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SANTA MARGHERITA DI CITTÀ DI CASTELLO, VERGINE

4 maggio
Il percorso biografico di Margherita da Città di Castello (1287 ca. – 13 aprile 1320), penitente/terziaria domenicana, poggia su di una legenda pervenutaci in due diverse redazioni latine. Margherita nasce cieca e con altri handicap da nobili genitori (Parisio ed Emilia) nel castello di Metola nella Massa Trabaria. La fanciulla fin da sette anni avrebbe iniziato una vita di penitenza con digiuni e cilicio.Nella speranza del miracolo della guarigione, i genitori la portano a Città di Castello presso il sepolcro di un frate Minore, pio e devoto, morto poco prima (il beato Giacomo); ma il miracolo non avviene e la fanciulla è abbandonata in questa città. Margherita vive girovagando e mendicando fino a quando viene accolta nel monasteriolum di Santa Margherita; ma dalle religiose di questo luogo viene poi espulsa, trovando approdo nella casa dei coniugi Venturino e Grigia. Qui comincia a operare miracoli vivendo in orazione, praticando
forme penitenziali e adoperandosi per la pacificazione tra le famiglie. Porta l’abito dei frati Predicatori e frequenta la loro chiesa. Muore nella casa di Venturino e Grigia il 13 aprile 1320. Il corpo, con grande concorso di popolo, è portato presso la chiesa dei Predicatori. Nel cuore di Margherita vennero identificate tre pietre con immagini riferite alla Natività e allo Spirito Santo.
Margherita dovette godere fama di santità già in vita se è vero che a lei si riferisce Ubertino da Casale nel suo Arbor vitae crucifixae Iesu parlando di una prudentissima virgo de Civitate Castelli. Nel 1395 a Città di Castello il culto e la devozione per la Beata dovevano essere già stati istituzionalizzati. Il culto fu autorizzato da Paolo V nel 1609. Nel 1988 è stata proclamata patrona dei portatori di handicap nelle rispettive diocesi dal vescovo di Città di Castello e dall’arcivescovo di Urbino – Urbania – Sant’Angelo in Vado. Nel 2004 è stato depositato presso la Congregazione delle cause dei santi il materiale per l’eventuale canonizzazione.
L’11 dicembre 2019, papa Francesco, durante l’udienza concessa al cardinal Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, autorizzò la preparazione della «Positio super canonizatione aequipollenti». La Seduta dei Consultori Storici si tenne il 29 settembre 2020, con esito affermativo, seguita dal Congresso Peculiare dei Consultori Teologi, celebrato il 26 gennaio 2021, con esito affermativo. La Sessione Ordinaria dei Cardinali e Vescovi si riunì invece il 13 aprile 2021, con esito affermativo.
Il 24 aprile 2021, ricevendo in udienza il cardinal Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, papa Francesco confermò le conclusioni della Sessione Ordinaria dei Cardinali e Vescovi e decise di estendere alla Chiesa universale il culto della Beata Margherita di Città di Castello, iscrivendola nel catalogo dei Santi.

Cammino sinodale accompagnati da Maria

Il mese di maggio ci parla in modo particolare di Maria, della sua materna presenza che Gesù prima di lasciarci ci ha regalato. E lei ha assunto questo compito con discrezione
ed estrema attenzione: accompagna e si prende cura di ogni uomo, della Chiesa e del mondo. Siamo tutti figli di Dio e fratelli in Cristo attraverso la maternità di Maria.
Guardando a lei veniamo confortati e sostenuti. Siamo attratti dal suo stile di vita che rispecchia da vicino quello di Gesù e quello di Giuseppe. Sentiamo come figli il desiderio
di vivere anche noi come lei. Metto in evidenza quattro sue attitudini o virtù che sarebbero necessarie anche per noi.
1. “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola” (Lc 1,38). È il Sì di Maria, la sua totale obbedienza a quello che il Signore le chiede. Obbedisce perché lei si ritiene “la serva del Signore”. Lo ripete anche nel Magnificat. Maria si definisce così, in perfetta sintonia con Gesù che accetta la proposta del Padre di farsi uomo dicendo: “Ecco io vengo per fare o Dio la tua volontà” (Eb 10,7), proprio come “Servo di Jahve” (Is 42,1). Obbedienza che va insieme con l’umiltà e con la fede. “Beata te che hai creduto” (Lc 1,45). La prima beatitudine evangelica è rivolta a Maria, donna credente e obbediente, come Abramo. San Paolo parla dell’obbedienza della fede. Questa è sicuramente la disposizione cristiana di base. Tanto che Maria nell’ultima sua parola che l’evangelista Giovanni ci riferisce, e che è considerata come una sorta di suo testamento rivolto a noi, ci raccomanda: “Qualsiasi cosa vi dica Gesù, fatela” (2,5).
Obbedendo al Signore avvengono miracoli.
Maria ci insegna ad avere fiducia e coraggio nel portare la nostra croce. 2. Lei era lì, ai piedi del suo Figlio crocifisso. “Stava” dice l’evangelista Giovanni, mentre gli apostoli erano fuggiti, scandalizzati. Stava senza inveire e urlare contro coloro che crocifiggevano Gesù. Stava con grandissima dignità e fortezza d’animo, facendo sue le parole del Figlio: “Padre, perdonali… Donna ecco tuo figlio… Padre nelle tue mani affido il mio spirito”. Ha detto un altro ancora più impegnativo Sì, con l’anima trafitta dalla spada, soffrendo le “doglie del parto” e diventando madre di tutti noi, responsabili della sofferenza sua e del Figlio.
Questo è il modo evangelico di vivere le nostre sofferenze rendendole feconde. 3. Maria ci insegna ad amare le persone in modo concreto, attento, discreto. Così ha fatto a Cana ottenendo
da Gesù il primo segno/miracolo: si è resa subito conto che mancava il vino, si è coinvolta ed è intervenuta in modo efficace, anche facendo anticipare l’ora di Gesù. Così con la cugina
Elisabetta: va subito a incontrarla e a condividere la gioia della maternità. Così con i discepoli che durante la passione si erano dispersi: Lei li raduna e li raccoglie in preghiera disponendoli a
ricevere lo Spirito Santo. 4. Maria ci insegna a cantare il Magnificat ogni sera. Un canto di lode al Signore che guida la storia. Lei è sicura che la misericordia divina è il filo conduttore di tutto: “di generazione in generazione la sua misericordia”. Ci invita a leggere gli eventi in profondità: Dio è dalla parte dei poveri, degli umili, di coloro che confidano in Lui e non dalla parte dei potenti, dei superbi e dei ricchi. Purtroppo i nostri libri di storia, i nostri giornali ci raccontano il contrario e ci illudono. Il Magnificat spinge a interpretare anche gli eventi che mettono a soqquadro il mondo creando angoscia e incertezza, come il covid e le guerre in corso, nella luce di Chi ha vinto il mondo e risorto ci ripete: “Pace, non abbiate paura. Piuttosto: convertitevi e amatevi come vi amo io. Vincete il male con il bene!”. Abbiamo dunque bisogno di meditare e seguire questa testimonianza di Maria. Il rosario è la preghiera mariana popolare che ci fa ripetere le “Ave Maria” chiedendo alla nostra Madre di aiutarci a vivere i misteri di Gesù: quelli della gioia, della luce, del dolore e della gloria, con i quali tutti abbiamo anche fare. Lei li conosce bene, li ha vissuti in modo esemplare. Noi alla sua scuola possiamo imparare a diventare veri discepoli di Gesù. In questo tempo pasquale Maria vuole aiutarci ad accogliere in modo particolare il grande mistero
della resurrezione di Gesù, ci aiuta a riconoscerLo presente nei sacramenti, nel Vangelo, nei poveri, in tutti gli eventi grandi e piccoli della nostra vita. Così viviamo da risorti con Cristo, viviamo nella gioia pasquale, nella forza dello Spirito di Gesù che infonde in noi il suo Amore.

Associazione chiese storiche, iniziano i corsi di formazione per i volontari

L’Associazione, ha programmato una serie di corsi di approfondimento, rivolto ai soci e alle persone interessate.
Le lezioni saranno divise in due periodi: a maggio e settembre- ottobre.
Qui di seguito il calendario del primo modulo:

09/05/2022- ore 17,30/ Sala Orto della cera in via del Pozzo a Città di Castello
“La Cattedrale: origini storiche e vicende costruttive”
Docenti: don Alberto Gildoni / ing. Giovanni Cangi

23/05 /2022- ore 17,30 / Duomo di Città di Castello
“La Cattedrale: le opere d’arte e i committenti”
Docente: dott.ssa Francesca Mavilla

Gli incontri avranno la durata di un’ora e mezza circa e i relatori sono tutti esperti degli argomenti trattati.Il corso è gratuito.
Per partecipare è necessario essere iscritti per il 2022 alla nostra Associazione. Le iscrizioni si ricevono presso la libreria del S. Cuore in Piazza Gabriotti, dal martedì al sabato.
Le persone interessate potranno prenotare i corsi sempre presso la libreria S. Cuore o inviando una mail all’indirizzo beniculturali@diocesidicastello.it.
Per questioni logistiche le iscrizioni andranno fatte entro il 06/05/2022. Per quanto riguarda la norme in materia di prevenzione sanitaria, in base alla normativa ad oggi vigente, dal 1° maggio non sarà richiesto il green pass, mentre nulla è stato ancora deciso riguardo le mascherine. I partecipanti dovranno attenersi alle norme in vigore alle date in cui si terranno i corsi.L’Associazione in base alla partecipazione, o altro, si riserva la facoltà di cambiare luogo e data dei singoli incontri: eventuali modifiche verranno comunicate agli iscritti ai corsi, mediante email o per telefono

 

Il Signore vi dia Pace!

Nel Vangelo di Giovanni il Risorto apparendo agli apostoli impauriti e smarriti per tre volte dice loro: “Pace a voi” (Gv 20,19. 21. 26). Se Gesù non fosse risorto, sarebbe rimasta ancora
vincente la logica della violenza (e della guerra) che si era scatenata in modo devastante contro di lui, vittima innocente e impotente. Vinceva anche su di lui, come sempre, il più forte, chi aveva più armi e il debole innocente soccombeva!
Gesù vive la situazione peggiore di tutti: accetta il male che si abbatte su di lui, è percosso dagli uomini e abbandonato anche da Dio, ridotto a verme e non più uomo, uno di fronte al quale ci si copre la faccia… Insieme a Gesù un’infinità di fratelli e sorelle che vivono la tragedia infinita delle guerre, non solo in Ucraina ma in tutto il mondo di ieri e di oggi, con vittime, profughi, distruzioni e disastri incalcolabili. I nostri giorni di questo ci parlano con una insistenza terrificante che non accenna a finire. Molto più del disastro della pandemia.
Il nostro Dio è passato dentro le tragedie della storia, prendendo su di sé ogni tipo di sofferenza che in quei tre giorni si è concentrata su di Lui in modo indescrivibile. Fosse finito in croce, magari arrabbiato e disperato, l’umanità non aveva che da rassegnarsi: è così da Caino e Abele fino ai nostri giorni. La storia non cambia, anzi… Ma Lui è risorto il terzo giorno!
In modo inatteso, incredibile, nonostante l’avesse predetto. Hanno faticato a credere, fatichiamo anche noi. Ma è così. È sicuro. La Pasqua è la festa per eccellenza, il rovesciamento ancora oggi della logica mondana che sembra dominare con prepotenza. Le prove sono proprio tante: Gesù è passato tra noi facendo solo il bene, ha preso su di sé il male, è salito in croce volontariamente per dare la vita per amore, il Padre lo ha sostenuto con la forza dello Spirito nella via crucis e il terzo giorno l’ha risuscitato! E’ questo il mistero pasquale, il cuore della nostra fede cristiana!
Il Padre non è sceso a salvare il Figlio con un esercito forte che pure aveva, ma sostenendolo nel suo donarsi senza opporre resistenza e violenza, e l’ha risuscitato alla Vita non più esposta al limite, al male, alla Vita che coincide con l’Amore. Pace a voi! A tutti quelli che credono in me e seguono la mia via! – ripete Gesù. Pace non come la intende il mondo, come assenza da guerra, pace imposta dai prepotenti con la forza, ma la Pace che è la vittoria dell’Amore, umile, disarmato, ostinato. Ero sicuro che l’Onnipotenza dell’Amore divino avrebbe prevalso. E chi si mette dalla mia parte ne fa esperienza, come Maria, come i santi.
La Pasqua 2022 sia la Pasqua della Pace del Risorto nel cuore di ogni uomo e nel mondo intero!

MUSEO DIOCESANO, LE INIZIATIVE

Martedì 5 aprile alle ore 11.00 si terrà nel Salone Gotico del Museo Diocesano la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa Pasqua tra Umbria e Toscana VII Edizione 2022 alla presenza di S. E. Domenico Cancian e dei Sindaci e Assessori alle Politiche culturali dei Comuni dell’Alto Tevere Umbro: di Città di Castello, Citerna, Montone, Monte Santa Maria Tiberina, San Giustino, Pietralunga e Umbertide; e per quanto riguarda la Regione Toscana dei comuni di Anghiari, Monterchi, Sansepolcro e Pieve Santo Stefano, e con la partecipazione di Aboca Museum con sede a Sansepolcro. Obiettivo dell’appuntamento è la riflessione sulla Resurrezione tramite dodici eventi culturali che si terranno nelle chiese, nei musei, nei santuari, nei teatri, nei palazzi storici del territorio dell’Alto Tevere Umbro e Toscano, spazi di particolare bellezza spirituale, artistica e architettonica.

A Città di Castello si svolgerà sabato 14 maggio alle ore 18.00 nel Salone San Giovanni Decollato un concerto dal titolo Over the rainbow Canzoni della tradizione del Coro Giovanile e di Voci bianche Octava Aurea – Perugia e la Classe di Canto della Scuola Comunale di Musica “G. Puccini” di Città di Castello, Pianista Mailis Pold e Direttori Mario Cecchetti e Klara Luznik.

Venerdì 8 aprile alle ore 18.30 si terrà nel Salone Gotico del Museo la presentazione dell’intervento
di restauro dell’affresco raffigurante la Madonna delle Grazie di Nemo Sarteanesi (1921-2009) realizzato nel 1954 sopra il portone d’ingresso del Palazzo vescovile di Città di Castello alla presenza  di S. E. Domenico Cancian f.a.m., di Gian Franco Scarabottini, Direttore Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici, Catia Cecchetti, Presidente Associazione per la Tutela e Conservazione dei
Monumenti dell’Alta Valle del Tevere e di Adele Lanzuolo, Presidente Inner Wheel Club di Città di Castello; a seguire gli interventi di Maria Rita Olivieri, Storica dell’arte e della Restauratrice Laura Zamperoni.

Mercoledì 27 aprile alle ore 18.oo nel Salone Gotico del Museo si terrà la presentazione del libro di Paolo Micheli magistrato della Suprema Corte di Cassazione dal titolo “A sta pandemia damoje n’verso” alla presenza di giornalisti e della stampa locale. Sabato 30 aprile nel Salone Gotico del Museo alle ore 16.30 si terrà il convegno scientifico dell’ Associazione Malattie Renali “A.MA.RE. – O.D.V.”

Sono state prorogate fino a sabato 30 aprile prossimo le due mostre documentarie e fotografiche dal titolo “L’Istituto Beata Margherita di Città di Castello – Tra storia e memoria” allestite presso la Sala documentaria del Museo Diocesano e la Tipografia “GrifaniDonati” in Corso Cavour, la cui finalità è quella di ricordare i momenti più significati della storia dell’Istituto dalla sua nascita avvenuta il 4 ottobre 1919 fino alla sua chiusura nel 1999. Si ricorda che si può vedere il video prodotto per l’occasione che raccoglie alcune significative testimonianze su Youtube nel
sito wwwdiocesidicastello.it.

Per informazioni: dott.ssa Catia Cecchetti
075 8554705 museo@diocesidicastello.it
fb Museo Duomo Città di Castello – instagram museodiocesanocdc

RelAzioni per un umanesimo della cura, ciclo di seminari

Presso la Sala Santo Stefano in Città di Castello si terrà un ciclo di seminari dal titolo “RelAzioni per un umanesimo della cura”.  Gli incontri sono organizzati dall’Ufficio per i problemi sociali, il lavoro, la giustizia e la pace della Dicoesi di Città di Castello, con la partecipazione dell’Università degli Studi di Perugia e IHRC International Human Being Research Center.

PROGRAMMA

 

IL VESCOVO INFORMA

Sabato 2 aprile, celebreremo i cinquant’anni di vita della nostra Caritas diocesana. Ringraziamo il Signore e tutti coloro che in questo mezzo secolo si sono adoperati per dare testimonianza evangelica dell’amore per i poveri come Gesù è venuto a insegnarci. Innumerevoli e significative sono state le attività svolte a vantaggio delle persone bisognose del nostro territorio, ma soprattutto è cresciuta la nostra sensibilità umana e cristiana per aiutare a superare povertà, disuguaglianze e anche ingiustizie.

Partecipiamo alle celebrazioni di sabato 2 aprile e impegniamoci a continuare con più entusiasmo, anche e soprattutto per l’emergenza Ucraina, che stiamo cercando di affrontare in modo esemplare. • La Settimana Santa, specialmente il Triduo pasquale, è il centro dell’anno liturgico.

Esorto il clero e tutte le persone impegnate nella pastorale a preparare nel modo migliore le celebrazioni liturgiche, le catechesi, la carità. Più avanti troverete un piccolo sussidio liturgico preparato dalla Conferenza Episcopale Italiana. Chiedo ai sacerdoti una particolare disponibilità per le confessioni.

• La Messa Crismale, alla quale raccomando la partecipazione del clero (sacerdoti e diaconi), avrà luogo in cattedrale giovedì santo 14 aprile alle ore 10:30. Ognuno porti camice e stola bianca.

Al termine della celebrazione, facendo la fila con ordine, si possono prendere gli oli benedetti. Si prega anche di depositare negli appositi cestini sia lofferta per la Caritas – Emergenza Ucraina, sia lofferta per la Terrasanta (è ormai tradizionale la colletta per la Chiesa madre di Gerusalemme che versa in condizioni economiche molto precarie a motivo della quasi assenza dei pellegrini). Dopo la celebrazione della Messa della “Cena del Signore“, consiglierei un tempo prolungato di adorazione eucaristica allaltare della reposizione.

Specialmente il giovedì santo, nelle celebrazioni e nell’adorazione eucaristica, ringraziamo Gesù per il dono dei sacramenti (significati negli oli), del sacerdozio e dell’eucaristia. È il momento in cui il clero rinnova le promesse di vivere il ministero come Gesù desidera. Preghiamo per i nostri sacerdoti e diaconi, per nuove vocazioni. Il Giovedì Santo è anche il giorno adatto per ricordare la nostra ordinazione sacerdotale. In modo particolare ringraziamo il Signore per il 60° di Don Pietro Bartolini, il 55° di Don Vinicio Zambri e Don Olimpio Cangi, il 50° mio e di Don Antonio Ferrini, il 40° di Don Livio Tacchini e il 20° di Don Adrian Barsan. • Il venerdì Santo è giorno di digiuno e di astinenza. Preghiamo per la pace nel mondo, specialmente in Ucraina.

La via crucis del venerdì Santo può essere fatta sia all’esterno che in chiesa. Si può consigliare naturalmente di seguire la Via Crucis (attraverso TV 2000) guidata dal Papa in Piazza San Pietro alle ore 21.00. • Prepariamo nel modo migliore possibile la celebrazione della Veglia pasquale e della domenica di Pasqua perché la grazia del Signore risorto rinnovi profondamente la nostra vita. • La seconda Domenica di Pasqua è diventata per volontà di Giovanni Paolo II la Domenica della Divina Misericordia, assecondando la richiesta fatta dal Signore a Santa Faustina Kowalska. In fondo è la celebrazione del mistero pasquale in chiave di Amore e Misericordia. I testi liturgici sono particolarmente adatti per benedire e ringraziare la Santissima Trinità dell’immensa benevolenza nei nostri confronti, per i doni che Gesù crocifisso e risorto ha riversato su di noi: lo Spirito Santo, la pace, il perdono, la grazia, la missione.

• Torno a raccomandare al clero (sacerdoti e diaconi) la partecipazione alla “due giorni” di formazione permanente del clero tifernate a Candeleto di Pietralunga da mercoledì 27 aprile ore 08:00 fino a giovedì 28  aprile ore 14:00. Ci aiuterà Don Giovanni Zampa a continuare il confronto e la riflessione a partire da quello che ci siamo detti nel ritiro del clero del 23 febbraio alla Madonna del Latte. Ecco il programma:

27 aprile:

dalle ore 8.00: colazione, Lodi, riflessione e condivisione in gruppo, pranzo;

– 15.30: riflessione e condivisione in gruppo; messa al santuario della Madonna dei Rimedi, cena e serata di fraternità

28 aprile:

– ore 8.00; Lodi-colazione-condivisione, conclusioni e pranzo.

Si può prenotare sia la permanenza e il pernottamento (cosa augurabile), sia la presenza diurna. Conto sulla partecipazione di tutti.

• L’ufficio problemi sociali e del lavoro ha organizzato tre incontri molto interessanti. Più avanti troverete l’informazione completa. Prego di partecipare, sia in presenza sia online, data anche l’importanza dei temi. • Invito a partecipare alla celebrazione in onore di Santa Caterina: venerdì 30 aprile ore 18:00 a San Domenico (vedi il programma più avanti). Ci aiuta ad approfondire la testimonianza ancora attuale di una grande santa la cui devozione è stata ed è molto presente nella nostra Chiesa diocesana. La spiritualità domenicana ha ispirato tanti santi/e, tra le quali S. Caterina e la nostra Santa Margherita.

• Chiedo di sensibilizzare le persone nel destinare l’8×mille al sostentamento della Chiesa, dei sacerdoti e delle opere di carità. Abbiamo bisogno di questo sostegno economico per continuare il nostro servizio pastorale e caritativo. Più avanti trovate un commento al messaggio del Papa. Sollecito i parroci a far pervenire in Economato il bilancio parrocchiale relativo al 2020.

Santa Caterina, Solenne celebrazione

La potenza della fede si traduce in un linguaggio semplice, che sa affascinare le donne e gli uomini di ogni tempo, di ogni estrazione sociale, di ogni cultura. È un messaggio universale quello di santa Caterina da Siena. Lei che non aveva studiato riuscì a cambiare la storia toccando il cuore dei semplici, dei dotti, dei potenti, degli artisti, degli intellettuali.
Nata a Siena nel 1347 lottò per evitare il matrimonio che i genitori volevano per lei e alla fine riuscì a consacrarsi al Signore diventando terziaria domenicana e vivendo in una stanza che divenne la sua “cella”. Tra quelle pareti molti, che poi vennero definiti “Caterinati”, trovarono un punto di riferimento e una guida spirituale. Lei fu ambasciatrice presso il Papa ad Avignone, influenzando poi la sua scelta di tornare a Roma. Caterina morì nel 1380 e oggi è dottore della Chiesa e patrona d’Italia.

 

 

Comunità diocesana in preghiera per consacrare Russia ed Ucraina al Cuore Immacolato di Maria

Si è tenuta venerdì 25 marzo nel Santuario della Madonna delle Grazie la celebrazione eucaristica durante la quale la comunità diocesana di Città di Castello ha pregato, unendosi a Papa Francesco, per consacrare Russia ed Ucraina al Cuore Immacolato di Maria e per chiedere il dono della pace. Don Andrea Czortek ha presieduto la santa messa durante la quale è stata letta l’omelia del vescovo mons. Domenico Cancian, costretto in vescovado a causa delle restrizioni sanitarie legate al covid.

 Omelia del Vescovo

 Fratelli e sorelle, in vescovado, dove mi trovo a motivo del covid, celebro con voi (che vi trovate nell’amato santuario della Madonna delle grazie) e con tutte le comunità della nostra Chiesa Tifernate la solenne celebrazione dellannunciazione del Signore.

Nove mesi prima del Natale del Signore, la Chiesa celebra il misterioso incontro tra Dio e luomo nel grembo di una donna, Maria, nostra sorella e madre. Il Si di Gesù al Padre che lo inviava nel mondo incontra il Si di Maria che volentieri lo accoglie nel suo seno e nel suo cuore.

In quel momento, nella oscura e periferica cittadina di Nazaret, in modo estremamente umile e misterioso, senza che nessuno si accorgesse, Dio si calava nella vicenda umana facendosi come noi. In modo altrettanto umile e misterioso Maria dava alla luce Gesù a Betlemme.

Da allora Dio “si fece carne …”   (carne, dice il testo sacro) “e  venne ad abitare in mezzo a noi”. Dio con noi, come noi, in mezzo a noi.  Grazie a Maria, l’umanità, anche quella nostra, ha come Compagno di viaggio Gesù, il Figlio di Dio che si fa figlio dell’uomo prendendo su di se le nostre miserie, indicando la via per la verità e la vita, la via della Pace che tutti desiderano e non raramente sbagliamo.

È qui la nostra gioia e la nostra speranza, anche e soprattutto nel tempo che stiamo vivendo.

Fratelli e sorelle ieri era un mese dallinizio della guerra in Ucraina.  Le perdite umane e le sofferenze di ogni genere, le distruzioni e le devastazioni, i milioni di profughi e i bombardamenti che continuano anche sui civili, tutto questo tiene ancora nellangoscia le nazioni direttamente coinvolte e il mondo intero, temendo conseguenze ancora peggiori.

Come trovare la via della pace vedendo che ogni giorno la situazione sembra ulteriormente complicarsi e la violenza crescere?

Giustamente il Papa ha chiamato tutti alla preghiera. Per questo noi siamo qui.

Le immagini di bambini, donne, anziani e morti abbandonati, chiamano in causa anche noi. Eravamo qui lanno scorso a chiedere alla Madonna la fine della tragedia della pandemia che purtroppo è ancora in atto; ma la guerra è ancora peggio, molto peggio.

Lo sappiamo per esperienza: quando si indurisce il cuore non sentiamo ragioni, non dialoghiamo più, facciamo saltare anche le relazioni più profonde, quelle del sangue e degli affetti.

Condividiamo la denuncia decisa del Papa che definisce la guerra insensatezza diabolica, barbarie disumana e sacrilega, follia. Quando anche le comunità cristiane fanno fatica a dire no alla guerrae a ritenere la pace bene fondamentale e prioritario, allora ci rendiamo proprio conto di doverci mettere in ginocchio e invocarla come dono di Dio, in una preghiera accorata, penitente e coinvolgente. Davanti al “Principe della Pace e dell’Amore”, al Dio benevolo e misericordioso “che fa sorgere il sole su tutti”, che vuole abbracciare tutti come figli (anche quelli che noi giudichiamo cattivi) e vuole che noi viviamo nella gioiosa comunione familiare di fratelli e sorelle.

Siamo davanti alla sacra immagine della nostra patrona.  Nei secoli passati innumerevoli Tifernati sono passati qui a invocare guarigione, liberazione e pace. Oggi siamo noi a portare la tragedia delle guerre in atto. Ce ne sono varie decinecon migliaia di morti e milioni di profughi che hanno perso tutto. Portiamo in particolare la drammatica situazione dell’Ucraina.

L’immagine della Madonna addolorata, la Pietà, qui davanti a noi con le spade che le trafiggono il cuore, dice bene la sofferenza nella sua massima espressione umana. Ci richiama per esempio la foto della giovane mamma riuscita a salvare il suo figlio coprendolo con il suo corpo e ricevendone tante ferite.

Gesù sulla croce prima di morire ha chiesto a Maria di accogliere gli uomini come suoi figli e a noi di accoglerla come madre. Ci ha fatto un regalo. Di una Madre come Lei ne hanno bisogno tutti gli uomini che dicono come prima e ultima parola “mamma”. Questa dolce parola ci sale dal cuore in modo coinvolgente in questo momento che ci richiama il venerdì santo di cui Maria è l’esperta straordinaria.

Mi piace riportare qui un dialogo tra Gesù e Maria, scritto da un autore ignoto e che facciamo nostro con forza questa sera.

“Che chiedi, o madre” le dice Gesù.

“La salvezza dei viventi”.

“Ma mi provocano a sdegno”.

“Compatiscili, figlio mio”.

“Ma non si convertono “

“e tu salvali per grazia”.

La Madonna delle Grazie sostenga la nostra domanda di pace e c’è la ottenga come grazia. E come a Cana, Gesù gliela concederà.

Ma insieme alla preghiera questa sera vogliamo tutti prenderci due conseguenti impegni.

Anzitutto di fare pace con qualche persona con cui abbiamo interrotto il rapporto. La pace nel mondo parte dalla pace del cuore di ognuno. La pace proviene dall’amore, dal perdono, dal mettere da parte ogni forma di violenza, arroganza, vendetta, anche piccola. Con San Francesco diciamo: Signore, fammi strumento della tua pace” e il nostro saluto sia: Il Signore ti dia pace!.

Inoltre impegniamoci, come già stiamo facendo (e vi ringrazio), a fare tutto il possibile per accogliere qualcuno, magari in casa nostra, e ad aiutare in modo significativo nellemodalità a tutti possibile chi adesso ha bisogno urgente di cibo, vestito, casa…La nostra Caritas è a vostra disposizione.

Fratelli e sorelle sia questa unoccasionedi conversione per prepararci alla S Pasqua 2022!

Abbiamo già celebrato la Pasqua della pandemia. La vicina Pasqua sia quella della definitiva vittoria sul male dell’odio, della violenza e della guerra. La passione,  morte e risurrezione di Gesù porti alla luce un mondo fraterno senza più guerra e violenza!

Vi abbraccio e vi benedico

                                                                                        + Domenico Cancian

“La tua misericordia ci salvi!”

“Creati per la gloria del tuo nome,

redenti del tuo sangue sulla croce,

segnati dal sigillo del tuo Spirito,

noi ti invochiamo: salvaci, o Signore!

(inno liturgico)

 

Mercoledì delle ceneri, 2 marzo 2022, inizia il periodo dei 40 giorni (quaresima) che ci prepara alla Pasqua. Ci ricorda due verità fondamentali: che siamo uomini mortali (polvere) e peccatori bisognosi di conversione. La Liturgia ci offre ogni giorno dei testi significativi per attuare il nostro rinnovamento di vita.

Ciò viene molto a proposito per il contesto socio ecclesiale che stiamo vivendo: la pandemia ancora in corso e soprattutto una guerra nel cuore dell’Europa con tante vittime innocenti, con famiglie, bambini ed anziani profughi, smarriti e angosciati, con terrificanti distruzioni e conseguenze inimmaginabili.

Dal punto di vista cristiano la reazione più giusta è quella della preghiera, personale e comunitaria, convinti che la pace è anzitutto un dono di Dio, visto che gli uomini ancora non hanno smesso di ricorrere alla follia delle armi. Ma occore anche mettere in campo tutta la nostra responsabilità per diventare realmente uomini e donne di pace a partire dalle relazioni di ogni giorno, dal dialogo, dal perdono, dalla pazienza. Estirpiamo odio, vendetta e rancore dai nostri cuori e cerchiamo di vincere il male col bene, non con la forza o la divisione. “Beati i costruttori di pace” che favoriscono la fratellanza universale e che imparano a camminare insieme come fratelli e sorelle nei sentieri della storia, superando insieme le defficoltà. Aiutiamo a sollevare le sofferenze di tanti profughi che hanno perso tutto (più avanti troverete la modalità dell’aiuto economico e la possibilità di ospitare i profughi).

La Liturgia di questi giorni ci propone spesso il salmo 50 (il miserere) che inizia così: “Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia…”. Il Padre nostro insegnatoci da Gesù termina con l’invocazione: “Non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male(compreso il maligno)”.

La liturgia eucaristica ha molti riferimenti alla pace. Preghiamo ogni giorno dicendo: “La pace sia con voi…Disponi nella tua pace i nostri giorni… Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l’aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo…Donaci unità e pace secondo la tua volontà”.

I messaggi del Papa e della CEI ci offrono altro materiale prezioso per poter vivere la quaresima in modo fruttuoso, tenendo conto del cammino sinodale in atto. Su questo sollecito le conclusioni dei “gruppi sinodali” che sono all’incirca una trentina e mi risulta stiano facendo un buon lavoro.

Buona quaresima!