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GIORNATA DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI 2023

Parlare col cuore: Veritatem facientes in caritate (Ef 4,15)

Ogni anno il tema viene annunciato dal pontefice il 29 settembre, festa dell’Arcangelo Gabriele, mentre il 24 gennaio nelle Diocesi con i giornalisti cattolici riuniti attorno al proprio vescovo per celebrare il loro patrono San Francesco di Sales, si fa un approfondimento del messaggio del Papa. La giornata si celebrerà nel mese di maggio. Il Messaggio per la Giornata sarà diffuso, come tradizione, il 24 gennaio, memoria liturgica di San Francesco di Sales, patrono dei comunicatori. Il tema si collega idealmente a quello del 2022, “Ascoltare con l’orecchio del cuore”, e vuole inserirsi in particolare nel cammino che condurrà tutta la Chiesa alla celebrazione del Sinodo di ottobre 2023. Parlare con il cuore significa “rendere ragione della speranza che è in noi” (cfr 1Pt 3,14-17) e farlo con mitezza, utilizzando il dono della comunicazione come un ponte e non come un muro. In un tempo contraddistinto – anche nella vita ecclesiale – da polarizzazioni e dibattiti esasperati che esacerbano gli animi, siamo invitati ad andare controcorrente. Non dobbiamo temere di affermare la verità, a volte scomoda, che trova il suo fondamento nel Vangelo ma non dobbiamo disgiungere questo annuncio da uno stile di misericordia, di sincera partecipazione alle gioie e alle sofferenze dell’uomo del nostro tempo, come ci insegna in modo sublime la pagina evangelica che narra il dialogo tra il misterioso Viandante e i discepoli di Emmaus. Oggi, nel drammatico contesto di conflitto globale che stiamo vivendo, è quanto mai necessario l’affermarsi di una comunicazione non ostile. Una comunicazione aperta al dialogo con l’altro, che favorisca un “disarmo integrale”, che si adoperi a smontare “la psicosi bellica” che si annida nei nostri cuori, come profeticamente esortava San Giovanni XXIII, 60 anni fa nella Pacem in Terris. È uno sforzo che è richiesto a tutti, ma in particolare agli operatori della comunicazione chiamati a svolgere la propria professione come una missione per costruire un futuro più giusto, più fraterno, più umano.

 

Martedì 24 gennaio 2023 il vescovo di Città di Castello è lieto di invitare tutti i giornalisti e gli operatori delle comunicazioni sociali per festeggiare il patrono San Francesco di Sales. Alle ore 16 nella cappella del vescovado di Città di Castello, in piazza Gabriotti, sarà celebrata la Santa Messa durante la quale saranno ricordati i colleghi scomparsi Seguirà un incontro fraterno.

Sant’Antonio Abate, fede e tradizione popolare

Le nostre parrocchie si preparano a celebrare la memoria di Sant’Antonio Abate eremita e protettore degli animali domestici.  I contadini usavano un tempo recarsi in chiesa con i propri  animali, il parroco li benediva e con essi anche dei piccoli panini che venivano poi distribuiti alle famiglie.
La tradizione si rinnova:

Chiesa di Santa Maria in Pietralunga
Martedì 17 gennaio alle 8.30
La chiesa rimane aperta tutta la giornata, possibilità di ritirare i panini.
ore 17.00
Santa messa con la benedizione dei mangimi
ore 17.30
Benedizione degli animali  nella piazza Fiorucci
I panini saranno già confezionati nei sacchetti chiusi (da 4 panini)
con la possibilità di prenderne secondo il bisogno.

Chiesa di Santa Maria e San GIuliano in Riosecco
Benedizione degli animali
Martedì 17 gennaio alle 17.30

Chiesa del Sacro Cuore in Pistrino
Benedizione degli animali
Martedì 17 gennaio alle ore 14.30

Chiesa di San Tommaso in Lama
Benedizione degli animali
Domenica 22 gennaio ore  11.45

Chiesa di Sant’Ansano in Piosina
Benedizione degli animali
Domenica 22 gennaio ore 17.00

Chiesa di San Biagio in Cerbara
Benedizione degli animali
Domenica 22 gennaio dopo la messa della 10.00

Chiesa di San Giustino
Benedizione degli animali
Domenica 22 gennaio dopo la messa della 11.00

Chiesa di San Michele Arcangelo in Marcignano
Benedizione degli animali
Domenica 22 gennaio dopo la messa della 12.00

Chiesa di San Pietro a Monte
Benedizione degli animali
Domenica 22 gennaio dopo la messa della 9.30

Chiesa di Santa Maria in Badiali
Benedizione dei panini di Sant’Antonio, degli animali dei cibi per animali
Domenica 22 gennaio ore 11.00
Sabato 21 dopo la messa della 17.00
Domenica 22 gennaio dopo la messa della 11.00

Carissimi sorelle e fratelli,

un nuovo anno iniziamo, ancora immersi nel mistero del Natale di Gesù, che ci fa ricordare la presenza in mezzo a noi di Dio e della sua benedizione sulle nostre vite e sulla nostra storia. Il tempo liturgico del Natale ci guida a sentirci parte di una predilezione esclusiva da parte del Signore e chiamati ad essere coinvolti nel suo progetto di salvezza per tutta l’umanità. Siamo noi gli uomini amati dal Signore sulla terra, come cantano gli angeli sopra la mangiatoia di Betlemme, per i quali la gloria di Dio rifulge ed illumina le tenebre della storia e la sua Pace è donata. Dunque la pace è frutto di un dono di Dio, che possiamo prima di tutto accogliere e poi condividere tra noi nella fraternità con tutti. Inutile invocare la pace sulle grandi questioni sociali se il nostro cuore prima non l’accoglie dalle mani di Dio e la nostra vita non la lascia penetrare in ogni pagina del nostro cammino. Molti cuori però sono armati e inclini alla divisione e alla contrapposizione, a causa dell’egoismo e della presunzione di superiorità sugli altri. Tante altre volte invece lo sono perché feriti e offesi, spaventati o ingiustamente oppressi. Questi cuori, i nostri, e quelli di tanti fratelli e sorelle, attendono la cura della tenerezza, dell’ascolto e dell’attenzione, della vicinanza e della liberazione da ciò che li incatena. L’unguento che può lenire tali ferite è solo l’amore di Dio, che ciascuno di noi può rappresentare per gli altri nei propri gesti e nelle proprie scelte quotidiane. L’antidoto contro il veleno della violenza che inquina i cuori è quella Parola viva ed efficace che ci è consegnata nel Vangelo di Gesù. Di saziarci di questa Parola abbiamo un Diocesi di Citta’ di Castello Foglio di collegamento 2 drammatico bisogno, perché purifichi e rinnovi i nostri pensieri e dia luce a calore alla nostre parole. A poco servirebbe, anche nei nostri ambienti ecclesiali, continuare ad offrire iniziative di fede e di carità, se prima non si verificasse la bontà delle relazioni tra noi e con gli altri. Solo in questo modo tutti possiamo essere operatori e artigiani della pace, e lo sa Dio quanto bisogno c’è di uomini e donne di pace. Come il Signore con l’incarnazione è entrato nella storia dell’uomo per portare il suo amore salvifico, così la Chiesa in ogni tempo è chiamata ad entrare nella vicenda di ogni sorella e fratello per portare la consolazione della vicinanza di Dio Padre che tutti ama. Quanto fa bene a ciascuno di noi, e alla comunità intera, l’incontrare persone serene, ricche di una gioia vera, aperte alla comunione, capaci di accoglienza, piene di pazienza, misericordiose e semplici. Dal Signore invochiamo questa grazia per le nostre comunità diocesane sorelle, augurandoci che questo sia anche il primo frutto del Cammino sinodale che stiamo vivendo. La Vergine Madre ci insegni a custodire e meditare tutte queste cose nel nostro cuore! Vi benedico, beneditemi… don Luciano, vescovo

… IL NOSTRO CAMMINO

L’anno nuovo inizia con la solenne memoria della maternità divina della Vergine Maria che ci insegna ad accogliere la benedizione del Signore per i giorni che verranno e ci introduce da protagonisti nel suo progetto di salvezza. In questo contesto si celebra ogni anno la Giornata mondiale per la Pace. Il Santo Padre Francesco nel suo importante messaggio, che invito tutti a leggere e approfondire, ci consiglia di prenderci un tempo di riflessione per decidere come vogliamo uscire dal dramma della pandemia che abbiamo vissuto e che non può lasciarci come prima.

La festa dell’Epifania, il 6 gennaio, apre a noi credenti lo sguardo sul mistero grande della volontà di salvezza di Dio per tutti i popoli. La Chiesa ancora oggi vive nel tempo e nella storia, attraversando e fecondando, con il messaggio della fede e la testimonianza dei suoi figli, le culture e le latitudini della terra. Per questo nello stesso giorno si celebra anche la Giornata dell’infanzia missionaria dedicata alla sensibilizzazione dei ragazzi per l’annuncio del Vangelo ad ogni uomo.

La festa del Battesimo del Signore conclude il tempo liturgico del Natale, aprendo per le nostre comunità il cammino verso la Pasqua. Gesù condivide la sorte dei peccatori per mostrare il desiderio del Padre di non perdere nessuno dei suoi figli e di poterli liberare dal potere del male e dalla schiavitù del peccato. Ricordando a ciascuno di noi che nel Battesimo siamo divenuti suoi discepoli ed Egli è il Maestro che ci guida alla gioia vera, al quale siamo chiamati a restare fedeli nella Chiesa.

Il 17 gennaio si celebra la 34.ma Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei. Iniziativa nata con lo scopo di sensibilizzare i cristiani verso il rispetto, il dialogo e la conoscenza della tradizione ebraica. Interessanti iniziative saranno celebrate nelle diocesi vicine di Perugia ed Assisi.

Dal 18 al 25 gennaio 2023 si tiene la consueta Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Il tema scelto, e il sussidio preparato da un gruppo locale degli Stati Uniti d’America si riferisce ad un versetto biblico tratto dal Libro di Isaia “Imparate a fare il bene; cercate la giustizia (Is1,17)”. A livello diocesano, mercoledì 25 gennaio, nella conclusione della Settimana, dopo la Messa nella festa della “Conversione di S. Paolo” celebrata dal Vescovo Luciano in Duomo alle ore 10.00 avrà luogo un momento di preghiera ecumenica insieme a Padre Bogdan e alcuni membri della comunità ortodossa rumena dell’Alta Valle del Tevere.

L’incontro mensile del Clero si terrà mercoledì 18 gennaio per continuare il cammino di conoscenza e di confronto sulla vita della nostra comunità diocesana.

Domenica 22 gennaio la Chiesa celebrerà la Domenica della Parola, per aiutare i fedeli a conoscere meglio e ad approfondire il testo della Sacra Scrittura che è il fondamento della nostra fede. C’è tanto bisogno che questa Parola diventi pane quotidiano per i credenti e che gli stessi siano educati a nutrirsene insieme. Quest’anno il tema è “Vi annunciamo ciò che abbiamo veduto” (1 Gv 1,3) e si possono pensare iniziative di preghiera e di riflessione anche grazie al sussidio preparato per l’occasione facilmente scaricabile da internet.

Con il mese di dicembre 2022 è stato ripensato l’ufficio amministrativo della diocesi e sono state fatte le nomine dei vari settori. Ringrazio per la disponibilità e la positiva collaborazione l’avvocato Aldo Benedetti che 4 ho nominato economo diocesano; la signora Cristina Belli, vice economa; la signora Federica Tarducci, nuova incaricata per i Beni culturali e la signora Patrizia Mariottini Sarti, nuova incaricata per l’Edilizia di culto. Auguro a tutti un buon lavoro a servizio della diocesi e per il bene della comunità ecclesiale tifernate.

Nel mese di gennaio seguiranno le nomine del nuovo Vicario generale, del Consiglio presbiterale e del nuovo  Collegio dei consultori, mentre il Consiglio diocesano per gli affari economici è confermato e sarà integrato con alcuni nuovi membri.

Caritas diocesana, un anno da raccontare

Caritas Diocesana è impegnata in modo molto importante e sostanziale al contrasto della povertà, dell’emarginazione, al sostegno delle nuove fragilità. Il contesto storico sociale è particolarmente complicato legato alla concatenazione di eventi drammatici come la pandemia e la guerra in ucraina che hanno generato instabilità economica, aumento del costo delle materie prime, riflessi negativi sull’occupazione, sulla gestione del bilancio familiare. In Italia risultano, nel 2021, 5.571.000 persone in povertà assoluta ( 9,4% della popolazione residente) , quasi un milione di persone in più rispetto all’anno precedente; in Umbria , nel 2021, le Caritas regionali hanno effettuato 77.140 interventi ( numero sottostimato). La nostra Diocesi non è risultata indenne da tali fenomeni e Caritas ha dovuto affrontare una maggiore richiesta di aiuto; nel corso del 2022, attraverso i fondi CEI 8xmille abbiamo sostenuto con un budget di 32.000,00 euro le famiglie che per una serie di ragioni, non sono state nella possibilità di far fronte alle spese correlate ad utenze ed affitti. All’Emporio della Solidarietà S. Giorgio nel 2022 ci sono stati 5.500 accessi, per un totale di 1327 persone: sono stati distribuiti beni di prima necessità -tra acquisti, donazioni e cessioni gratuite – per un totale stimato 120.000,00 euro. La Mensa Diocesana, aperta in presenza 6 giorni su 7 (nelle giornate festive è previsto l’asporto) prepara quotidianamente i pasti per 25 persone in sede e 37 da asporto: nel corso del 2022 sono stati distribuiti beni alimentari per un totale di circa 90.000,00 euro. Molte informazioni giungono alla nostra sede attraverso la rete dei centri di ascolto, passaggio fondamentale che mette in luce la vulnerabilità delle nostre comunità, ma anche l’importanza di fare rete. Ci arrivano giornalmente richieste per famiglie che si trovano nell’impossibilità di far fronte alle spese ordinarie, e segnalazioni della presenza sul territorio di un numero crescente di soggetti privi di alloggio, per i quali, operiamo dei brevi soggiorni in alberghi disponibili ad accoglierli; numerosi anche i casi di persone che hanno difficoltà ad entrare o rientrare nel mondo del lavoro, per i quali cerchiamo di attivare dei tirocini formativi finalizzati all’assunzione nelle aziende della zona. Inoltre, per far fronte all’emergenza causata dal conflitto in ucraina, Caritas si è impegnata ad assistere le famiglie che si sono rifugiate nella nostra zona, sia attraverso l’accesso alle misure di accoglienza in Convenzione con la Prefettura di Perugia, sia attraverso la partecipazione a progetti di Caritas Italiana e tramite donazioni private: al momento assistiamo in maniera continuativa 15 nuclei familiari, per un totale di più di 50 persone, la maggior parte donne, bambini ed over 65. Anche in questo caso, dobbiamo ringraziare per la disponibilità dei cittadini della Diocesi e dei parroci che hanno messo a disposizione case ed appartamenti, e che ci hanno consentito di offrire alloggi idonei a queste famiglie rifugiate. Tutte queste attività vedono l’impegno di numerosi volontari, che donano in maniera spontanea e generosa il loro tempo e le loro professionalità: l’impegno e le dedizione di quanti operano nei servizi Caritas rappresenta un segno importante della vicinanza della Chiesa alle persone in difficoltà, che sempre più spesso sono amici che hanno perso il posto di lavoro, famiglie che entrano in crisi e si ritrovano a dover gestire situazioni critiche, o semplicemente persone che cercano un conforto per le difficoltà della vita. Continueremo a svolgere il nostro servizio, anche grazie al vostro aiuto a favore del prossimo e per la Chiesa. Ringraziamo tutti i collaboratori e benefattori che con le loro firme a favore della Chiesa Cattolica o con i loro contributi personali, ci sostengono e soprattutto perché esprimono l’amore per l’altro, come riflesso di Gesù presente in ognuno di noi. Buon anno a tutti!

Equipe Caritas Diocesana

XXXIV Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei

Uno sguardo nuovo (Is 40,1-11)

Nella Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei desideriamo confermare l’importanza di questo rapporto per le nostre comunità cristiane. Infatti, come afferma Papa Francesco in Evangelii Gaudium, «la Chiesa, che condivide con l’Ebraismo una parte importante delle Sacre Scritture, considera il popolo dell’Alleanza e la sua fede come una radice sacra della propria identità cristiana
(cfr Rm 11,16-18)» (EG, n. 247). Anche il documento “Perché i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili” (Rm 11,29) – Riflessioni su questioni teologiche attinenti alle relazioni
cattolico-ebraiche, pubblicato dalla Commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo (CRRE) il 10 dicembre 2015, sottolinea che «il dialogo con l’ebraismo è qualcosa di assolutamente speciale per i cristiani, poiché il cristianesimo ha radici ebraiche che determinano l’unicità delle relazioni tra le due tradizioni» (n. 14).

Dio ci supera

La stagione che stiamo vivendo, segnata dall’auspicata uscita dalla pandemia che per lungo tempo ha fiaccato la vita del Paese, comprese le comunità di fede, ci spinge a interrogarci a fondo sulla nostra presenza nella società come uomini e donne credenti nel Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe. Il passo del profeta Isaia, scelto quest’anno come nucleo ispiratore per la Giornata del 17 gennaio (Is 40,1-11), è un annuncio di consolazione per il popolo, chiamato a stare saldo nella fiducia che il suo Signore non lo abbandonerà: “Nahamù nahamù ‘ammì”, “Consolate, consolate il mio popolo” (Is 40,1). Possiamo avere fiducia nel futuro perché la Parola di Dio ci garantisce che egli è fedele. Fondati in lui, troviamo la forza per dar credito alla vita ed essere fiduciosi, perché ci sentiamo preceduti e “superati” dalla sua azione. Dio, infatti, opera oltre le nostre stesse attese.

Nonostante le nostre fragilità

Il testo di Isaia non tace il rischio della rassegnazione e della perplessità. Di fronte all’annuncio dell’iniziativa inattesa di Dio e all’invito a gridare, risuona l’interrogativo: «Che cosa dovrò gridare?» (Is 40,6). La domanda nasce dalla constatazione delle nostre fragilità, oltre che del nostro peccato: «Ogni uomo è come l’erba e tutta la sua grazia è come un fiore del campo» (Is 40,6). Certo, se guardiamo alle nostre forze, «veramente il popolo è come l’erba» (Is 40,7)! Questi anni di pandemia, il dramma della guerra, la crisi energetica ecologica ed economica, hanno messo a nudo le crepe delle organizzazioni sociali, economiche e anche religiose, aprendo a potenziali inquietanti scenari di complessa interpretazione. Ci hanno fatto toccare con mano la nostra debolezza e ci hanno messo di fronte all’incostanza nel rispondere alla Parola di speranza che Dio rivolge alla vita.

Dio è tenace

Ma Isaia ci invita a guardare oltre, per scorgere la saldezza di qualcosa di incrollabile: la sua Promessa. Se noi siamo come l’erba e come il fiore del campo, c’è una realtà che non viene mai meno: la Parola di Dio che rimane rivolta in eterno. Il profeta ammette che certamente l’uomo è come l’erba, «ma la parola del nostro Dio dura per sempre» (Is 40,8). Il Signore è sempre in attesa del nostro ritorno a Lui, per questo siamo chiamati a essere annunciatori di speranza. Consapevoli che Dio è tenace nel suo amore, possiamo annunciarlo con gioia agli uomini e alle donne del nostro tempo. Egli costantemente ci ripete: «Tu sei prezioso ai miei occhi, perché sei degno di stima e io ti amo» (Is 43,4).

Apriamo gli occhi!

Dio agisce oltre noi, oltre le nostre comunità. Come operò nel sovrano pagano Ciro (Is 45,1), che divenne strumento di liberazione nelle mani del Signore. Dio è all’opera nell’estraneo e nello straniero. Dobbiamo quindi impegnarci insieme in un lavoro di ascolto e di discernimento per trovare il Signore là dove sta operando, al di là delle nostre attese e dei nostri progetti. Usciamo per incontrare il Signore, che si muove oltre i nostri ristretti confini! In questo modo potremo diventare gioiosi testimoni di speranza per tutti. Nello spazio pubblico siamo chiamati a farci fiduciosi annunciatori di possibilità, “rabdomanti” alla ricerca di nuovi sentieri, di nuove opportunità per gli uomini e le donne del nostro tempo. Siamo desiderosi di collaborare on le comunità ebraiche per generare gesti concreti di pace e di solidarietà. Esploratori alla ricerca di strade inedite, con lo sguardo attento a discernere il nuovo che emerge.

Cambiamo sguardo!

Ai fratelli e alle sorelle delle Comunità ebraiche in Italia esprimiamo una viva gratitudine per il cammino compiuto «sotto lo stesso giogo» (Sof 3,9) e rinnoviamo l’impegno a progredire nel dialogo, nella conoscenza e nella collaborazione.
Fondati sull’amore incrollabile dell’Eterno, siamo in grado di guardare con fiducia al tempo che ci sta davanti, indagando nuovi percorsi, creando sentieri per costruire insieme un futuro di speranza, portando il nostro servizio nella società e nelle città. In questo modo ci impegniamo a curare il nostro sguardo: da uno sguardo pauroso, sospettoso e stanco, a uno sguardo coraggioso, fiducioso, vitale, capace di vedere che Dio «non si affatica e non si stanca, la sua intelligenza è inscrutabile. Egli dà forza allo stanco e moltiplica il vigore allo spossato» (Is 40,28-29).  Auspichiamo momenti di incontro, di studio, di preghiera e di comune testimonianza all’unico Dio.

LA COMMISSIONE EPISCOPALE

PER L’ECUMENISMO E IL DIALOGO

NOTIZIE DALL’ARCHIVIO E DALLA BIBLIOTECA DIOCESANA

Nell’anno 2021 la sala consultazione dell’Archivio Storico Diocesano e della Biblioteca Diocesana “Storti – Guerri” di Città di Castello ha registrato 617 accessi, con un aumento del 15% rispetto
all’anno precedente, quando areano stati 536. Dal 2013 al 2022 gli accessi sono stati 6.297, per una media annuale di 629 (l’anno con il maggior numero di accessi, 875, è stato il 2019). Sul totale, 296 accessi sono stati dovuti a ricerche d’archivio e 321 a studi in biblioteca (nel 2021 erano stati registrati 268 accessi per l’archivio e altrettanti per la biblioteca; in entrambi i casi si è registrato un aumento, che per la biblioteca ha raggiunto il 19,7%). La ripresa della piena attività in presenza e il superamento dei limiti di capienza, che gradualmente sono stati riportati a quelli precedenti la pandemia, ha favorito lo studio in sede, per cui si è avuta una flessione dei prestiti librari, che sono stati 157 a fronte dei 228 del 2021, con una flessione del 31,1% Dopo le festività natalizie, l’Archivio Storico Diocesano e la Biblioteca Diocesana “Storti – Guerri” riapriranno al pubblico il 2 gennaio 2023. L’orario sarà quello consueto: da lunedì a venerdì, ore 8,30- 12,30; il mercoledì anche ore 15-19.
Per informazioni rimane attivo l’indirizzo biblioeclesiastica@libero.it o, in orario di apertura, il numero telefonico 0758522832.
Don Andrea Czortek

GIORNATA MISSIONARIA PER L’INFANZIA

Il 6 gennaio, oltre ad essere il giorno dell’Epifania, è anche la Giornata Missionaria dei Ragazzi (GMR), ma le Chiese locali, per esigenze diverse, possono anche festeggiarla in un’altra data vicina. La GMR è, in un certo senso, la prima data missionaria, perché oltre ad essere all’inizio dell’anno, è il giorno in cui il Vangelo ci fa riflettere sulla manifestazione di Gesù a tutti i popoli. Lo slogan della Giornata Missionaria Mondiale dei Ragazzi 2023 è: “La missione si fa insieme”. Esso sviluppa il tema proposto dal messaggio che Papa Francesco ha indirizzato a tutti i cristiani: «Di me sarete testimoni» (Atti 1,8). È l’invito missionario di Gesù Risorto che guida da sempre la Chiesa e che la Congregazione di ‘Propaganda Fide (oggi denominata Evangelizzazione dei Popoli) ha portato a far nascere opere specifiche come, l’Opera della Propagazione della fede; l’Opera della Santa Infanzia (Infanzia missionaria) e in seguito l’Opera di San Pietro per i sacerdoti autoctoni. Valori fondanti la Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria: rendere i bambini protagonisti della vita della Chiesa con l’impegno della Preghiera e della Solidarietà. Sono i bambini a soffrire le conseguenze più serie dei mali che affliggono ancora tanti paesi, come la mancanza di cibo, di cure, d’istruzione, di formazione umana e cristiana. L’impegno per alleviare le loro sofferenze è una delle opere più preziose che possa scaturire dal cuore. La Giornata Missionaria Mondiale dei Ragazzi è una giornata di preghiera e solidarietà. È necessario comprendere sempre più il mandato missionario per rispondervi con entusiasmo e generosità anche dalla più tenera età. Dio interpella continuamente con la sua Parola: “Di me sarete testimoni” (At 1,8). È un compito urgente. Ciascuno senta rivolto a sé questo invito appassionato e riaccenda il “fuoco missionario”.

In occasione della GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE (27 ottobre) molti Parroci hanno aderito a questa colletta imperata, raccogliendo circa 4.700 euro, che andranno in gran parte a sostenere progetti di vita e di crescita in vari settori (scuola, sanità, opere civili e religiose, sostentamento missionari…), sempre accompagnate dall’annuncio di Pace e di Amore nel Signore! Invitiamo ancora, in occasione della GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE DEI RAGAZZI – 6 GENNAIO 2023, ad essere generosamente partecipi, anche quelle Parrocchie che non hanno partecipato a ottobre… Fratelli Tutti!!! Il materiale è stato consegnato all’incontro del Clero il 14 dicembre u.s., ma chi ne avesse bisogno può richiederlo per tempo. Ricordo infine che questo Ufficio Missionario Diocesano cerca giovani e meno giovani collaboratori, pronti a mettersi in gioco, a partecipare attivamente al progetto di vita che questo ufficio intende realizzare. Quello che potremo fare insieme è ambiziosamente realizzabile, umanamente possibile; spirito di servizio ai più poveri e indifesi. Ogni Cristiano è chiamato a questa Missione. AUGURI DALL’U.M.D. Città di Castello Diacono Angelo

Il testamento spirituale del Papa emerito Benedetto XVI

Se in quest’ora tarda della mia vita guardo indietro ai decenni che ho percorso, per prima cosa vedo quante ragioni abbia per ringraziare. Ringrazio prima di ogni altro Dio stesso, il dispensatore di ogni buon dono, che mi ha donato la vita e mi ha guidato attraverso vari momenti di confusione; rialzandomi sempre ogni volta che incominciavo a scivolare e donandomi sempre di nuovo la luce del suo volto. Retrospettivamente vedo e capisco che anche i tratti bui e faticosi di questo cammino sono stati per la mia salvezza e che proprio in essi Egli mi ha guidato bene. Ringrazio i miei genitori, che mi hanno donato la vita in un tempo difficile e che, a costo di grandi sacrifici, con il loro amore mi hanno preparato una magnifica dimora che, come chiara luce, illumina tutti i miei giorni fino a oggi. La lucida fede di mio padre ha insegnato a noi figli a credere, e come segnavia è stata sempre salda in mezzo a tutte le mie acquisizioni scientifiche; la profonda devozione e la grande bontà di mia madre rappresentano un’eredità per la quale non potrò mai ringraziare abbastanza. Mia sorella mi ha assistito per decenni disinteressatamente e con affettuosa premura; mio fratello, con la lucidità dei suoi giudizi, la sua vigorosa risolutezza e la serenità del cuore, mi ha sempre spianato il cammino; senza questo suo continuo precedermi e accompagnarmi non avrei potuto trovare la via giusta. Di cuore ringrazio Dio per i tanti amici, uomini e donne, che Egli mi ha sempre posto a fianco; per i collaboratori in tutte le tappe del mio cammino; per i maestri e gli allievi che Egli mi ha dato. Tutti li affido grato alla Sua bontà. E voglio ringraziare il Signore per la mia bella patria nelle Prealpi bavaresi, nella quale sempre ho visto trasparire lo splendore del Creatore stesso. Ringrazio la gente della mia patria perché in loro ho potuto sempre di nuovo sperimentare la bellezza della fede. Prego affinché la nostra terra resti una terra di fede e vi prego, cari compatrioti: non lasciatevi distogliere dalla fede. E finalmente ringrazio Dio per tutto il bello che ho potuto sperimentare in tutte le tappe del mio cammino, specialmente però a Roma e in Italia che è diventata la mia seconda patria. A tutti quelli a cui abbia in qualche modo fatto torto, chiedo di cuore perdono. Quello che prima ho detto ai miei compatrioti, lo dico ora a tutti quelli che nella Chiesa sono stati affidati al mio servizio: rimanete saldi nella fede! Non lasciatevi confondere! Spesso sembra che la scienza — le scienze naturali da un lato e la ricerca storica (in particolare l’esegesi della Sacra Scrittura) dall’altro — siano in grado di offrire risultati inconfutabili in contrasto con la fede cattolica. Ho vissuto le trasformazioni delle scienze naturali sin da tempi lontani e ho potuto constatare come, al contrario, siano svanite apparenti certezze contro la fede, dimostrandosi essere non scienza, ma interpretazioni filosofiche solo apparentemente spettanti alla scienza; così come, d’altronde, è nel dialogo con le scienze naturali che anche la fede ha imparato a comprendere meglio il limite della portata delle sue affermazioni, e dunque la sua specificità. Sono ormai sessant’anni che accompagno il cammino della Teologia, in particolare delle Scienze bibliche, e con il susseguirsi delle diverse generazioni ho visto crollare tesi che sembravano incrollabili, dimostrandosi essere semplici ipotesi: la generazione liberale (Harnack, Jülicher ecc.), la generazione esistenzialista (Bultmann ecc.), la generazione marxista. Ho visto e vedo come dal groviglio delle ipotesi sia emersa ed emerga nuovamente la ragionevolezza della fede. Gesù Cristo è veramente la via, la verità e la vita — e la Chiesa, con tutte le sue insufficienze, è veramente il Suo corpo. Infine, chiedo umilmente: pregate per me, così che il Signore, nonostante tutti i miei peccati e insufficienze, mi accolga nelle dimore eterne. A tutti quelli che mi sono affidati, giorno per giorno va di cuore la mia preghiera.

Benedictus PP XVI