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Il monastero di San Giacomo alla Scatorbia, nome originario, fin dall’epoca della sua fondazione nel 1142 è appartenuto all’Ordine benedettino vallombrosano e, dal 1190 fino al 1526, ha avuto come abate un membro della nobile famiglia Bufalini. Nel 1530 è Commendatario del Priorato di San Giacomo Mons. Ventura Bufalini, il quale, essendosi monacata nel 1526 una sua nipote senza dote, cede l’intero edificio alle Clarisse, che allora si trovavano nel Monastero di Trastevere fuori città. La comunità nel corso della sua vita sembra aver mutato quattro volte la Regola. Dal 15 maggio 2005, solennità della Pentecoste, alle Clarisse sono subentrate le Suore Francescane dell’Immacolata di vita contemplativa.
Finalità specifica delle case di contemplazione, chiamate Colombai dell’Immacolata, è di sostenere il Santo Padre nella sua difficile missione di Vicario di Cristo in terra, custodendo riti, usi e tradizioni del prezioso patrimonio francescano e monastico, soprattutto nella Liturgia cantata in gregoriano. Le Comunità contemplative delle Suore Francescane dell’Immacolata, sono formate da suore professe. L’attività essenziale e primaria dei Colombai è la preghiera (7 ore di preghiera comunitaria, più adorazione, ritiro in cella e studio); come lavori comunitari vi sono quelli di sartoria (paramenti sacri), di organo, di computer, di registrazioni, di rilegatura di libri, di confezioni dei Rosari, delle Medaglie miracolose, delle statuine, delle ostie e del vino per la S. Messa, di redazione della rivista De vita Contemplativa per monasteri.