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L’INCONTRO DEL PAPA FRANCESCO CON LE FAMIGLIE RIFUGIATE ATTRAVERSO I CORRIDOI UMANITARI

Non potevamo mancare all’incontro con Papa Francesco, in occasione della giornata commemorativa dei corridoi umanitari, avviati dal 2016 come risposta alla situazione drammatica nella rotta Mediterranea. Ad oggi ancora molti si chiedono che cosa esattamente siano e rappresentino questi particolari sistemi di accoglienza ed integrazione per i rifugiati: in questa Comunità Europea, ancora incapace di dare una risposta concorde circa le tragedie e il costante numero di persone che perdono la vita nel tentativo di raggiungere l’Europa, intrappolati lungo la rotta balcanica, respinti e abbandonati alle frontiere come spazzatura, esposti a rischi a causa di trafficanti e sfruttatori o lasciati annegare nel Mediterraneo, i corridoi umanitari rappresentano una via sicura e legale per l’ingresso nel nostro Paese dei richiedenti asilo. Le parole di Papa Francesco sono state molto eloquenti e ha ribadito che i corridoi umanitari “sono una via praticabile per evitare le tragedie e i pericoli legati al traffico di esseri umani” perché “una migrazione sicura, ordinata, regolare e sostenibile, è nell’interesse di tutti”. I corridoi umanitari non solo mirano a far giungere in Italia e in altri paesi europei persone profughe, ma “operano anche per l’integrazione perché non c’è accoglienza senza integrazione, la quale non è priva di difficoltà, perché non tutti coloro che arrivano sono preparati al lungo cammino che li aspetta”. Quindi non possiamo aspettarci che tutto vada al meglio, ma “mettere in atto ancora più attenzione e creatività”. Meravigliosa parola la creatività, ma potremmo anche usare le parole quali fecondità, generatività; un atteggiamento generativo risuona nella parole di Hannah Arendt, quando diceva “siamo fatti per cominciare” ed è quello che molte persone anche loro malgrado fanno nel momento in cui lasciano la propria (martoriata) terra; cosa che dovremmo fare anche noi dall’alto delle nostre sicurezze; dovremmo ricordarci le parole dell’A.T. “Non molesterai il forestiero né l’opprimerai, perché voi siete stati forestieri nel paese di Egitto”. Siamo stati un popolo di migranti, ma ci siamo dimenticati le sofferenze passate; in ogni angolo di questo mondo possiamo trovare un avo italiano perché siamo stati stranieri in terra altrui e abbiamo visto quanto sia dura questa condizione; “siamo fatti per cominciare” ad avere comprensione e misericordia per coloro che fanno questa tremenda esperienza in mezzo a noi.
Auguriamo a tutti una serena e felice Pasqua di Pace.

Alcuni avvisi:
 Per la raccolta del 26 marzo “Terremoto Turchia -Siria 2023”, chi vuole (parrocchie o privati) può portare i contanti in Caritas diocesana o fare bonifico anche a: BAN: IT 03 P 03069 21610 00000 0086186 Intestato a: Confraternita di Maria SS del Rosario. Si prega di comunicare la raccolta fatta a info@caritascdc.it per fare un resoconto su quanto inviato.
 Il 31 marzo 2023 si è tenuto il secondo incontro di formazione generale animato da Caritas Diocesana. Verranno calendarizzati ulteriori incontri di formazione specifica a partire dal 15/04/2023 dalle ore 10.00 alle 12.00 particolarmente indirizzati agli operatori caritas ma aperti a tutti. Le date e i temi trattati saranno opportunamente comunicati attraverso i canali informativi soliti

La direzione

Scuola diocesana di formazione teologica, riprendono gli incontri

Arriviamo un po’ tardi, ma torniamo in pista. Il tempo trascorso e le molteplici richieste, in varie maniere pervenute, perché la SDFT si riattivasse e tornasse ad offrire il cibo sostanzioso della domanda e delle risposte alla luce della fede e dell’esperienza umana, hanno mostrato a sufficienza la necessità di riprogettare in maniera sinodale l’itinerario del prossimo anno (2023-2024). Il Vescovo ha promesso che lo faremo durante il mese di giugno, tenendo conto anche delle istanze sociali e politiche emerse nel frattempo. Infatti, il soggetto unitario della SDFT è la Diocesi in tutte le sue componenti, particolarmente per quanto concerne le varie sfaccettature della formazione permanente dell’intero popolo di Dio. A questo livello, gli itinerari che la SDFT propone costituiscono il risultato della convergenza comune. Essi, se opportunamente strutturati a calendario, non tolgono ad alcuno la libertà di ulteriori, specifici, approfondimenti; esprimono, invece, l’ossatura del progetto di tutti; rappresentano un aiuto per un cammino, al tempo stesso, condiviso e differenziato.

Per il momento, relativamente al presente anno pastorale, rientriamo in gioco, in collaborazione con Ospedale da campo, attivando un solo modulo che, avendo come filo conduttore quello della Pace, si svolgerà nel modo a noi consueto, comprensivo di due incontri riguardanti l’enciclica Pacem in terris (sessant’anni dopo la sua pubblicazione) e le sue attualizzazioni, un laboratorio e un focus, aperto all’intera cittadinanza, che metterà a fuoco la correlazione tra il contenuto dell’enciclica e la Dichiarazione universale dei diritti umani (ONU-1948). Gli incontri si svolgeranno di martedì, in quattro date nei mesi di aprile e maggio. La sede è il complesso parrocchiale di Madonna del Latte. Allego una tabella di riferimento. Appena composta la locandina, sarà mia cura inviarvela.

Per la SDFT, il coordinatore, Don Romano Piccinelli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pasqua tra Umbria e Toscana

Presentata in sede di conferenza stampa lunedì 3 aprile alle ore 11.00 nel Salone Gotico del Museo diocesano di Città di Castello l’iniziativa Pasqua tra Umbria e Toscana promossa dalla Diocesi e dal Museo diocesano giunta quest’anno alla sua VIII Edizione. A coordinare l’appuntamento l’ideatrice dell’iniziativa Catia Cecchetti alla presenza dell’economo diocesano Avv. Aldo Benedetti e dei vari rappresentanti dei comuni: Lorenzo Ricci presidente del Consiglio comunale di Montone, Annalisa Mierla vice Sindaco e Assessore alle Politiche culturali di Umbertide insieme al direttore Gianfranco Contadini, Alberica BarbolaniAssessore alle Politiche culturali di Anghiari, Enea Paladino Sindaco del Comune di Citerna e Paolo Fiorucci direttore del concerto, Simone Selvaggi per il Comune di San Giustino, Michela Botteghi Assessore alle Politiche culturali del Comune Tifernate insieme al Direttore della Scuola comunale “Giacomo Puccini”, Don Francesco Cosa parroco del Santuario Madonna dei Rimedi nel Comune di Pietralunga, Gianluca Moscioni Sindaco del Comune di Lisciano Niccone, Michele Simoni vice Sindaco di Monte Santa Maria Tiberina e inoltreRuben Marzà tra gli esecutori del concerto a Pieve Santo Stefano e la dott.ssa Francesca Abbozzo relatrice di una conferenza d’arte che si terrà al Museo diocesano.Ricco il calendario degli eventi in programma pensati con lo scopo di valorizzare il patrimonio culturale dell’Alto Tevere Umbro e Toscano.  Ben tredici i comuni aderenti al progetto,precisa l’ideatrice e coordinatrice Catia Cecchetti e quindici gli appuntamenti.

Confermata l’adesione di tutti i Comuni del territorioAlto Tiberino – precisa Cecchetti – quali: Città di Castello, Citerna, Montone, Monte Santa Maria Tiberina, San Giustino,  Pietralunga e Umbertide e dei quattro comuni della Regione Toscana Anghiari, Monterchi, Sansepolcro e Pieve Santo Stefano e la partecipazione di AbocaMuseum con sede a Sansepolcro. Due le  novità di questa ottava edizione: la naturale collaborazione con la Diocesi di Gubbio e il suo Museo Diocesano e l’adesione al progetto del Comune di Lisciano Niccone. Dunque un ulteriore allargamento del territorio da valorizzare in unfattivo coordinamento in rete,che sigla oramai una sinergia interregionale.

Molto pensati gli spazi nei quali si terranno gli eventi quali musei, chiese, teatri, auditorium e santuari. Gli appuntamenti calendarizzati oltreché concerti, saranno visite guidate, conferenze, inaugurazione di mostre, convegni e presentazione di libri che si terranno nei mesi di aprile e maggio prossimi. Imprescindibile il tema legato alla Resurrezione ma anche argomenti finalizzati alla valorizzazione del ricco patrimonio umbro e toscano.

Il primo evento si terrà a Gubbio nella Chiesa di Santa Maria dei Laici sabato 8 aprile alle ore 11.30  e vedrà l’inaugurazione della Piccola collettiva d’arte sacra dal titolo Il contemporaneo che guarda allo Spirito, nel segno della passione,in collaborazione con la Diocesi di Gubbio, il Museo Diocesano e l’Associazione culturale La Medusa. Il secondo appuntamento Lunedì dell’Angelo 10 aprile alle ore 18.00 è musicale e vede la Chiesa di San Francesco a Montonecome spazio privilegiato per il concerto dal titoloResurrexidellaCorale Braccio Fortebraccio di Montonecon la partecipazione della Scuola primaria montonese diretta da Francesco Fulvi.A Pieve Santo Stefanopresso ilTeatro comunale “Giovanni Papini”venerdì 14 aprile alle ore 21.15si terrà l’esibizione di Ruben Marzà al sax e Andrea Astolfial pianoforte neImages for sax and piano enell’ambito di Pieve classica 2023.Sabato 15 aprile alle ore 19.00 è la volta di un altro concerto dal titoloPasqua con Mozart e Boccherinipresso la Chiesa di Cristo Risorto ad  Umbertide; ad esibirsi il Coro dell’Accademia del diletto, il Coro sociale di Grassina, Firenze Vocal EnsembleOrchestra, I Concertistidiretti da Valentino Alfredo Zangara e Gianfranco Contadini.Quinto evento in programma ad Anghiari presso il Museo della Misericordia,giovedì 20 aprile alle ore 18.00prevedecon laVisita guidata al Museo a cura della Direttrice Dott.ssa Elena Zanchi, per info,protocollo@comune.anghiari.ar.itsegreteria@comune.anghiari.ar.it

Nella Chiesa di San Francesco a Citerna,venerdì 21 aprile alle ore 21.oo verrà ricordata la riconsegna 10 anni fa, della Madonna di Donatello, con l’esecuzione dello  Stabat Mater  del Coro Città di Piero “Domenico Stella”diretto da Bruno Sannai e Paolo Fiorucci.Il settimo appuntamento si terrà a San Giustino nelladi Chiesa di Celalba,sabato 22 aprile alle ore 21.00con il concerto dal titoloFlautate cordeche verrà eseguito da l’EnsambleTarab:composto daLuisa Mencherinial flauto, Francesco Corrado al violino,Matilde Giorgis alla viola e Tyler Stuart al violoncello.Nella Chiesa di San Michele Arcangelo a Città di Castello si esibirannodomenica 23 aprile alle ore 18.00iSolisti ed Ensemble di chitarredella Scuola Comune di Musica “Giacomo Puccini” di Città di Castello con un concerto dal titolo Sons de Carillhones.Giovedì 27 aprile alle ore 21.00Poesia e Musica per la Resurrezione è il titolo dell’evento che si terrà a Sansepolcro presso l’Auditorium di Santa Chiara con l’ Orchestra Giovani Armonie diretta dal Maestro LauretaCukuHodaje con Cinzia della Ciana e Andrea Matucci voci recitanti.Il decimo appuntamentovenerdì 28 aprile alle ore 18.00 vedrà la cornicedel Museo Diocesano di Città di Castello per la  Conferenza dal titolo“Resurrezione e Assunzione” Il significato espressivo nelle valenze iconografiche dell’Arte. Alcuni cenni di lettura conrelatrice la Storica dell’ArteDott.ssa Francesca Abbozzo.Nel suggestivo Santuario Madonna dei Rimedi aPietralungasi terràsabato 29 aprile alle ore 18.00il concerto dal titoloSub Tuumpraesidium Canti mariani della tradizione popolare eseguito dalla Corale polifonica Pietralunghese, direttada Fausto Paffi.A seguire due eventi nella Regione Toscana: a Monterchi presso iMusei civici “Madonna del Parto”domenica 30 aprile,alle ore 11.00 si terrà la Visita guidata al Museo (per info tel. 057570713 info@madonnadelparto.it) e a Sansepolcrolunedì 1 maggio alle ore 11.00ancora una Visitaguidata tematica dal titolo “Le erbe dei pellegrini” ad AbocaMuseum(Iscrizione obbligatoria alla sezione dedicata agli eventi del sito www.abocamuseum.it).Il penultimo appuntamento sarà nel Comune di Lisciano Niccone nella Chiesa di Santa Maria delle Corti Angeliche,domenica 7 maggio alle ore 17.30:la Corale Laurenziana “Raffaele Casimiri” della Cattedrale di Perugiadiretta da  Franco Radicchiaterrà il concerto dal titolo Cantiamo alla Vergine.A Monte Santa Maria Tiberina nellaSala Consiliare del Comune si chiuderà l’VIII Edizione di Pasqua tra Umbria e Toscanagiovedì  18 maggio con un evento dal titoloAspettando la Festa dell’Ascensioneche prevederà alleore 17.30 il Convegno “Festività ecclesiastiche e Turismo religioso” e di seguito alle ore 18.30 la  Presentazione del libro “Pensate voi” di Claudio Alunno.

Dunque un calendario fitto di appuntamenti che interesserà un vasto territorio, speriamo alla presenza di numerosi turisti presenti nelle imminenti festività pasquali ma destinato anche a tutti i cittadini residenti che potranno così ri-scoprire le bellezze artistico-culturali di tutto il comprensorio umbro e toscano. Uno scambio culturale proficuo e stimolante che unisce strutture civiche ed ecclesiastiche all’insegna del bene comune nel nome della più autentica spiritualità e condivisione.

 

Catia Cecchetti

“La valle di Signorelli”, la diocesi e comuni dell’Altotevere celebrano il pittore

A cinquecento anni dalla scomparsa di Luca Signorelli, sono molte le istituzioni culturali pubbliche e private che celebrano la sua opera e il suo talento. Otto Comuni dell’Alto Tevere e la Diocesi di Città di Castello si sono uniti in un progetto condiviso dal titolo “La valle di Signorelli”, un percorso espositivo diffuso, che propone la visita a undici opere del pittore e della sua scuola, con un biglietto ridotto. La Diocesi di Città di Castello partecipa all’iniziativa con concerti, visite guidate, mostre a tema e conferenze che si terranno nella Chiesa di San Giovanni Decollato, nell’Oratorio di san Crescentino a Morra e nel Museo diocesano. Sabato 1 aprile dalle ore 15.30 alle ore 17.30 la Chiesa di San Giovanni decollato sarà aperta al pubblico con la possibilità di usufruire di visite guidate gratuite. Domenica 2 aprile dalle ore 15.00 alle ore 18.00,  l’ Oratorio di San Crescentino a Morra apre le porte a tutti i visitatori che vorranno approfittare del pomeriggio per ammirare i bellissimi affreschi dipinti da Luca Signorelli. Il Museo diocesano, nel primo fine settimana di aprile,  sarà aperto dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.30 alle ore 18.00.

 

Centro volontari sofferenza, convegno 25 marzo 2023

Partire dal “ sì “ di Maria per riprogettare la speranza e servire l’umanità

 E’ una bella coincidenza, ma siccome possiamo dire che nulla avviene per caso, è una occasione provvidenziale che il convegno avvenga nel giorno in cui si celebra la solennità dell’Annunciazione. Una occasione che dobbiamo cogliere rileggendo  il Vangelo di Luca e facendoci guidare da questo brano.

Vangelo: Lc 1, 26-38                          

Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei disse:” Ti saluto , o piena di grazia, il Signore è con te.” A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L’angelo le disse:” Non temere , Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco , concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamatoFiglio dell’Altissimo; il SignoreDio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine.” Allora Maria disse all’angelo:” Come è possibile? Non conosco uomo.” Le rispose l’angelo:” Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi, anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei , che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio. Allora Maria disse:” Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto.” E l’angelo si partì da lei

Una storia bellissima , con una giovane donna fidanzata  e quindi presumibilmente piena di sogni e di aspettative: una casa , uno sposo, dei figli. Possiamo farci coinvolgere in questa storia perché ognuno di noi ha coltivato sogni , ha avuto attese, ha desiderato amore. Poi , improvvisamente viene un angelo del Signore e …butta all’aria tutte le attese e le certezze. Le dice che avrà un figlio , il Figlio dell’Altissimo. Non il figlio di Giuseppe , ma addirittura il figlio di Dio!. Una rivelazione sconcertante, bella forse , ma inquietante. Maria è sorpresa, forse è un po’ intimorita, ma non passiva. Chiede come è possibile che questo avvenga “ poiché non conosco uomo”. Maria non dice subito sì ma pone delle domande, si mette in dialogo con l’angelo e quindi con Dio. Chiede spiegazioni e Dio gliele dà : la notizia che la parente Elisabetta , molto anziana e sterile , è in attesa di un figlio.

A volte Dio si comporta con noi in questo modo: entra nella nostra vita, spazzando via tutte le attese, i sogni , le certezze: viene con una malattia, con una disabilità , con una perdita, di una persona amata, importante per noi e ci dice , che è lì , in quella condizione di dolore che vuole nascere in noi, farci sperimentare  altre speranza , altre gioie , farci conoscere altre possibilità di amare. Queste esperienze di vita non sempre vengono accolte con serenità: c’è la voglia di respingerle, c’è un po’ di rabbia per quello che ci accade, un certo risentimento  : “ perché Dio mi fai questo? “.  Ma Dio non proibisce le domande, il turbamento , il desiderio di fuggire da queste prove. Si mette in dialogo con noi, ascolta i nostri lamenti e ci invita alla fiducia.  E nel momento in cui troviamo il coraggio di dire “sì” , “ eccomi”  allora cominciamo a sperimentare un significato nuovo della nostra vita, sentiamo che Dio è lì con noi, nasce in noi , lo sperimentiamo e diventiamo sempre più capaci di donarlo agli altri.

Nel momento in cui Maria diceva il suo “sì” senz’altro avrà avuto la percezione e il presentimento della croce, ma si è abbandonata a Dio con totale fiducia  ed è per il suo “sì “ che la storia del mondo è cambiata  ed è stata donata agli uomini una possibilità di salvezza. Anche i nostri “sì” a volte difficili da dirsi , a volte più facili, cambiano  la nostra storia personale e rendono ricco  e fecondo il nostro piccolo mondo.

Il “ sì” di Maria innesca un movimento straordinario. Maria non rimane inattiva. Ha ricevuto un dono e vuole condividerlo.

Vangelo Lc1, 39-45

In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo  ed esclamò a gran voce:” Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!. A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?  Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore.”

Parte  da Nazareth e si reca dalla parente Elisabetta. Possiamo comprendere che ciò che la spinge a fare questo viaggio è senz’altro di verificare con i suoi occhi ciò che l’angelo le ha detto: “ La tua parente, nella sua vecchiaia , ha concepito un figlio…”. Maria ha detto sì al Suo Signore, ma vuole capire , entrare in questo progetto di Dio , comprendendone ogni risvolto. Si affida totalmente a Lui , ma interagendo con Lui, e rispondendo con tutta la ricchezza della sua umanità. Ma c’è anche un’altra spinta: “Sono la serva del Signore”  e lo voglio servire  in ogni persona che Egli mi mette accanto.

Il primo movimento di Maria è quello del servizio e in questo anticipa ciò che dirà il Suo Figlio:” Sono venuto per servire…”.  I doni che il Signore ci fa, in primis, il dono del suo Amore non possono essere tenuti gelosamente per noi, ma è necessario condividerli, a nostra volta donarli perché , in questo modo , diventano sempre più grandi. Che cosa possiamo donare agli altri? Anche nelle situazioni di maggiore difficoltà e povertà nostra possiamo però donare la vicinanza , l’amicizia, la consolazione. Possiamo , soprattutto , comunicare la fede e annunciare tutto quello che Dio ha fatto per noi.

Guardiamoci un po’ attorno . Com’è il mondo che ci circonda, la società in cui viviamo? E’ una società di gente felice o di gente disperata? Circola amore e solidarietà o ciascuno pensa ai fatti propri chiudendosi nel proprio egoismo?  Usciamo , o meglio , siamo ancora dentro ad eventi che ci lasciano confusi e forse spaventati : la pandemia, la guerra, le violenze. Vediamo una umanità abbattuta, priva di orizzonti , priva di speranza.  Una umanità incapace di trovare vie di uscita , di salvezza.

Noi la speranza l’abbiamo : è quella che nasce dalla nostra fede, dalla certezza che Dio non ci abbandona , che ci è Padre ed è pronto a darci tutto il bene purchè glielo domandiamo. Nel nostro piccolo anche noi possiamo svolgere un grande servizio per una umanità disorientata: abbiamo l’arma della preghiera, della fede che dobbiamo annunciare, e anche della croce , piccola o grande , che ognuno di noi deve portare. Anche la nostra croce possiamo regalare al mondo testimoniando che la gioia che Dio ci dona è più grande di ogni dolore.

E’ per questo motivo  che Maria  giunta alla casa di Elisabetta prorompe in un canto: è un canto di gioia , che le esplode dentro nonostante il presentimento della croce che dovrà affrontare.

Magnificat Lc 1, 46-55

L’anima mia  magnifica il Signore / e il mio spirito esulta in Dio mio salvatore/Perché ha guardato l’umiltà della sua serva/ D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata./Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e santo è il suo nome/ di generazione in generazione la sua misericordia / si stende su quelli che lo temono./ Ha spiegato la potenza del suo braccio,/ ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore/ ha rovesciato i potenti dai troni,/ ha innalzato gli umili;/ ha ricolmato di beni gli affamati,/ ha rimandato i ricchi a mani vuote. / Ha soccorso Israele suo servo,/ ricordandosi della sua misericordia,/ come aveva promesso ai nostri padri,/ ad Abramo e alla sua discendenza per sempre.

Maria esulta e canta ciò che Gesù annunzierà iniziando il suo ministero pubblico: l’avvento del Regno di Dio che è il regno in cui ogni uomo / donna, ogni essere umano può vivere in pienezza il dono della vita. Dicendo il suo sì , Maria ha portato Dio tra gli uomini e ha permesso agli uomini di fare esperienza di Dio e del suo Amore.

 

Incontri d formazione per i ministeri laicali

Nelle sale parrocchiali della Madonna del Latte si sono tenuti i primi tre appuntamenti del programma di formazione per i Ministeri laicali sul tema “Diversità dei Ministeri, dono per la Chiesa”, organizzati dall’Ufficio liturgico diocesano.

Di seguito le tracce audio degli incontri:

S.E. Mons. Luciano Paolucci Bedini Ministerialità: cammino futuro della Chiesa di Città di Castello
https://drive.google.com/file/d/17kie0sKI2qYLWbr9o9KjPqW14C7kaazp/view?usp=share_link

Don Giovanni Frausini “Cristo sacerdote e popolo sacerdotale: corpo mistico e visibile per una Chiesa missionaria
https://www.youtube.com/playlist?list=PLKrocpVqvFdYwetGlLoXej_FiNgVgcg76

Don Giovanni FrausiniI laici nello sguardo profetico del dopo Concilio; dalla parrocchia alla comunità che genera
https://drive.google.com/file/d/16jtw4qeFSYZcOB8uSjeH2NgZKes7Xdry/view?usp=share_link

 

Ciclo di conferenze “Maria, mater Gratiae”

Prenderà avvio giovedì prossimo, 16 marzo, il ciclo di conferenze “Maria, mater Gratiae”, una serie di incontri promossi dalla Parrocchia di Santa Maria delle Grazie in Città di Castello e proposti al termine dell’impegnativo lavoro di restauro che, tra 2020 e 2022, ha coinvolto una parte dell’antico santuario. Il primo appuntamento, che avrà inizio alle ore 17.30, vedrà due interventi, relativi rispettivamente a “Le Storie di Maria affrescate nella cappella: fonti letterarie” (don Andrea Czortek, parroco) e “La presenza di Raffaellino dal Colle nel Santuario” (dott. Marco Droghini, storico dell’arte). L’incontro di giovedì 23 marzo 2023 presenterà parte dei risultati dei recenti restauri, con gli interventi di Silvia Rosati (storica dell’arte) e delle restauratrici Lucia Gustinelli e Laura Zamperoni. Gli incontri sono aperti a tutti gli interessati e si terranno nella cappella della Madonna delle Grazie. Altri due appuntamenti sono in programma per il mese di maggio.

Carissimi figli del Dio della Pace,

con profonda angoscia continuiamo a condividere ogni giorno immagini e parole di violenza, di guerra e di morte. Tanti mesi non sono bastati a far muovere le coscienze e intraprendere la strada della pace. Altre tragedie, alcune imprevedibili, altre evitabili, riempiono i nostri occhi, e speriamo anche i nostri cuori, di dolore e di sgomento. Davvero gli uomini conoscono solo questa lingua? Davvero siamo incapaci di pensarci fratelli e per questo solidali? Davvero crediamo che sia possibile salvarci l’anima senza sporcarci le mani? Davvero siamo capaci di indifferenza finché il male non tocca la nostra carne? Questo è il sentiero che porta alla Pasqua. Questa la vera quaresima. Non possiamo evitare la passione del mondo e di ogni persona, ma Cristo ci unisce a sé per attraversarla. Perché la morte non vinca per sempre. Perché nessuno si dimentichi degli altri. Con Lui possiamo salire a Gerusalemme, verso le nostre croci, senza temere che lì tutto finisca drammaticamente. La Sua vita donata per amore, opposta al male con l’offerta di sé, è anche per noi promessa di speranza, di rinnovamento, di nuovi inizi. Purtroppo continuiamo a vivere la tentazione di poter evitare di passare per la croce, come se potessimo attraversare indenni la sfida della storia, ma veniamo continuamente smentiti dalla realtà della vicenda umana che tutti ci coinvolge. E se Diocesi di Città di Castello la disgrazia sembra lontana da noi, o apparentemente solo di qualcun altro, non vuol dire che non è anche la nostra, che non ci riguarda, che non attende la nostra scelta. Da questo inganno diabolico, che esalta le differenze e contrappone i fratelli, ci purifichi questa santa quaresima che stiamo vivendo. Tacciano le voci del mondo e lasciamoci sfiorare dalla Parola nuova ed eterna che ci sussurra lo sguardo di Dio. Non abbiamo sempre ragione. Non sappiano sempre qual’é la verità. Non sempre vediamo limpidamente il cammino che ci attende. Gesù non si è tirato indietro per salvarci ed è stata proprio la sua compromissione nella nostra strada che ha trasformato la morte in Vita, il male in Grazia. Il Suo cammino è il nostro cammino. Camminiamo insieme… con Lui! don Luciano, vescovo

Santa messa per le vittime della guerra in Ucraina e per la pace

La chiesa di Città di Castello aderisce all’invito della Conferenza Episcopale Italiana a celebrare in ogni diocesi una santa messa per le vittime della guerra in Ucraina e per la pace. Venerdì 10 marzo alle ore 18.30 il vescovo  mons. Luciano Paolucci Bedini presiederà la celebrazione nella cripta della Cattedrale (Duomo di sotto). La presidenza della CEI ha inteso sposare l’iniziativa del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE) che ha ribadito la necessità di rinnovare la vicinanza alla popolazione vessata dalla guerra e per affidare al Signore il desiderio di pace. “Chiedere la conversione del cuore, affinché si costruisca una rinnovata cultura di pace, sarà il modo in cui porteremo nel mondo quei germogli della Pasqua a cui ci prepariamo”. Il tempo di Quaresima ci ricorda il valore della preghiera, del digiuno e della carità, le uniche vere armi capaci di trasformare i cuori delle persone e di renderci “fratelli tutti”. I vescovi italiani ribadiscono che il grido accorato di Papa Francesco scuote le coscienze e chiede un impegno forte a favore della pace: è tempo di trovare spazi di dialogo per porre fine a una crisi internazionale aggravata dalla minaccia nucleare. Ad unanno dall’invasione russa di uno Stato indipendente, l’Ucraina, vogliamo tornare a ripetere il nostro “no” deciso a tutte le forme di violenza e di sopraffazione, il nostro “mai più” alla guerra. In Ucraina, così come in tanti (troppi) angoli della terra risuona infatti l’assordante rumore delle armi che soffoca gli aneliti di speranza e di sviluppo, causandosofferenza, morte e distruzione e negando alle popolazioni ogni possibilità di futuro. Sentiamo come attuale l’appello lanciato sessant’anni fa da san Giovanni XXIII nell’Enciclica Pacem in terris: «Al criterio della pace che si regge sull’equilibrio degli armamenti, si sostituisca il principio che la vera pace si può ricostruire nella vicendevole fiducia» (n. 39).

Cordoglio per le morti in mare in Calabria

Cordoglio e preghiera per le vittime, vicinanza ai superstiti ma anche sconcerto per l’ennesimo nubifragio avvenuto all’alba di domenica mattina sulle coste di Cutro, in Calabria. Gli immigrati morti in mare sono “come una spina nel cuore” ha detto papa Francesco durante il suo primo viaggio del Pontificato avvenuto a Lampedusa. 65 i morti finora accertati: tra loro anche bambini. Uomini, donne e bambini di cui non conosceremo forse mai i nomi, ma che si aggiungono alla lista dei tanti morti nel Mediterraneo diventato un vero e proprio cimitero. Non possiamo più vedere immagini strazianti come quelle viste dai soccorritori ieri in Calabria. Intere famiglie sono morte in quest’orrore, tutte accomunate dal desiderio di una vita migliore. Storie che chiedono un rinnovato impegno di solidarietà e di responsabilità, perché sia vinta l’indifferenza che fa dimenticare queste tragedie, perché sia finalmente superato un disimpegno per una nuova stagione umanitaria che accompagna e non abbandona persone in fuga da primavere e inverni umani. Sono nostri figli e fratelli. E difendere la loro vita è sacro. La profonda tristezza e acuto dolore che attraversano il Paese dopo questo ennesimo naufragio, come ha detto il card. Matteo Zuppi, chiedono un supplemento di umanità. Come Caritas Diocesana ci uniamo alla preghiera e all’appello di papa Francesco che ancora una volta ha fatto sentire la sua voce pregando “per ognuno di loro, per i dispersi e per gli altri migranti sopravvissuti” e ringraziando quanti hanno portato soccorso e stanno dando accoglienza.