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Il vescovo Luciano: “Il nostro grazie per il grande dono di Papa Francesco”

La scomparsa improvvisa del Santo Padre Francesco rattrista profondamente i nostri cuori e ci invita alla preghiera unanime per la sua persona. Siamo grati al Signore per quanto ha donato alla sua Chiesa attraverso il ministero di questo Papa. Fino all’ultimo è voluto rimanere in mezzo al popolo che Dio gli aveva affidato, dandoci un esempio di dedizione pastorale e di amore paterno. Ha guidato la Chiesa ad entrare in una nuova epoca, additando a tutti i fedeli cristiani lo stile e la passione con cui siamo chiamati ad annunciare il Vangelo in questo tempo. Lo affidiamo alle braccia misericordiose del Padre che tanto ha voluto indicare ad ogni uomo come il porto sicuro di ogni nostro cammino. Grazie Papa Francesco, riposa in pace. 

Invito le comunità a riunirsi in questi giorni per un momento di preghiera comune in suffragio del Santo Padre Francesco,  così come ciascuno può fare in semplicità nella propria casa, con i suoi familiari, amici e conoscenti.

+Luciano Paolucci Bedini, vescovo di Città di Castello e di Gubbio

 

 

 

Le Sorelle Clarisse del Monastero “s. Agnese” di Montone si raccontano

Dopo secoli di presenza francescano-clariana noi Sorelle Clarisse del Monastero “S. Agnese” di Montone, giunte a un numero troppo esiguo per poter portare avanti la nostra presenza contemplativa nel monastero montonese siamo, purtroppo, prossime alla chiusura. Già da tempo ci stavano interrogando sul nostro futuro, quando è giunta al nostro Ordine da
parte di mons. Cesar Essayan, francescano conventuale e Vicario apostolico per la Chiesa Latina in Libano, una richiesta di una fondazione di un monastero di Clarisse in Libano. Dopo
un lungo tempo di discernimento personale e comunitario, in dialogo con il nostro Ordine e l’Ordine dei frati minori conventuali, abbiamo deciso di aderire al progetto. Nei mesi successivi
altre due Clarisse di altri monasteri si sono unite al gruppo e così l’“avventura” ha preso vita.

Un viaggio lungo, verso il Libano

La comunità che si appresta a partire è composta da: sr. Damiana Ardesi (abbadessa della Comunità di Montone 62 anni), sr. Celina Falcicchio (vicaria della Comunità di Montone, 75 anni), sr. Gloria Paoletti (membro della Comunità di Montone, 42 anni), sr. Maria Grazia Contreras Paredes (dal monastero di Città del Messico, 39 anni), sr. Lucia Sciortino (dalla Comunità di Osimo, 62 anni). Ci viene spesso chiesto perché proprio in Libano. In Libano perché è da lì che è giunto l’invito e perché vi è la presenza dei frati francescani e per noi, monache Clarisse, la “vicinanza” ai frati è una questione identitaria. E poi c’è la chiamata personale di ogni Sorella, la sfumatura di ciascuna che rende il dipinto così colorato: il desiderio di camminare a fianco delle Chiese Sorelle
(in Libano sono presenti almeno 9 chiese cristiane, la maggior parte delle quali di rito orientale e nelle cui liturgie si parla ancora il greco, il siriaco e persino l’aramaico!); il voler vivere a stretto contatto con i fratelli dell’Islam per testimoniare che l’amicizia e la fratellanza, nonostante le differenze, sono possibili; il voler essere nella terra in cui il Cristianesimo ha avuto inizio, nella terra raccontata dal Cantico dei Cantici e da tanti episodi evangelici, in una terra in cui tutto ha avuto origine, e da cui oggi, purtroppo, chi può fugge a causa di guerre e crisi economiche.
Il progetto è certamente audace e per nulla semplice, quindi ha richiesto, e sta richiedendo, una seria preparazione da parte nostra. Avendo aderito al progetto (tre anni fa), sr. Maria Grazia
ha deciso di lasciare la sua Comunità in Messico e di incardinarsi nella nostra Comunità a Montone; abbiamo così iniziato a vivere e a camminare insieme. Dopo l’adesione di sr. Lucia
abbiamo reputato che la cosa più importante fosse quella di rendere il gruppo coeso per crescere insieme come nuova fraternità. Una consacrata laica di un istituto missionario (Rossella
Bignami, che la Diocesi di Città di Castello ben conosce!) ci sta aiutando nel cammino affinché, sempre più, possiamo imparare ad accoglierci. Abbiamo effettuato tre viaggi in Libano
per conoscere il paese, incontrare le persone, le Chiese con i loro pastori, per cercare un luogo idoneo nel quale iniziare la nostra presenza clariana. Stiamo studiando la lingua, l’arabo! Impresa
non semplice, ma non impossibile. Il Vescovo libanese ci ha chiesto di essere “orecchio di donne per le donne”, soprattutto per le donne musulmane che volentieri andrebbero a raccontarsi
presso delle monache. Siamo consapevoli che questo comporta una buona conoscenza della lingua araba: una Sorella ha frequentato il primo anno al PISAI (Pontificio Istituto di
studi arabi e di islamistica), e tutta la Comunità è impegnata nello studio assiduo dell’arabo.

Un nuovo Monastero

Qualcuno si è anche domandato se rimarremo suore di clausura! Sorridendo rispondiamo: ma certo che saremo monache di clausura!!! Vivremo in monastero, la nostra vita comunitaria sarà ritmata dalla preghiera e dal lavoro, così come lo è stata, e lo è, qui a Montone. Inoltre, la  missionarietà è sempre appartenuta alle Clarisse: Santa Chiara stessa, come è raccontato nel Processo di canonizzazione, ad un certo punto desiderò partire per il Marocco; e sin dagli inizi, anche per volontà delle stesse monache, l’Ordine delle Clarisse si sparse in tutta Italia ed Europa, fino a raggiungere la Siria e la Palestina. In Libano inizieremo la nostra presenza “in punta di piedi”, consapevoli che molto abbiamo da imparare. Cominceremo in semplicità, in una dimora temporanea, in una casa piccola rispetto ai nostri monasteri e non nostra, “stringendoci” un po’! Poi, insieme, ci guarderemo attorno e cercheremo un luogo adatto alla costruzione (o ristrutturazione!) del monastero. E vivremo…La sequela personale del Signore, sulle orme della madre S. Chiara, l’unità e la comunione tra noi sono il fondamento del progetto. La preghiera, prima caratteristica del nostro essere e vivere, sarà l’espressione della nostra identità. Il popolo libanese è un popolo “spirituale”, alla ricerca di silenzio e di luoghi di preghiera. Anche tra i musulmani abbiamo sperimentato quanto sia ben vista e stimata la nostra forma di vita (donne interamente dediteall’orazione). Desideriamo che il nostro monastero sia un luogo di pace, di amicizia e di incontro, perciò tutti saranno i benvenuti: cristiani e musulmani senza differenza, nel rispetto di una storia fatta di ferite reciproche, che necessita di perdono e riconciliazione. Andremmo umilmente e in punta di piedi.

Un grazie a tutti

Desiderose di essere arricchite dall’esperienza e cultura altrui; arricchite della fede altrui! Desideriamo ringraziare tutti coloro che in questi anni hanno fatto parte della nostra vita; innanzitutto i montonesi (credenti e non, praticanti e non!). Vorremmo esprimere loro il nostro grazie per tutto il bene, la stima, l’affetto che in tantissimi anni ci hanno sempre dimostrato. Non è facile neanche per noi partire: lasciamo un luogo caro, ricco di ricordi, di affetti, di tanto amore ricevuto. A tutti e a ciascuno, infinitamente grazie! E chi volesse approfondire o farci domande, sollevare questioni, ecc… può raggiungerci al nostro
monastero a Montone. Le nostre porte sono, come sempre, aperte a tutti. Volentieri vi accoglieremo, non ci trasferiremo prima della fine fino alla fine del 2025!
Siete, e sempre sarete, nella nostra preghiera!
Le Sorelle Clarisse

 

La Chiesa Tífernate e le Piccole Ancelle del Sacro Cuore celebrano la festa liturgica del BEATO CARLO LIVIERO

Nell’anno giubilare della speranza, venerdì 30 maggio la Chiesa Tífernate e le Piccole Ancelle del Sacro Cuore celebrano la festa liturgica annuale del BEATO CARLO LIVIERO Vescovo di Città di Castello e fondatore delle Piccole Ancelle del Sacro Cuore. Il 27, 28, 29 maggio alle ore 18,30 ín Cattedrale si terrà il triduo dí preparazione alla Festa venerdì 30 maggio alle ore 10,00 in Cattedrale, la Concelebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo diocesano Luciano Paolucci Bedini e animata dagli alunni della Scuola Sacro Cuore. Al termine della celebrazione, visita all’urna del Beato.

 

Città di Castello, un biglietto quattro musei

“Città di Castello: un biglietto, quattro musei. Rinascimento e Contemporaneità”: nell’anno del Giubileo per visitare Pinacoteca comunale, Museo diocesano, Campanile cilindrico e Oratorio di San Crescentino sarà sufficiente un solo biglietto, al costo di 8 euro l’intero e 6 il ridotto.

Crescita della cultura dell’accoglienza

Nel corso della conferenza stampa in cui è stato presentato il progetto e firmato il protocollo di intesa, presente insieme all’assessore alla Cultura Michela Botteghi, e il vescovo della Diocesi tifernate mons. Luciano Paolucci Bedini hanno spiegato la genesi del progetto, a partire dalla riflessione che “L’Anno Giubilare 2025, soprattutto in Umbria, per la specificità religiosa, storica ed artistica del territorio, rappresenta una meta preferenziale dei flussi turistici, sia religiosi che generalisti: la collaborazione tra Amministrazione comunale e Diocesi trova la sua finalità nella crescita della cultura dell’accoglienza, mediante la convergenza delle modalità di gestione, l’elaborazione di un’immagine esterna coordinata, una campagna di promozione congiunta”. Da questo punto di vista “Pinacoteca civica e Museo diocesano rappresentano due facce di un unico, ricco patrimonio culturale che racconta la storia e l’identità di un territorio. Entrambi i musei, con le loro collezioni, si intrecciano in un dialogo tra arte, storia, fede e devozione. Il progetto del biglietto unico, propone una visione unica del patrimonio culturale e del territorio come risorsa strategica, offrendo al visitatore la possibilità di immergersi in un percorso che attraversa secoli di storia e cultura condivise”.

Il biglietto unico integrato

Le infrastrutture del progetto sono la biglietteria unica con due postazioni, alla Pinacoteca e al Museo diocesano, un biglietto di base di 8 euro per l’intero e 6 per il ridotto, con tutte le agevolazioni previste dal regime tariffario della Pinacoteca. Il biglietto darà diritto a visitare i quattro siti museali e sarà valido per una settimana. Naturalmente rimangono in vigore anche tutte le precedenti convenzioni e collaborazioni dei musei coinvolti. Inoltre è previsto un calendario di iniziative congiunto.

Sintesi efficace dell’identità culturale

“Il progetto è sperimentale, partiamo con 4 musei ma pensiamo, che, come per altre realtà in cui i beni culturali sono l’attrattore principale, l’obiettivo sia una integrazione complessiva dell’offerta museale cittadina, soprattutto nell’ottica della rete MUA. Riteniamo che, al pari di altri territori, sia importante porsi sul panorama regionale con una rappresentazione focalizzata e un’offerta riconoscibile, grazie alla peculiarità del territorio tifernate in termini artistici e architettonici. Nell’Umbria medievale, il binomio Rinascimento e Contemporaneità appare una sintesi efficace e originale dell’identità culturale e dell’offerta museale tifernate”.

I lunedì del Giubileo

In occasione del Giubileo, la Diocesi tifernate ha promosso un’iniziativa con l’intento di offrire a pellegrini e turisti l’opportunità di visitare, anche nel giorno di lunedì, il Museo Diocesano e il Campanile cilindrico. A partire dal 5 maggio sarà possibile accedere alle due strutture il primo lunedì e l’ultimo del mese, con orario dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.

Per informazioni: beniculturali@diocesidicastello.it – tel. 0758554705.

 

Città di Castello, apre l’ambulatorio odontoiatrico solidale: una risposta concreta alla povertà sanitaria

È stato inaugurato questa mattina l’ambulatorio odontoiatrico solidale “Santa Margherita”, una nuova opera segno della Caritas della Diocesi di Città di Castello, progettata per offrire cure dentistiche gratuite e accessibili a persone in situazione di fragilità economica. Una risposta concreta e necessaria a un bisogno sempre più emergente: la povertà sanitaria, in particolare nell’ambito delle cure odontoiatriche, spesso inaccessibili alle fasce più vulnerabili della popolazione.

La cerimonia di presentazione si è svolta nella sala Santo Stefano del Palazzo Vescovile, alla presenza di numerose autorità religiose, civili e sanitarie. Tra i presenti: il vescovo di Città di Castello e di Gubbio, mons. Luciano Paolucci Bedini; il vescovo di Terni-Narni-Amelia e delegato della Conferenza episcopale umbra per l’area pastorale Carità e Salute, mons. Francesco Soddu; il direttore di Caritas italiana, don Marco Pagniello; il delegato regionale umbro di Caritas, don Marco Briziarelli; il direttore della Caritas diocesana, Gaetano Zucchini; l’assessore regionale al Welfare, Fabio Barcaioli; il sindaco di Città di Castello, Luca Secondi; il direttore sanitario dell’ambulatorio, Guido Lombardo. A seguire, si è svolta l’inaugurazione ufficiale dell’ambulatorio in piazza Gabriotti, dove ha sede la nuova struttura.

Un’urgenza crescente: i dati della povertà sanitaria

L’iniziativa si inserisce in un contesto nazionale sempre più critico. Secondo i dati del 2023, in Italia oltre 5 milioni e 600 mila persone vivono in povertà assoluta, con un aumento di 1,6 milioni negli ultimi dieci anni. La Caritas ha registrato un +41,6% di richieste di aiuto, in particolare per esigenze sanitarie. Nel 2024, ben 436 mila persone hanno chiesto sostegno per cure o farmaci, segnando un +8% rispetto all’anno precedente.

Le cure odontoiatriche sono tra le più penalizzate: solo il 7% delle risorse sanitarie delle persone in povertà è destinato a questo ambito, mentre ben il 62% va ai farmaci. In media, una persona povera può spendere 10,25 euro al mese in salute, contro i 60,96 euro di chi non è in difficoltà. Lo Stato investe ogni anno 85 milioni di euro in odontoiatria pubblica, mentre i cittadini spendono 8 miliardi in cure private, e il 5,7% della popolazione rinuncia del tutto a curarsi i denti.

Anche a livello locale, la Diocesi di Città di Castello ha rilevato questa emergenza: molte famiglie, specialmente numerose, rinunciano alle cure odontoiatriche per motivi economici. Da qui la scelta della Caritas di progettare un ambulatorio solidale che offra trattamenti gratuiti, grazie ai fondi dell’8xmille della Chiesa cattolica, a contributi della diocesi e alla collaborazione con docenti dell’Università degli Studi di Perugia.

Un progetto di rete, basato su volontariato e competenza

L’ambulatorio “Santa Margherita” si propone come un luogo di prevenzione, cura e accoglienza. L’accesso è regolato da un percorso di presa in carico che inizia presso il Centro d’ascolto parrocchiale o diocesano, dove si valutano le condizioni economiche delle persone (tramite Isee) o su segnalazione di medici di base, servizi sociali o associazioni. Una rete di odontoiatri volontari, affiancati da personale di segreteria e assistenti alla poltrona, garantirà il servizio in modo regolare.

Le voci dell’inaugurazione

Il vescovo Luciano Paolucci Bedini ha sottolineato il significato profondo dell’opera: “Siamo molto contenti come Chiesa tifernate di poter presentare quest’opera segno che in quest’anno giubilare diventa anche un modo per consegnare alla città e al territorio un altro motivo di speranza. Questo ambulatorio diventa l’occasione perché qualcuno che non potrebbe raggiungere quelle cure, per motivi economici, trovi la disponibilità di professionisti che vengono incontro. È un’attenzione concreta che dimostra come, insieme, si possa andare incontro a tante esigenze che nel territorio stanno crescendo”.

A spiegare l’origine del progetto è stato Gaetano Zucchini, direttore della Caritas diocesana: “La diocesi di Città di Castello ha rilevato un aumento costante delle richieste di aiuto per prestazioni sanitarie, soprattutto nell’ambito odontoiatrico. Molte famiglie rinunciano a curare i denti, specie quelle con tanti bambini. Due anni fa è nata così l’idea di un’altra opera segno: oggi inauguriamo un servizio concreto e strutturato, frutto di lunga programmazione e del sostegno dell’8xmille e della diocesi”.

Il direttore di Caritas italiana, don Marco Pagniello, ha evidenziato l’importanza dell’iniziativa nel quadro nazionale: “La povertà sanitaria è in crescita, e colpisce soprattutto gli anziani, ma non solo. Sempre più famiglie, anche insospettabili, devono rinunciare alle cure. Non parliamo più solo di migranti o senza dimora, ma dei nostri vicini. La Chiesa, come sempre, fa la sua parte dando risposte concrete e segnalando bisogni veri”.

Anche il sindaco di Città di Castello, Luca Secondi, ha ringraziato per un’iniziativa che valorizza il lavoro in rete: “Questo progetto socio-sanitario inaugura una stagione nuova nella gestione delle emergenze sociali e sanitarie. La sinergia tra Diocesi, Caritas, Università e professionisti è motivo di orgoglio e ci spinge, come istituzioni, a fare sempre più rete per non lasciare indietro nessuno.”

L’ambulatorio odontoiatrico solidale di Città di Castello rappresenta oggi non solo un luogo di cura, ma un simbolo di dignità restituita, un esempio di quella solidarietà concreta che sa farsi prossimità reale. Un modello virtuoso in cui istituzioni, Chiesa e volontariato si uniscono per colmare le distanze sociali e garantire a tutti l’accesso a diritti fondamentali.

 

Programma della Settimana Santa

L’annuncio della Pasqua, che ci da speranza e ci riapre alla vita, è proprio il messaggio di un amore immenso, gratuito, misericordioso e fedele, che da senso e direzione ai giorni che viviamo sulla terra e spalanca l’orizzonte della vita piena e compiuta sconfiggendo per noi il grande nemico. Senza questa parola, e senza questo evento di salvezza, la vita degli uomini è in balia delle potenze egoistiche del mondo, illusa dalle sue false promesse di eternità e schiava delle sue effimere ricchezze. Costretta ad adorare i simulacri del successo personale e gli idoli della felicità a breve durata. Rassegnata a far conto solo sulle deboli forze umane e sulle fragili difese materiali. Il cuore di ogni uomo invece è stato plasmato da Dio per la comunione, la condivisione, la pace e l’amore, e quando manca di tutto ciò va in affanno e abbassa lo sguardo, perde speranza e azzera la fiducia, ma siccome è fatto solo per la vita e non per la morte, cerca vita dove crede di trovarla, razzolando tra le briciole del mondo, fidandosi dei falsi profeti che promettono ciò che non possono dare e lo danno a caro prezzo. Ecco perché la luce della Pasqua ci è necessaria… lodiamo il Signore della nostra Vita!

don Luciano, vescovo

Diocesi e Comune uniti nel progetto: “Città di Castello: un biglietto per quattro musei”

La Diocesi tifernate e il Comune invitano alla conferenza stampa di presentazione del progetto sperimentale “Città di Castello: un biglietto per quattro musei. Rinascimento e Contemporaneità”, che si terrà nel Salone Gotico del Museo diocesano lunedì 14 aprile alle ore 12 alla presenza del sindaco di Città di Castello Luca Secondi, del Vescovo Luciano Paolucci Bedini, dell’assessore tifernate alla Cultura Michela Botteghi. Contestualmente è prevista la firma del Protocollo di intesa che disciplina le modalità operative del progetto.

Il progetto sarà attivato in via sperimentale da aprile a dicembre 2025, si collega alla collaborazione tra Comune e Diocesi nell’ambito della rete interattiva museale Mua, con l’obiettivo di valorizzare il potenziale dei maggiori attrattori culturali della città tifernate per offrire al visitatore una visione unica del patrimonio culturale del territorio e la possibilità di immergersi in un percorso che attraversa secoli di storia e cultura condivise.

Pellegrinaggio Regionale Giubilare a Roma

Le otto Diocesi dell’Umbria promuovono il Pellegrinaggio Regionale Giubilare a Roma il 13 settembre 2025 con il passaggio della Porta Santa nella basilica di San Pietro. Una giornata in cui tutti i pellegrini dell’Umbria vivranno insieme questo importante momento di comunione, di fede e spiritualità, insieme ai loro Pastori. Ogni diocesi, attraverso le parrocchie, definisce le modalità di partecipazione e prenotazione delle adesioni.

Caritas tifernate: venerdì 11 aprile, inaugurazione del nuovo ambulatorio odontoiatrico solidale

Sarà presentato e inaugurato venerdì 11 aprile – alle ore 11, nella sala Santo Stefano del Palazzo Vescovile tifernate – l’ambulatorio odontoiatrico solidale, nuova opera segno della Caritas della Diocesi di Città di Castello.  La rinuncia alle cure sanitarie è uno dei fenomeni maggiormente rilevati tra le fasce più povere della popolazione che si rivolgono al Centro di ascolto della Caritas. Per questo, l’organismo pastorale diocesano ha voluto impegnarsi nel progetto dell’ambulatorio solidale, realizzato con fondi 8xmille della Chiesa italiana, con il contributo diocesano e la collaborazione di alcuni docenti dell’Università degli studi di Perugia.

All’apertura dell’ambulatorio odontoiatrico, venerdì 11 aprile, saranno presenti il vescovo di Città di Castello e di Gubbio, mons. Luciano Paolucci Bedini, il vescovo di Terni-Narni-Amelia e delegato dell’area pastorale carità e salute della Conferenza episcopale umbra, mons. Francesco Soddu, il direttore di Caritas italiana, don Marco Pagniello, il delegato regionale umbro di Caritas, don Marco Briziarelli, il direttore della Caritas diocesana tifernate, Gaetano Zucchini, l’assessore al Welfare della Regione Umbria, Fabio Barcaioli, il sindaco di Città di Castello, Luca Secondi, e il direttore sanitario del nuovo ambulatorio, Guido Lombardo.

Dopo la presentazione in sala Santo Stefano, ci sarà l’inaugurazione dell’opera segno in piazza Gabriotti.