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CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO
La chiesa parrocchiale di San Michele arcangelo sorge nel quartiere di San Giacomo.
L’antico edificio romanico subì un primo rinnovamento nel 1458, data riportata sull’architrave della porta della canonica. Acausa di un terremoto che colpì la città lo stesso anno, la chiesa subì numerosi danni,in particolare alla parte sommitale del suo campanile a base cilindrica, il cui basamento è visibile accedendo ai locali parrocchiali sul retro.
Nel corso del Cinquecentola struttura, allora in cattive condizioni, venne coinvolta in un’operazione di riqualificazione del quartiere di San Giacomo promossa dalla famiglia Vitelli, che qui possiede anche uno dei suoi palazzi. Nel 1527 monsignor Giulio Vitelli, figlio del capostipite Niccolò, ne affidò la cura a padre Sebastiano Sellari dell’ordine dei Servi di Maria, che avevano la loro residenza nel vicino santuario della Madonna delle Grazie, come ricorda un’iscrizione in pietra nella facciata della chiesa. La famiglia Sellari era molto legata a quella dei Vitelli e possedeva un palazzetto poco distante dal loro.Secondo le fonti l’edificioera di impianto basilicale a tre navate, divisein quattro campate. Lungo le navate laterali si aprivano sette cappelle: quattro lungo la navata sud e tre lungo quella nord, dov’era anche una porta che si apriva verso via delle Grazie.
Un secondo terremoto nel 1789 causò ancora una volta seri danni alla struttura che venne riedificata in dimensioni notevolmente ridotte, passando dalle tre navate all’aula unica e a soli cinque altari. Un sistema di paraste con capitelli corinzi che sorreggono un alto cornicione, collega tra loro le cappelle e l’abside coperta da una volta a botte.Sull’altar maggiore si ammira la tavola con la Madonna con il Bambino e i santi Sebastiano e Michele arcangelo del pittore biturgense Raffaellino del Colle, esponente della scuola raffaellesca. L’opera, realizzata tra 1528 e 1529, fu commissionata dalla famiglia Vitelli e da quella dei Sellari, come si evinceva dagli stemmi delle due famiglie presenti un tempo nella antica tribuna. Essa raffigura il santo titolare della chiesa e san Sebastiano, eponimo di padre Sebastiano Sellari.
La facciata è a doppio spiovente con al centro un portale in pietra arenaria sormontato da una finestra rettangolare.Nel muro di separazione tra la chiesa e la canonica è collocato il campanile a vela.
Nel vano prospiciente la piazza è riconoscibile l’antica sacrestia che conserva un lavabo in pietra arenaria sormontato da un affresco tardo cinquecentesco con la scena di Cristo e la Samaritana, decorato con imprese vitellesche.
Nel corso di un recente restauro sono stati recuperati il loggiato e il giardino esterno rialzati, appartenenti alla struttura quattrocentesca. Questi elementi erano stati affossati utilizzando materiale lapideo del demolito campanile e di varia provenienza tra cui frammenti di ceramica pertinenti manufatti databili tra il XVI e il XVIII secolo.
CHURCH OF SAN MICHELE ARCANGELO
The parish church of San Michele Arcangelo is located in the San Giacomo district.
The ancient Romanesque building underwent a first renovation in 1458, as recorded on the lintel of the rectory door. Due to an earthquake that hit the city in the same year, the church suffered extensive damage, in particular to the top part of the cylindrical bell tower, whose base is visible on entering the parish rooms at the back.
During the sixteenth century, the structure, then in poor condition, became part of the redevelopment of the San Giacomo district promoted by the Vitelli family, who owned one of the palaces there. In 1527 Monsignor Giulio Vitelli, son of the progenitor Niccolò, entrusted care of the church to Father Sebastiano Sellari of the order of the Servants of Mary, who had their residence in the nearby sanctuary of the Madonna delle Grazie, as recorded in the inscription on the stone facade of the church. The Sellari family was very close to the Vitelli family and owned a building not far away. According to sources, the church had a basilica layout with three naves, divided into four bays. Along the side aisles there were seven chapels: four along the south aisle and three along the north one, where there was also a door that opened onto Via delle Grazie.
A second earthquake in 1789 once again caused serious damage to the structure which was rebuilt considerably smaller. It went from three naves down to a single hall and only five altars. A system of pilasters with Corinthian capitals supporting a high cornice connects the chapels and the apse covered by a barrel vault. On the main altar you can admire a panel with the Madonna and Child and the saints Sebastian and Michael the Archangel by the painter Raffaellino del Colle , an exponent of the Raphaelesque school. The work, built between 1528 and 1529, was commissioned by the Vitelli and Sellari families, as evidenced by the coats of arms of the two families once present in the ancient tribune. It depicts the titular saint of the church and St. Sebastian, recalling Father Sebastiano Sellari.
The double façade features a sandstone portal in the center surmounted by a rectangular window. The cavity wall between the church and the rectory contains the bellgable.
The sandstone sink surmounted by a late sixteenth-century fresco with the scene of Christ and the Samaritan woman reveal that the room facing the square was once the scaristry.
During a recent restoration, the raised loggia and external garden, belonging to the fifteenth-century structure, were recovered. These elements had been filled with stone material from the demolished bell tower and from various sources including ceramic fragments of relevant artifacts dating back to between the sixteenth and eighteenth centuries.