E’ risorto!
È il risorto che ancora una volta ci ricorda l’unica vera novità della storia. Ciò che sembrava impossibile allo sguardo umano si è compiuto nel mistero della volontà di Dio. Per opera del sacrificio del Figlio Gesù, che dona la sua vita sulla croce per noi, ogni potenza di male e di morte è rimasta inchiodata su quel legno, mentre la Vita vittoriosa è uscita dal sepolcro. Dopo questo evento la storia di sempre, passato, presente e futuro, è cambiata definitivamente ed è entrata in un’epoca di libertà e di pace. Possono sembrare irragionevoli queste parole, mentre negli occhi e nella mente continuano a sciamare assordanti immagini e parole di violenza, di sofferenza e di morte. Il nostro stesso cuore fatica a riconoscere una tale novità e a crederci. Cosa della scena umana attuale attesta che questo è l’orizzonte verso cui camminiamo? Quali segni, pur flebili, indicano che la direzione dei popoli è quella della fraternità e della pace? Chi, tra i grandi della terra e i responsabili delle nazioni, sta dando prova di credere in un mondo altro, fondato sull’amicizia e la solidarietà? La Pasqua di Cristo Signore, pur nella sua potenza invincibile, è stata seminata nel solco della vicenda umana come il granello di senape, come il chicco di grano, pieni di vita nuova, destinati però a morire per poter sprigionare tutta l’energia di grazia che contengono, e portare
frutti di vita eterna. Ed è in Cristo Gesù che anche ciascuno di noi, immerso nella terra feconda del battesimo, mondato dei tralci secchi e potato in quelli più vivi, diventa il luogo
santo dove ogni giorno rinasce la novità della Pasqua.
“Pace a voi!”
La Chiesa è come inebriata dall’annuncio della Risurrezione, e celebra per cinquanta giorni la gioia esplosiva dell’incontro con il risorto. In cinquanta giorni si può organizzare una
rivoluzione e rovesciare con l’amore il potere del male. Abbiamo bisogno di renderci conto davvero che con la Pasqua tutto è cambiato, e nella fede del risorto tutto può cambiare, in noi
e attorno a noi. Non possiamo ricevere neanche la luce e la forza dello Spirito Santo, per divenire anche noi apostoli coraggiosi e contagiosi, se prima non abbiamo sentito in profondità
il nostro cuore sgomento e impazzito di gioia per l’inattesa presenza della Vita nuova. Non sprechiamo questi giorni. Non lasciamoli scorrere indifferenti. Non torniamo alla vita di prima, come dopo una parentesi. Non cerchiamo nella quotidianità il calmante per la sete infinita del nostro cuore. Non continuiamo a misurare tutto secondo le nostre forze e i nostri ragionamenti. Lasciamoci scomodare dalla voce di Gesù risorto che ci viene incontro con il suo dono pasquale: “Pace a voi!”. Egli è la Pace di cui abbiamo bisogno. La Pace che fonda ogni pace. La sorgente della Pace vera da cui possiamo attingere l’antidoto della nostra paura. La via della Pace che ci è permesso di percorrere insieme con ogni fratello e sorella per annunciare al mondo che davvero Cristo è risorto! Abbiamo cinquanta giorni per cercare e scoprire dove e come stanno spuntando tra noi germogli di primavera pasquale, per imparare a gioirne a a custodirli.
Il Signore ci doni di non perdere ancora un’occasione di vita nuova!
don Luciano, vescovo