrizione: Virgini Immaculatae in Coelum Assumptae. Nella tragica guerra (1940-1945) che fece tante rovine in tutto il mondo, venne coinvolto anche il Santuario: il 9 luglio ci fu lo scontro tra tedeschi e anglo-americani: all’interno del santuario ci fu una terribile lotta e il tempio fu bagnato dal sangue dei combattenti. La chiesa, cannoneggiata, con il tetto crollato, con le mura in parte squarciate, colpita all’esterno e all’interno, fu molto rovinata. Subito dopo l’immane flagello, il Vescovo Filippo Maria Cipriani si mise con coraggio ad attuare la ricostruzione insieme all’allora Rettore del santuario Luigi Menghi. Sul rifatto pavimento di marmo si vede lo stemma del Vescovo Cipriani.In alcune parti del santuario sono ancora visibili i segni della guerra. La grandiosa vetrata, distrutta dalla guerra venne rifatta per opera dei pittori Nemo e Alvaro Sarteanesi di Città di Castello “Ultimo” diadema incastonato a gloria del santuario e della Madonna del Transito fu l’elevazione a Titolo di Basilica Minore avvenuta nel 1998.
THE SANCTUARY
In 1348, Giovanni di Jacopo built a small chapel on the hill of Canoscio. The building was named after Our Lady of the Assumption. The reason for the dedication was related to a grace received: the avoided pestilence. The votive promise was sealed by a bequest of 40 coins. This money was intended to create the ‘Majesty’: a painter of the Sienese school painted the Madonna at the moment of her ‘Transit’. Part of this painting is now kept in the Sanctuary of Canoscio. On the feast day of 15th August, 1855, the Bishop of Città di Castello, Monsignor Letterio Turchi, blessed the First Stone of the new Sanctuary. The construction was animated by numerous volunteers engaged in various activities indispensable for the success of this grandiose project. Quarries, mines and roads were built. The monks of the Monte Corona Monastery, the friars of La Verna, and other benefactors contributed with donations. The Basilica was built according to the project of architect Emilio de Fabris, famous for having built the Gothic-style facade of Santa Maria del Fiore in Florence. On 23rd October, 1857, at noon, Father Piccardini was called upon to put on the last roof tile: the new Temple of Mary was 44 metres long and 18 metres wide. In October, 1858, the bell tower was also finished and the following year the spire was added. On 24th March, 1859, the three internal naves were completely finished. Annibale Gatti (Forlì, 1827 – Florence, 1909) completed the Image of the Majesty: in 1860, he painted the 12 Apostles around the image of the Madonna del Transito (Our Lady of the Transit) and the crowning of Our Lady of Assumption above it. The Sanctuary was consecrated with extraordinary feasts on 6th, 7th and 8th September 1878 by Cardinal Raffaele Monaco La Valletta, Vicar of Pope Leone XIII, who was a close friend of Father Piccardini. On 16th September, 1888, again at the behest of the Pope, the Blessed Virgin Mary was crowned with the crown donated by the Chapter of St Peter. On 8th September, 1905, in the name of Pope St. Pius X, the majestic facade with the new colonnade was inaugurated; on the facade, rebuilt after the destruction of the 1944 war, there is the inscription: Virgini Immaculatae in Coelum Assumptae. During the tragic war (1940-1945) that wreaked so much havoc all over the world, also the Sanctuary was involved: on 9th July there was the clash between the Germans and the Anglo-Americans: inside the Sanctuary there was a terrible fight and the temple was bathed in the blood of the fighters. The church, cannonaded, with its roof collapsed, its walls partly torn open, hit on the outside and inside, was badly damaged. Immediately after the terrible scourge, Bishop Filippo Maria Cipriani courageously began to carry out the rebuilding together with the Rector of the Sanctuary, Luigi Menghi. Bishop Cipriani’s coat of arms can be seen on the redone marble floor. In some parts of the Sanctuary, the signs of the war are still visible. The grandiose stained-glass window, destroyed by the war, was redone by the painters Nemo and Alvaro Sarteanesi of Città di Castello. “The last” diadem set to the glory of the Sanctuary and the Madonna del Transito was the elevation to the title of Basilica Minore (Minor Basilica) occured in 1998.
LA PIEVE
La fondazione della Pieve di Canoscio dedicata ai Santi Cosma e Damiano, medici siriani martirizzati sotto Diocleziano (303), risale probabilmente al VI secolo. Tra la fine del XII e gli inizi del XIII secolo, la chiesa ha preso forma così com’è oggi: a pianta rettangolare con navata unica e abside semicircolare, i muri corredati da finestre strombate e la facciata in pietra arenaria sormontata da un campanile a vela. L’interno, presenta copertura a capriate. Alle pareti, affreschi votivi di epoche diverse.Alla destra della porta d’ingresso, un dipinto che rappresenta la Madonna del Conforto con i santi Pietro, Giorgio, Cosma e Damiano, ai piedi membri della confraternita vestiti in tunica bianca. La cornice del grande affresco riporta un’iscrizione e la data 1348. Il testo, parzialmente leggibile, attribuisce la commessa ai Priori di una Confraternita dei Cosma e Damiano. Sotto di esso è dipinta la Madonna del Latte tra San Leonardo, Sant’Antonio Abate con un orante, un Santo Vescovo e un altro Santo. Nella conca dell’abside troviamo una crocifissione tra Santi, in basso, un Santo, San Michele Arcangelo, Sant’Antonio Abate, San Sebastiano, San Rocco (?) e Sant’Ansano (?). Vicino al presbiterio è dipinta la Trinità, con tre teste. L’altare è impreziosito da una lastra lapidea decorata da una bellissima croce con un motivo ad intreccio, proveniente forse da un sarcofago altomedievale. In fondo alla chiesa è collocato un bellissimo battistero su basamento ottagonale.
THE CHURCH “LA PIEVE”
The foundation of the Pieve of Canoscio dedicated to Saints Cosmas and Damian, Syrian doctors martyred under Diocletian (303), probably dates back to the 6th century. Between the end of the 12th and the beginning of the 13th century, the church took shape as it is today: a rectangular plan with a single nave and a semicircular apse, the walls accompanied with splayed windows and the sandstone facade surmounted by a bell gable. The interior has a trussed roof. On the walls, there are votive frescoes from different periods. To the right of the entrance door, we can see a painting representing Our Lady of Comfort with Saints Peter, George, Cosmas and Damian and at the foot some members of the confraternity wearing white tunics. The frame of the large fresco contains an inscription and the date 1348. The text, which is partially legible, attributes the commission to the Priors of the Brotherhood of Cosmas and Damian. Underneath it, was painted the Madonna del Latte between St Leonard, St Anthony Abate with a praying man, a Holy Bishop and another Saint. In the bowl-shaped vault of the apse we can find a crucifixion between Saints, below, a Saint, St Michael Archangel, St Anthony Abate, St Sebastian, St Roch (?) and St Ansano (?). Near the presbytery, the Trinity with three heads is painted. The altar is embellished with a stone slab decorated with a beautiful cross with a woven pattern, perhaps coming from an early medieval sarcophagus. At the back of the church there is a beautiful baptistery on an octagonal base.
L’MMAGINE DELLA MADONNA DEL TRANSITO
E’ avvolta nel mistero l’origine storica della Madonna di Canoscio. Una antica tradizione popolare ci racconta che nell’anno 1348, un certo Vanni di Iacopo abitante in una casa della collina di Canoscio (Canusium – luogo bianco), come promessa votiva al tempo di una terribile pestilenza, lasciò in testamento ai suoi eredi 40 soldi per far dipingere una “Maestà” alla Vergine Maria. Il pittore che resta sconosciuto dipinse come affresco su muro la Madonna nel momento del suo Transito, cioè nel passaggio da questa vita terrena alla gloria del cielo con ai lati i dodici Apostoli e, sopra, l’Assunzione e Incoronazione in mezzo agli angeli.Ma dell’antica primitiva pittura a noi resta soltanto l’immagine della Madonna dormiente, con un volto luminoso delicato bellissimo, di trasparente celestiale candore. E’ questa la veneratissima Immagine che dal popolo è stata chiamata “La Madonna del Transito di Canoscio”. L’anno 1406 fu costruita la prima piccola chiesa attorno l’immagine della Madonna, dove la gente dei dintorni veniva a chiedere grazie, particolarmente contro l’epilessia o mal caduco e ogni altro genere di male. La piccola cappellina fu atterrata nel novembre del 1857, quando fu ricoperto il tetto del nuovo Santuario.
THE IMAGE OF THE MADONNA DEL TRANSITO
The historical origin of Our Lady of Canoscio is shrouded in mystery. An ancient popular tradition tells us that in 1348, a certain Vanni di Iacopo, who lived in a house on the hill of Canoscio (Canusium – white place), in his will, as a votive promise at the time of a terrible plague, left his heirs 40 coins to have a ‘Majesty’ painted to the Virgin Mary. The painter, who is unknown, painted a fresco on the wall representing the Madonna at the moment of her Transit, that is, in the passage from this earthly life to the glory of heaven, with the twelve Apostles at her sides. On the upper side he painted the Assumption and Coronation in the midst of the angels. But all that remains to us of the ancient primitive painting is the image of the sleeping Madonna, with a delicate, beautiful and luminous face of transparent celestial whiteness. This is the highly venerated image that people have called “Madonna del Transito di Canoscio”. In the year 1406, the first small church was built around the image of Our Lady, where people of the surrounding area came to ask for graces, particularly against epilepsy and any other kind of evil. The small chapel was demolished in November 1857, when the roof of the new Sanctuary was covered.
IL TESORO DI CANOSCIO
Il Tesoro di Canoscio venne rinvenuto il 12 luglio 1935 nelle vicinanze dell’attuale Cimitero di Canoscio, nei pressi del podere detto “Chiodo”. All’inizio non si comprese l’importanza della scoperta. Venne poi avvertito l’Arciprete della Pieve Giovanni Bussoni: si era davanti ad una singolarissima scoperta d’immensa importanza artistica e storica. I pezzi furono portati a Perugia e a Roma per un’analisi più approfondita. Il Tesoro di Canoscio, è costituito da una serie di 25 oggetti di epoca paleocristiana (VI secolo d. C.): sei piatti, due patene, tre calici, una pisside con coperchio, due colatoi, un piccolo ramaiolo e nove cucchiai. Tutti i pezzi sono in argento, utensili di uso profano trasformati, con l’avvento del Cristianesimo, in oggetti per la celebrazione eucaristica. Sono stati probabilmente donati ad una comunità cristiana da Aelianus e Felicitas, nomi che troviamo incisi su una delle due patene.Il Tesoro di Canoscio è oggi conservato presso il Museo Diocesano di Città di Castello (Piazza Gabriotti 3/a – Città di Castello). Per informazioni 075 8554705.
THE TREASURE OF CANOSCIO
The Treasure of Canoscio was found on 12th July 1935 near the current Cemetery of Canoscio, close to the estate known as ‘Chiodo’. At first, the importance of the discovery was not understood. The Archpriest of the Church of Pieve, Giovanni Bussoni, was later informed: it was a singular discovery of immense artistic and historical importance. The pieces were brought to Perugia and Rome for further analysis. The Treasure of Canoscio consists of a series of 25 objects from the early Christian period (6th century AD): six plates, two patens, three chalices, a pyx with lid, two strainers, a small ladle and nine spoons. All the pieces are made of silver. They are utensils of profane use transformed, with the advent of Christianity, into objects for the celebration of the Eucharist. They were probably donated to a Christian community by Aelianus and Felicitas, names that we find engraved on one of the two patens.
The Treasure of Canoscio is now kept at the Diocesan Museum of Città di Castello (Piazza Gabriotti 3/a – Città di Castello). For information 075 8554705.