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Programma della Quaresima e della Settimana santa

 

I prossimi giorni potranno essere un’occasione di preghiera profonda, di tempo dedicato alla meditazione delle Sacre Scritture, di gesti di amore gratuito. Tempo condiviso di ascolto e di
preghiera con i fratelli e le sorelle delle nostre comunità. Le occasioni e le proposte non mancano. I nostri cuori hanno bisogno di nutrimento buono, che ci faccia crescere nella  orresponsabilità per la costruzione del regno di Dio. La storia non sa che farsene di cristiani (e di comunità ecclesiali) stanchi e rassegnati, passivi e invisibili, comodamente seduti sulle abitudini e indifferenti alla realtà in cui siamo immersi. Ma sappiamo bene che solo lo Spirito di Gesù risorto può svegliarci e rianimarci da questo torpore indolente. Ecco perché abbiamo ancora bisogno del cammino della quaresima e della riscoperta della novità assoluta della Pasqua. Mi auguro che questi giorni di Diocesi di Città di Castello deserto spirituale, confortati dalla presenza amorevole di Dio, ci aiutino a ritrovare la gioia di essere discepoli del Vangelo e la gratitudine per essere parte di un così grande progetto di salvezza. Sarebbe un frutto molto bello se nelle nostre comunità, nei gruppi e nei movimenti, nelle comunità religiose e nelle piccole fraternità, nelle famiglie e tra le sorelle e i fratelli di fede, nascesse in questi giorni il desiderio di incontrarsi per pensare e progettare piccoli passi e scelte concrete ispirate al Vangelo. La prossima primavera troverebbe il terreno del giardino del Signore già pronto a germogliare e a riempire le nostre giornate di colori nuovi e nuovi profumi.

Don Luciano, vescovo

Un logo per santa Margherita, protettrice dei disabili

La Diocesi di Città di Castello ha presentato il bando per la realizzazione di un logo che costituirà il segno di riconoscimento ufficiale della figura di Santa Margherita di Città di Castello. L’iniziativa è rivolta alle persone fisiche, sia singole che associate e agli istituti scolastici di ogni ordine e grado.

Come partecipare

Gli elaborati grafici dovranno pervenire agli uffici diocesani entro il 31 maggio. Il logo dovrà evocare in modo simbolico-artistico la figura della Santa. Elementi imprescindibili da inserire nel logo sono: il cuore della Santa con le tre pietre e la sua cecità. Facoltativi, invece, sono i simboli della Sacra famiglia a cui era devota e l’abito delle “mantellate” domenicane. Il bando e le modalità di partecipazione sono disponibili alla pagina: https://www.diocesicittadicastello.it/santa-margherita-di-citta-di-castello/.

I progetti della diocesi per santa Margherita

Il concorso fa parte di un più ampio progetto diocesano per far conoscere la figura della Santa. In programma, la realizzazione di materiale divulgativo dedicato ai numerosi pellegrini che si recano in preghiera presso il corpo della santa, conservato nella chiesa di san Domenico e la realizzazione di un sito, completamente dedicato a questa figura conosciuta ed amata in tutto il mondo, che raccoglierà informazioni e materiale sulla sua storia e sulla sua straordinaria vita spirituale.

Santa Margherita, patrona dei disabili

Il vescovo Luciano Paolucci Bedini ha inoltre comunicato di aver proposto, al Comitato organizzativo del Giubileo 2025 presieduto dall’arcivescovo Rino Fisichella, santa Margherita come patrona dei disabili. “La storia della Santa – spiega il Vescovo – si completa qui a Città di Castello con una intensità spirituale molto alta e dentro a una vicenda particolarmente importante per tutte le vicissitudini che ha dovuto incontrare e oggi per noi diventa l’occasione di pensare a una figura di santità e di spiritualità che possa essere di riferimento soprattutto per le persone con disabilità”.

 

Il potere delle immagini, il museo diocesano invita a riflettere

Stereotipi di genere nell’arte sacra

Il Museo diocesano, dopo il progetto “Oltre i confini” realizzato nel periodo natalizio, propone una riflessione sugli stereotipi di genere e sulla rappresentazione del sé nel mondo virtuale. Sabato 16 marzo alle ore 15 nel bellissimo salone gotico, Sara Borsi condurrà l’incontro dal titolo “Stereotipi di genere nell’arte sacra: viaggio breve tra le opere del Museo del Duomo e della Cattedrale”.

La rappresentazione di sé nel mondo virtuale

A seguire, alle ore 15.30, la cooperativa Pepita, che vanta un’esperienza ventennale nel settore educativo, guiderà il laboratorio per bambini, ragazzi, giovani adulti e adulti che avrà come tema centrale la rappresentazione di sé nel mondo virtuale, nel rispetto della propria immagine e del proprio corpo. Per i più piccoli, durante tutta la durata dell’evento, ci saranno accoglienza e laboratori creativi a cura di Camilla Burgassi e Claudia Ripi. Inoltre, bookcorner con Federica Galvani e Annalisa Pierini, la collaborazione della Libreria Paci La Tifernate e della Biblioteca Comunale Carducci. Per partecipare al laboratorio è necessaria la prenotazione: Whatsapp 3471155236 – mail beniculturali@diocesidicastello. it . Alla conclusione del pomeriggio, dolce sorpresa con l’oratorio “Don Bosco”.

Giorno del Ricordo delle Foibe: il dolore e la speranza

Una tragedia a lungo dimenticata. Che abbiamo il dovere di ricordare, con obiettività, per preservare la verità storica del nostro passato. Un dramma che costò la vita a tanti innocenti e causò l’esilio di tanti italiani, persone e famiglie intere, che furono costretti a fuggire dalle loro terre e dalle proprie case”.

La commemorazione

Ogni anno, a partire dal 2004 per decisione del Parlamento, l’Italia celebra il 10 febbraio il Giorno del ricordo, dedicato alla commemorazione di quasi 300 mila profughi giuliani, dalmati e fiumani costretti a lasciare le loro case dopo il 1945, tra i 5 e 12 mila morti, gettati vivi nelle foibe, le cavità del terreno sul Carso, o fucilati. Sono i terribili numeri dell’eccidio compiuto dai miliziani del regime jugoslavo di Tito sulla popolazione italiana della Venezia Giulia, Istria, Quarnaro e Dalmazia, costretta in grande maggioranza all’esodo. Si tratta di una complessa e dolorosa vicenda della storia italiana del Novecento a lungo trascurata che permette di non dimenticare tutte le cosiddette “pulizie etniche” e di ribadire il valore della pace.

La storia

L’orrore del Novecento, provocato da una pianificata volontà di epurazione su base etnica e nazionalistica e coperto da una ingiustificabile cortina di silenzio ebbe iniziò nel 1943, dopo la firma dell’armistizio dell’8 settembre. In Istria e in Dalmazia i partigiani jugoslavi di Tito si vendicarono contro i fascisti e la loro italianizzazione forzata, vennero considerati nemici del popolo, e insieme agli italiani non comunisti, torturati e gettati nelle foibe, e così fu in seguito, durante tutto il tentativo di riconquista del territorio italiano fino a Trieste. Il risultato è che tra il maggio e il giugno del  1945 migliaia di italiani dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia furono obbligati a lasciare la loro terra, altri furono uccisi o deportati nei campi sloveni e croati. Si moriva con estrema crudeltà: nelle foibe i condannati venivano legati tra loro con un fil di ferro stretto ai polsi e fucilati in modo che si trascinassero nelle cavità gli uni con gli altri.

Le parole di Sergio Mattarella

Il silenzio, le sacche di “deprecabile negazionismo militante” o il riduzionismo, sono gli ostacoli contro cui ancora si combatte per questa “sciagura nazionale”: lo scrive il capo dello Stato italiano Sergio Mattarella in occasione dell’odierna Giornata, aggiungendo però che il vero avversario da battere, “più forte e più insidioso, è quello dell’indifferenza, del disinteresse, della noncuranza, che si nutrono spesso della mancata  conoscenza della storia e dei suoi eventi”. Il capo dello Stato sottolinea anche che angosce e sofferenze sono un monito perenne “contro le ideologie e i regimi totalitari che negano i diritti fondamentali della persona “e rafforzano ciascuno nei propositi di difesa e promozione di pace e giustizia”.

Il monito di Monsignor Giampaolo Crepaldi

Monsignor Giampaolo Crepaldi, arcivescovo di Trieste, ci ricorda di non dimenticare che “se si costruisce un mondo su odio e violenza non si va da nessuna parte”. I valori della verità, giustizia e libertà sono quelli portanti e certe ideologie – afferma- hanno un effetto distruttivo sulle coscienze e sulla convivenza umana. Ma è anche vero che esistono oggi volontà e iniziative volte a ricostruire gli strappi e a risanare il tessuto sociale di quelle terre. Ruota intorno alle parole “riconciliazione” e “purificazione della memoria”, l’attività della Chiesa di quegli anni e di oggi, al confine nord orientale ell’Italia.”Dobbiamo concordemente continuare ad evangelizzare la riconciliazione e aprire, a partire da questo grande valore cristiano, na stagione di speranza e di futuro.

Beato Lojze Grozde e Don Miroslav Bulesic

La Chiesa giocò un ruolo di pacificazione e riconciliazione e pagò anche un tributo molto alto e non solo la diocesi di Trieste, ma anche diocesi croate e diocesi slovene. Voglio qui ricordare soprattutto tre figure di martiri che sono poi stati beatificati. Il primo beato che vorrei ricordare è Lojze Grozde, sloveno, poi Don Miroslav Bulesic, croato e il prete triestino don Francesco Bonifacio. Con la loro testimonianza di fede, una fede viva e vissuta, bonificarono, secondo me, gli orrori commessi in queste terre sotto la spinta di un’ideologia che, devo dire, prometteva il Paradiso e partorì l’Inferno. Questo mi sembra la sintesi di ciò che è stato, deve essere e deve continuare ad essere, il ruolo della Chiesa, un ruolo di riconciliazione, di purificazione della memoria e di evangelizzazione di quei valori portanti, che permettono la convivenza sana di popoli diversi”.

Futuro intelligente: sfide e visioni dell’intelligenza artificiale

Venerdì 9 febbraio ore 21.00  presso il  Circolo Acli di Piosina si terrà  l’incontro dal titolo:

“Futuro intelligente: sfide e visioni dell’intelligenza artificiale”

Interverranno:

Prof. Francesco Calemi – Docente Università di Perugia

“AI ed epistemologia del deepfake”

Don Moreno Migliorati

” Dalle basi all’etica: sfide visioni dell’intelligenza artificiale alla luce dell’ultimo documento papale”

Dottor Ettore Marini

Medicina e intelligenza artificiale

XXXII Giornata mondiale del malato

In occasione della XXXII Giornata mondiale del malato, venerdì 9 febbraio alle ore 18, il Vescovo Luciano Paolucci Bedini,  celebrerà la Santa Messa  per operatori sanitari e malati  della  presso la Cappella dell’ospedale.

Chi desidera avere il materiale sulla Giornata Mondiale del Malato,
lo può ritirare alla Libreria Sacro Cuore.

Festa diocesana degli oratori: “Con don Bosco per le vie…della Pace”

Il valore della Pace

Il 9 febbraio, a pochi giorni dalla memoria di san Giovanni Bosco, sarà un momento speciale per celebrare tutti insieme gli oratori diocesani. Quest’anno, la “Festa degli oratori” porta il titolo emblematico “Con Don Bosco per le vie… della Pace” e nasce dall’idea di disseminare per le vie del centro storico di Città di Castello “semi di pace”. L’intento è quello di far riflettere giovani e adulti sull’importanza del valore della pace, in un momento storico che vede nazioni vicine a noi, private di questo fondamentale bene. I bambini, accompagnati dai propri animatori, sono chiamati a visitare alcuni luoghi simbolo della città e, attraverso delle attività ludiche, promuovere un messaggio di pace.

Il programma

La giornata inizierà alle ore 15 presso il parco delle Tabacchine (di fronte all’ingresso della Pinacoteca comunale) per poi diramarsi per le vie e i vicoli del centro storico in una specie di orienteering .Il Comune di Città di Castello accoglierà i giovani presso l’atrio del Palazzo comunale, in piazza Gabriotti, dove il Lions Club Città di Castello Host offrirà a tutti una merenda. Il pomeriggio terminerà presso la Cattedrale dei santi Florido e Amanzio, dove il vescovo Luciano incontrerà i bambini che hanno partecipato all’iniziativa.

L’importanza degli oratori

Questa festa è dedicata ai più giovani e a tutti coloro che si impegnano, sacerdoti, animatori, educatori e catechisti, contribuendo a fare degli oratori una realtà importante, non solo dal punto di vista pastorale, ma anche sociale: un’esperienza che invita all’incontro con l’altro, arricchito dai valori dell’amicizia, vissuto con gioia, sperimentando la condivisione, la fraternità, nel rispetto e nell’inclusione. Sono molte le parrocchie tifernati, dal centro alla periferia, che offrono la possibilità di vivere l’esperienza dell’oratorio, che accolgono bambini e ragazzi affidati all’animazione degli adolescenti che, opportunamente formati, insegnano e allo stesso tempo imparano, l’importanza del prendersi cura dell’altro.

Incontro con Lauro Seriacopi, l’atto sublime dell’educare

Nel nuovo anno abbiamo ripreso gli incontri giovedì 18 gennaio. Tra i prossimi appuntamenti, è previsto l’evento pubblico di martedì 20 febbraio p.v., di cui trasmetto la locandina. Sarà con noi il prof. Lauro Seriacopi, Vicepresidente della Fondazione Don Lorenzo Milani, il quale ci parlerà dell’atto sublime dell’educare. La testimonianza di don Lorenzo Milani, 100 anni dopo. Com’è evidente, la questione educativa preoccupa, oggi, sia la Chiesa che la società. Considerata la complessità della sfida non è pensabile che la responsabilità ricada su una sola istituzione, ma è indispensabile la costruzione di un tessuto di correlazione dialogica e di un’alleanza di corresponsabilità. In quest’ottica, sollecito la partecipazione di tutti.

Il Coordinatore
Don Romano Piccinelli

Il racconto del Cammino sinodale nella diocesi su Tv2000

Il Cammino sinodale nella diocesi: il racconto del Vescovo Luciano

Su Tv2000, l’emittente dei cattolici italiani, è andato in onda il racconto del Cammino sinodale nella diocesi di Città di Castello. Il vescovo Luciano Paolucci Bedini è stato ospitato nello studio del programma “In cammino” e in collegamento c’era Alessandro Pacchioni, uno dei referenti diocesani e regionali del Cammino sinodale della Chiesa italiana. Anche la Chiesa tifernate è nel vivo della fase sapienziale del percorso, dopo i due anni di ascolto della fase narrativa. Lo hanno ricordato alcune interviste e testimonianze trasmesse nel programma di Tv2000, raccolte durante uno degli ultimi incontri dei tavoli sinodali.

Le parole dei referenti diocesani

“Il lavoro che stiamo facendo – spiega Tania Renghi, altra referente diocesana insieme a Pacchioni – non servirà solo a produrre un documento da inviare a Roma ma ha un beneficio immediato sulla nostra comunità diocesana e sulle parrocchie. E questa è la bellezza del Cammino sinodale perché nell’adempimento del percorso permette di vedere e vivere l’obiettivo”.

“In tanti hanno accettato di aprirsi con curiosità e desiderio – racconta Rosanna Renzini – mentre altri sono stati più ‘timidi’ nei momenti di incontro, e allora abbiamo dovuto incoraggiarli e ascoltarli senza pregiudizi e questo li ha portati a un’apertura maggiore”.

“Questi tavoli – ha detto Gianlivio Bersigotti – sono la continuazione degli incontri che il vescovo ha fatto nei mesi scorsi nelle parrocchie e ora ognuno di noi si sente responsabile di portare avanti il suo messaggio”.

“Quella del sinodo è un’esperienza coinvolgente – ha raccontato don Filippo Milli, vicario pastorale della zona nord della diocesi – ed è stata un’esperienza nuova, non la solita assemblea o incontro ripetitivo. Un’occasione che ha donato un nuovo fuoco alle comunità, per rinverdire tanti organismi parrocchiali che forse lavoravano in modo un po’ stanco e stantio. Il sinodo sta riuscendo a darci quella spinta di cui avevamo bisogno”.

Sui passi dei santi tifernati

Il 2023 si è chiuso positivamente per i pellegrinaggi e il turismo religioso a Città di Castello. I dati, raccolti dall’associazione “Le Rose di Gerico” – che da tempo si occupa di accoglienza e ospitalità religiosa, ora partner della diocesi per i pellegrinaggi – parlano chiaro: il monastero di Santa Veronica Giuliani ha registrato nel suo museo la visita di circa tremila pellegrini, ai quali si aggiungono in maniera non quantificabile i numerosi fedeli che si sono soffermati nella chiesa della Santa. Un dato di grande interesse è relativo alla provenienza dei pellegrini stranieri: 729 giunti da ben 25 nazioni.

I numeri dell’accoglienza

Il monastero, durante il periodo della novena (30 giugno – 10 luglio) ha aperto le sue porte ad altri 4.904 fedeli sia tifernati che pellegrini giunti da ogni parte d’Italia. Coloro che a piedi e con lo zaino in spalla, hanno percorso i cammini francescani, e che si sono fermati a Città di Castello nell’ospitalità religiosa delle clarisse da aprile a ottobre, sono stati 1.117. Anche in questo caso sono significative le presenze di stranieri, 285 provenienti da 27 nazioni. Nella chiesa di San Francesco, dove è possibile apporre il timbro sulle credenziali, i “libretti di viaggio del pellegrino”, 2.065 viandanti hanno testimoniato il loro passaggio con una firma o un pensiero sul libro a loro dedicato. Le visite nella chiesa di San Domenico, che custodisce il corpo di santa Margherita, si allineano alla tendenza generale che vede un incremento di presenze rispetto all’anno precedente.

L’esperienza del cammino

“Il 2023 – commenta Angelica Lombardo , presidente de ‘Le Rose di Gerico’ – è stato un anno interessante. I dati sui pellegrinaggi a piedi sono indice di una ripresa che, dal 2021, sta ricominciando a contare numerosi pellegrini in cammino. Quali sono per noi le grandi soddisfazioni? Rispondere alle telefonate di chi vuole informazioni e ci rende partecipi del suo cammino, accogliere giovani, adulti e anziani affaticati ma felici pronti a raccontarci la loro esperienza, veder arrivare genitori fieri di camminare con i figli, condividere un giorno di vita con tutti loro che, spesso, ci ricordano ad Assisi nelle loro preghiere e con un selfie al loro arrivo”.“Per quanto riguarda il pellegrinaggio devozionale per santa Veronica e santa Margherita – ci dice ancora – spesso ci rendono partecipi di momenti di gioia ma anche di sofferenza. Ogni volta che accogliamo un gruppo o piccoli nuclei familiari è emozionante parlare con loro, narrare attraverso i luoghi in cui hanno vissuto la loro vita e quello che ancora oggi vede il monastero di Santa Veronica con la sua comunità testimoni di un così forte messaggio di fede”.

Quattro anni di anniversari

Nel 2024 si celebra l’ottavo centenario delle stimmate di san Francesco. Il 24 dicembre 2024 il Papa aprirà la Porta santa in San Pietro dando inizio al Giubileo 2025 . Nello stesso anno, si ricorda l’anniversario della stesura del Cantico delle creature. Nel 2026 ricorrono gli otto secoli dalla morte del poverello d’Assisi. Nel 2027 , due sono le tappe importanti: il nono centenario della morte del fondatore di Camaldoli, san Romualdo, e il centenario della morte di santa Veronica Giuliani, il suo passaggio alla vita eterna, data importante per la comunità tifernate e per tutti i devoti della mistica di Mercatello.