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I lunedì del Giubileo

In occasione del Giubileo, la Diocesi tifernate ha promosso un’iniziativa con l’intento di offrire a pellegrini e turisti l’opportunità di visitare, anche nel giorno di lunedì, il Museo Diocesano e il Campanile cilindrico. A partire dal 5 maggio sarà possibile accedere alle due strutture il primo lunedì e l’ultimo del mese, con orario dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.

Per informazioni: beniculturali@diocesidicastello.it – tel. 0758554705.

 

Città di Castello, apre l’ambulatorio odontoiatrico solidale: una risposta concreta alla povertà sanitaria

È stato inaugurato questa mattina l’ambulatorio odontoiatrico solidale “Santa Margherita”, una nuova opera segno della Caritas della Diocesi di Città di Castello, progettata per offrire cure dentistiche gratuite e accessibili a persone in situazione di fragilità economica. Una risposta concreta e necessaria a un bisogno sempre più emergente: la povertà sanitaria, in particolare nell’ambito delle cure odontoiatriche, spesso inaccessibili alle fasce più vulnerabili della popolazione.

La cerimonia di presentazione si è svolta nella sala Santo Stefano del Palazzo Vescovile, alla presenza di numerose autorità religiose, civili e sanitarie. Tra i presenti: il vescovo di Città di Castello e di Gubbio, mons. Luciano Paolucci Bedini; il vescovo di Terni-Narni-Amelia e delegato della Conferenza episcopale umbra per l’area pastorale Carità e Salute, mons. Francesco Soddu; il direttore di Caritas italiana, don Marco Pagniello; il delegato regionale umbro di Caritas, don Marco Briziarelli; il direttore della Caritas diocesana, Gaetano Zucchini; l’assessore regionale al Welfare, Fabio Barcaioli; il sindaco di Città di Castello, Luca Secondi; il direttore sanitario dell’ambulatorio, Guido Lombardo. A seguire, si è svolta l’inaugurazione ufficiale dell’ambulatorio in piazza Gabriotti, dove ha sede la nuova struttura.

Un’urgenza crescente: i dati della povertà sanitaria

L’iniziativa si inserisce in un contesto nazionale sempre più critico. Secondo i dati del 2023, in Italia oltre 5 milioni e 600 mila persone vivono in povertà assoluta, con un aumento di 1,6 milioni negli ultimi dieci anni. La Caritas ha registrato un +41,6% di richieste di aiuto, in particolare per esigenze sanitarie. Nel 2024, ben 436 mila persone hanno chiesto sostegno per cure o farmaci, segnando un +8% rispetto all’anno precedente.

Le cure odontoiatriche sono tra le più penalizzate: solo il 7% delle risorse sanitarie delle persone in povertà è destinato a questo ambito, mentre ben il 62% va ai farmaci. In media, una persona povera può spendere 10,25 euro al mese in salute, contro i 60,96 euro di chi non è in difficoltà. Lo Stato investe ogni anno 85 milioni di euro in odontoiatria pubblica, mentre i cittadini spendono 8 miliardi in cure private, e il 5,7% della popolazione rinuncia del tutto a curarsi i denti.

Anche a livello locale, la Diocesi di Città di Castello ha rilevato questa emergenza: molte famiglie, specialmente numerose, rinunciano alle cure odontoiatriche per motivi economici. Da qui la scelta della Caritas di progettare un ambulatorio solidale che offra trattamenti gratuiti, grazie ai fondi dell’8xmille della Chiesa cattolica, a contributi della diocesi e alla collaborazione con docenti dell’Università degli Studi di Perugia.

Un progetto di rete, basato su volontariato e competenza

L’ambulatorio “Santa Margherita” si propone come un luogo di prevenzione, cura e accoglienza. L’accesso è regolato da un percorso di presa in carico che inizia presso il Centro d’ascolto parrocchiale o diocesano, dove si valutano le condizioni economiche delle persone (tramite Isee) o su segnalazione di medici di base, servizi sociali o associazioni. Una rete di odontoiatri volontari, affiancati da personale di segreteria e assistenti alla poltrona, garantirà il servizio in modo regolare.

Le voci dell’inaugurazione

Il vescovo Luciano Paolucci Bedini ha sottolineato il significato profondo dell’opera: “Siamo molto contenti come Chiesa tifernate di poter presentare quest’opera segno che in quest’anno giubilare diventa anche un modo per consegnare alla città e al territorio un altro motivo di speranza. Questo ambulatorio diventa l’occasione perché qualcuno che non potrebbe raggiungere quelle cure, per motivi economici, trovi la disponibilità di professionisti che vengono incontro. È un’attenzione concreta che dimostra come, insieme, si possa andare incontro a tante esigenze che nel territorio stanno crescendo”.

A spiegare l’origine del progetto è stato Gaetano Zucchini, direttore della Caritas diocesana: “La diocesi di Città di Castello ha rilevato un aumento costante delle richieste di aiuto per prestazioni sanitarie, soprattutto nell’ambito odontoiatrico. Molte famiglie rinunciano a curare i denti, specie quelle con tanti bambini. Due anni fa è nata così l’idea di un’altra opera segno: oggi inauguriamo un servizio concreto e strutturato, frutto di lunga programmazione e del sostegno dell’8xmille e della diocesi”.

Il direttore di Caritas italiana, don Marco Pagniello, ha evidenziato l’importanza dell’iniziativa nel quadro nazionale: “La povertà sanitaria è in crescita, e colpisce soprattutto gli anziani, ma non solo. Sempre più famiglie, anche insospettabili, devono rinunciare alle cure. Non parliamo più solo di migranti o senza dimora, ma dei nostri vicini. La Chiesa, come sempre, fa la sua parte dando risposte concrete e segnalando bisogni veri”.

Anche il sindaco di Città di Castello, Luca Secondi, ha ringraziato per un’iniziativa che valorizza il lavoro in rete: “Questo progetto socio-sanitario inaugura una stagione nuova nella gestione delle emergenze sociali e sanitarie. La sinergia tra Diocesi, Caritas, Università e professionisti è motivo di orgoglio e ci spinge, come istituzioni, a fare sempre più rete per non lasciare indietro nessuno.”

L’ambulatorio odontoiatrico solidale di Città di Castello rappresenta oggi non solo un luogo di cura, ma un simbolo di dignità restituita, un esempio di quella solidarietà concreta che sa farsi prossimità reale. Un modello virtuoso in cui istituzioni, Chiesa e volontariato si uniscono per colmare le distanze sociali e garantire a tutti l’accesso a diritti fondamentali.

 

Diocesi e Comune uniti nel progetto: “Città di Castello: un biglietto per quattro musei”

La Diocesi tifernate e il Comune invitano alla conferenza stampa di presentazione del progetto sperimentale “Città di Castello: un biglietto per quattro musei. Rinascimento e Contemporaneità”, che si terrà nel Salone Gotico del Museo diocesano lunedì 14 aprile alle ore 12 alla presenza del sindaco di Città di Castello Luca Secondi, del Vescovo Luciano Paolucci Bedini, dell’assessore tifernate alla Cultura Michela Botteghi. Contestualmente è prevista la firma del Protocollo di intesa che disciplina le modalità operative del progetto.

Il progetto sarà attivato in via sperimentale da aprile a dicembre 2025, si collega alla collaborazione tra Comune e Diocesi nell’ambito della rete interattiva museale Mua, con l’obiettivo di valorizzare il potenziale dei maggiori attrattori culturali della città tifernate per offrire al visitatore una visione unica del patrimonio culturale del territorio e la possibilità di immergersi in un percorso che attraversa secoli di storia e cultura condivise.

Caritas tifernate: venerdì 11 aprile, inaugurazione del nuovo ambulatorio odontoiatrico solidale

Sarà presentato e inaugurato venerdì 11 aprile – alle ore 11, nella sala Santo Stefano del Palazzo Vescovile tifernate – l’ambulatorio odontoiatrico solidale, nuova opera segno della Caritas della Diocesi di Città di Castello.  La rinuncia alle cure sanitarie è uno dei fenomeni maggiormente rilevati tra le fasce più povere della popolazione che si rivolgono al Centro di ascolto della Caritas. Per questo, l’organismo pastorale diocesano ha voluto impegnarsi nel progetto dell’ambulatorio solidale, realizzato con fondi 8xmille della Chiesa italiana, con il contributo diocesano e la collaborazione di alcuni docenti dell’Università degli studi di Perugia.

All’apertura dell’ambulatorio odontoiatrico, venerdì 11 aprile, saranno presenti il vescovo di Città di Castello e di Gubbio, mons. Luciano Paolucci Bedini, il vescovo di Terni-Narni-Amelia e delegato dell’area pastorale carità e salute della Conferenza episcopale umbra, mons. Francesco Soddu, il direttore di Caritas italiana, don Marco Pagniello, il delegato regionale umbro di Caritas, don Marco Briziarelli, il direttore della Caritas diocesana tifernate, Gaetano Zucchini, l’assessore al Welfare della Regione Umbria, Fabio Barcaioli, il sindaco di Città di Castello, Luca Secondi, e il direttore sanitario del nuovo ambulatorio, Guido Lombardo.

Dopo la presentazione in sala Santo Stefano, ci sarà l’inaugurazione dell’opera segno in piazza Gabriotti.

 

Camminiamo insieme con la joëlette

Due giornate all’insegna dell’inclusione e del turismo lento, quelle di sabato 15 e domenica 16, che hanno visto come protagonisti associazioni ed esperti del settore. Ad organizzare i due incontri, la Diocesi di Città di Castello e l’Associazione Le Rose di Gerico, uniti per promuovere e diffondere l’idea di un turismo inclusivo, quello dei cammini e dei pellegrinaggi, che non lascia indietro nessuno. Nel pomeriggio di sabato, la sala santo Stefano del Palazzo vescovile ha ospitato la conferenza “Oltre i limiti. Turismo lento e cammini inclusivi” alla quale hanno partecipato Alessandra Croci, Consigliera comunale di Viterbo con delega alla Via Francigena e al Giubileo 2025, Daniele Parrettini, delegato FISH Umbria – Federazione italiana per i diritti delle persone con disabilità e famiglie, Ilaria Bartolotti, Direttore Corpo Italiano di San Lazzaro “, Bruno Morroto, Presidente dell’Associazione La Via Francigena in Tuscia, Marco Bailetti, residente dell’Associazione il Cammino Possibile. Gli interventi dei relatori hanno stimolato interessanti riflessioni, aprendosi ad un confronto sulle opportunità e le sfide legate al turismo accessibile. Gli esperti, hanno condiviso esperienze concrete e buone pratiche, dimostrando che la collaborazione e la sinergia tra associazionismo e istituzioni pubbliche e private è la giusta strada da perseguire.

Il corso di formazione per conduttori di joëlette

Se il pomeriggio di sabato è stato dedicato all’ascolto e al confronto, nella giornata di domenica, le parole si sono trasformate in gesto concreto. Grazie alla competenza e professionalità dei formatori dell’ Associazione il Cammino Possibile, i venti iscritti al corso di formazione e conoscenza della joëlette si sono cimentati nella conduzione di questo ausilio da trekking, che consente a persone con disabilità, di vivere l’esperienza dell’outdoor. Dopo una prima parte teorica, le due joëlette, messe a disposizione dall’Associazione, sono state portate su strada ed hanno attraversato le vie del centro storico della città tifernate. Successivamente il corso si è spostato nel bellissimo parco di Villa Montesca, dove i partecipanti sono stati messi alla prova su un terreno caratterizzato da sentieri sterrati e pendii. Questa esperienza pratica ha permesso ai corsisti di applicare le nozioni teoriche apprese, affinando le abilità nella conduzione e soprattutto migliorando la capacità di lavorare in squadra. Durante l’esercitazione pratica, i formatori hanno fornito indicazioni preziose su come affrontare le diverse situazioni che si possono presentare, sottolineando l’importanza della comunicazione e della coordinazione tra i conduttori. Ognuno ha avuto l’opportunità di alternarsi nei vari ruoli, acquisendo così maggiore sicurezza e consapevolezza delle responsabilità e delle dinamiche nella gestione dello strumento e del percorso.

Questa iniziativa, che ha approfondito le tematiche legate al turismo lento e ai cammini inclusivi e che ha contribuito a far conoscere la joëlette nel nostro territorio come simbolo di libertà e di opportunità per tutti coloro che desiderano esplorare la natura indipendentemente dalle proprie limitazioni, rappresenta un passo verso la consapevolezza dell’importanza di un turismo più accessibile e sostenibile, come esperienza consapevole e inclusiva.

Il turismo lento e i cammini inclusivi passano a Città di Castello

COMUNICATO STAMPA

Il turismo lento e i cammini inclusivi passano a Città di Castello
Due giorni di incontri e formazione durante i quali si potrà imparare anche a usare la Joëlette, per “aprire” i sentieri anche ai pellegrini disabili  (12 marzo 2025)

Si preannuncia  come un’importante occasione di riflessione e di confronto sui temi del turismo sostenibile e dell’inclusione, con un focus particolare sui cammini e sull’accessibilità, la conferenza “Oltre i limiti – Turismo lento e cammini inclusivi”, organizzata dalla Diocesi di Città di Castello e dall’associazione “Le Rose di Gerico”. L’incontro si terrà sabato 15 marzo alle 17.30, nella sala Santo Stefano del Palazzo Vescovile.

Negli ultimi anni, il turismo lento sta guadagnando sempre più consensi, attirando viaggiatori desiderosi di scoprire luoghi e territori con un approccio rispettoso e consapevole verso l’ambiente e le comunità locali. Camminatori, e non solo, che desiderano progettare itinerari che rispettino il patrimonio culturale e naturale, favorendo al contempo l’inclusione e l’incontro. Una crescente richiesta di esperienze autentiche e responsabili ha portato a un rinnovato interesse per questo tipo di turismo, in contrapposizione alle forme più tradizionali e frenetiche di viaggiare.

Ad aprire i lavori del pomeriggio di sabato sarà Alessandra Croci, consigliera comunale di Viterbo con delega alla Via Francigena. La sua relazione si concentrerà su come i cammini possano fungere da motore per lo sviluppo economico di un territorio e opportunità di crescita economica e inclusione.

Daniele Parrettini, delegato della Fish Umbria (Federazione italiana per i diritti delle persone con disabilità e famiglie), seguendo le linee guida della federazione, presenterà il vademecum “Accessibilità e fruibilità dei cammini: un metodo di lavoro” e interverrà sul tema “Dal diritto previsto all’esperienza da vivere, il cammino da praticare”.

Ilaria Bartolotti, direttore del Corpo italiano di San Lazzaro, porterà un contributo sul tema della pianificazione e della sicurezza dei tracciati, evidenziando le caratteristiche necessarie per rendere i percorsi accessibili a tutti.

Bruno Morroto, presidente dell’associazione “La Via Francigena in Tuscia”, parlerà dell’importanza dell’associazionismo come rete di servizi per il turismo lento e il pellegrinaggio e di come la sinergia tra diverse realtà associative possa rappresentare un fattore chiave per la promozione di cammini inclusivi e sostenibili.

Marco Bailetti, presidente dell’associazione “Il cammino possibile”, presenterà la Joëlette, un innovativo ausilio da trekking progettato per garantire l’accesso all’outdoor a persone con disabilità. Uno strumento che rappresenta un esempio concreto di come la tecnologia e l’innovazione possano contribuire a un turismo inclusivo.

Proprio a coloro che vogliono diventare conduttori di Joëlette è dedicato il corso di conoscenza e formazione, organizzato dall’associazione “Le Rose di Gerico” e dalla Diocesi tifernate in collaborazione con l’associazione “Il cammino possibile”, che si terrà a Città di Castello nella giornata di domenica 16 marzo. L’incontro di sabato sarà moderato da Angelica Lombardo, presidentessa de “Le Rose di Gerico”. Concluderà gli interventi don Andrea Czorteck, vicario diocesano.

Mercoledì delle ceneri, inizio della Quaresima

Mercoledì 5 marzo segna l’inizio della Quaresima, un periodo di riflessione e penitenza per la comunità cristiana. Le parrocchie di Santa Maria delle Grazie, San Francesco, San Michele e della Cattedrale, si preparano ad accogliere i fedeli per le celebrazioni del Mercoledì delle Ceneri.

Il programma delle celebrazioni

Il programma delle celebrazioni inizia nella chiesa di Santa Veronica alle ore 7 con la messa. Presso il santuario di Santa Maria delle Grazie, alle ore 8.15 si celebrano le lodi mattutine, seguite dalla messa alle 8.30. Nel pomeriggio, la comunità si riunirà anche nella chiesa di Santa Lucia per la liturgia delle ore 17. La Basilica cattedrale ospiterà la celebrazione delle 18.30, con la partecipazione dei gruppi del catechismo. Alle ore 21, il santuario di Santa Maria delle Grazie accoglierà i fedeli per la messa serale.

Locandina del programma

La Via Crucis

Nell’itinerario di fede verso la Pasqua, i cristiani sono invitati a rivivere il cammino di Cristo sul Golgota con la Via Crucis che si terrà nel chiostro delle Cappuccine: venerdì  7 marzo, animata dalle parrocchie di Santa Maria delle Grazie, San Michele Arcangelo e San Francesco; venerdì 14 marzo dalla parrocchia dei Santi Florido e Amanzio; il 21 marzo sarà la volta delle parrocchie di Santa Maria Maggiore e Santa Maria Nova. I giovani e le suore animeranno rispettivamente l’incontro del 28 marzo e del 4 aprile. Inoltre, venerdì 11 aprile, presso il santuario Madonna delle Grazie, si terranno la celebrazione penitenziale e le confessioni individuali.

Locandina – Via Crucis nel chiostro delle Cappuccine

 

Città di Castello: cammini francescani sempre più accoglienti e inclusivi, con uno sguardo anche al Giubileo

Nel cuore dell’Umbria, Città di Castello si conferma una delle tappe centrali tra quelle percorse dai pellegrini attratti dai suoi storici cammini e dalla profonda spiritualità che permea il territorio dell’Alta Umbria. Questo è il quadro emerso dall’incontro al quale hanno partecipato il vescovo diocesano Luciano Paolucci Bedini e Angelica Lombardo, presidente dell’associazione “Le Rose di Gerico”, alla presenza del sindaco, Luca Secondi e degli assessori comunali alla Cultura, Michela Botteghi, alle Politiche sociali, Benedetta Calagreti, e al Turismo, Letizia Guerri. Sono stati presentati i dati ufficiali sull’accoglienza della Chiesa diocesana. Il territorio tifernate, da marzo a dicembre 2024, ha accolto nella sola ospitalità donativa di Città di Castello ben 1.507 pellegrini. 

Il numero più significativo – 1.088 unità – riguarda quelli di nazionalità italiana, rilevante anche il numero di quelli provenienti da Germania (71), Francia (63) Brasile (42), Austria (32) e Spagna (36). Le foresterie donative, ricchezza spirituale e sociale del territorio diocesano, hanno ospitato 489 pellegrini nel monastero del Santissimo Crocifisso di Citerna, 473 nell’ostello Pieve de’ Saddi e 1632 nel rifugio Betania di Pietralunga. Il risultato non evidenzia solo l’importanza storica e culturale di questa parte dell’Umbria, ma testimonia anche un crescente interesse per il turismo religioso e per i cammini in generale. Questi sentieri storici non sono solo vie di transito, ma veri e propri itinerari spirituali che donano a chi li percorre un’esperienza profonda, un’immersione nella natura e la connessione con se stessi.

La tradizione del pellegrinaggio, che affonda le radici nei secoli, si è rinnovata nel tempo, attirando un sempre più variegato popolo in cammino. Le statistiche della Statio Peregrinorum di Assisi ci mostrano che il 41,41% dei pellegrini passati per la città di san Francesco sono partiti mossi da motivazioni religiose, 22,80% per motivazioni diverse e l’1,89% per un’esperienza culturale.

Questo anno del Giubileo 2025 – commenta il Vescovo – si incontra con gli anni dei giubilei francescano che termineranno nel 2026 con la memoria della morte di Francesco. Sono delle grandi occasioni perché il nostro territorio possa essere valorizzato in tutte le sue componenti, culturali, storiche, ambientali e soprattutto spirituali. Nel territorio della diocesi di Città di Castello abbiamo la fortuna di veder passare la Via di Francesco, un cammino molto frequentato e che sta rilanciando, non solo l’esperienza di un turismo lento, immerso nella natura che contempla le ricchezze culturali, ma che è anche l’occasione perché molti riscoprano la vicenda francescana che ha attraversato queste terre. Tutta l’attenzione che stiamo ponendo a più livelli sull’accompagnamento dei pellegrini è per creare una mentalità di accoglienza per coloro che attraversano il nostro territorio con molteplici aspettative. Insieme all’Associazione “Le Rose di Gerico”, la Diocesi di Città di Castello sta cercando di implementare l’accoglienza e soprattutto di essere attenta a quei valori fondamentali che oggi il turismo non può dimenticare, come quello molto importante dell’inclusione, dell’attenzione ai più fragili e dell’apertura di quei luoghi che oggi non sono, per alcuni, fruibili”. 

E Città di Castello ogni anno di più sa offrire calda ospitalità e servizi professionali sia nelle diverse tipologie di strutture ricettive, anche di ristorazione e commerciali. L’afflusso del turismo lento, inoltre, ha avuto ripercussioni positive sull’economia locale dando alla città non solo un dato statistico, ma soprattutto un segnale di vitalità e di rinnovamento. Significativa è stata la lettura “oltre i numeri” dell’accoglienza da parte de “Le Rose di Gerico” che ha raccolto i dati statistici e ha sottolineato l’importanza dell’aspetto umano, spirituale e sociale  della cura del pellegrino. 

Non è quindi il solo desiderio di evasione a richiamare ogni anno migliaia di pellegrini, ma qualcosa in più: la ricerca di Dio, il desiderio di conoscere e conoscersi, la necessità di umanità, di sperimentare una socialità diversa. Ed è in questi incontri, fugaci ma profondi, che l’ospitalità gioca un ruolo fondamentale: è la porta aperta del luogo attraversato e la mano tesa della sua comunità”, dice Angelica Lombardo, presidente de “Le Rose di Gerico”.

Durante l’incontro sono state presentate alcune iniziative proposte per l’Anno giubilare, prime in ordine temporale la conferenza “Oltre i limiti: turismo lento e cammini inclusivi” prevista per il prossimo 15 marzo, e il corso di conduzione della Joëlette, un ausilio da trekking per persone con disabilità, il giorno seguente, 16 marzo.

È stata un’occasione, quella di stamattina, per toccare tematiche importanti che hanno visto la partecipazione di autorità religiose e civili attente e aperte a nuove possibilità di dialogo su tematiche quali l’accoglienza e l’accessibilità dei cammini per un turismo più inclusivo. Due momenti significativi, quelli proposti,che fanno parte di un più ampio progetto che, con la Diocesi, abbiamo fortemente voluto proporre nei primi mesi del Giubileo della Speranza”, ha detto Angelica Lombardo.

“Città di Castello e il comprensorio altotiberino – commenta l’assessore alle Politiche sociali, Benedetta Calagreti si confermano quale territorio di confine apprezzato e frequentato da pellegrini di tutto il mondo. La sinergia positiva che da tempo si è attivata fra la diocesi, con il vescovo Paolucci Bedini e tutto il clero, le associazioni, i luoghi di culto e le istituzioni comuni in testa, è senza dubbio un elemento fondamentale per costruire progetti futuri in vista di grandi eventi a livello mondiale legati al giubileo e alla figura di Francesco. Progetti che vedono al centro le persone di ogni provenienza senza barriere e con tanta inclusione, amore e accessibilità ad ogni luogo – ha concluso Calagreti – nel nome della santa Margherita da Città di Castello che è il simbolo universale dell’inclusività”.

Durante l’incontro sono state elencate anche le numerose iniziative per il Giubileo che si susseguiranno durante l’anno e il timbro che celebra gli 800 anni del il Cantico delle Creature, a disposizione dei pellegrini nella chiesa di san Francesco.

 

Caritas diocesana di Città di Castello: il bilancio di un biennio a servizio di chi fa fatica

In Italia, la realtà sociale presenta un volto preoccupante: una persona su dieci vive in condizioni di indigenza, senza la possibilità di accedere a beni e servizi essenziali. Questa statistica, che colpisce in modo particolare le fasce più vulnerabili della popolazione, racconta di una crisi che non riguarda solo la mancanza di risorse economiche, ma anche l’assenza di opportunità e diritti fondamentali. Non si tratta solo di privazioni materiali, ma anche di isolamento sociale e mancanza di accesso a servizi sanitari, educativi e culturali. 

Povertà ed esclusione sociale

Le persone in difficoltà spesso si trovano escluse da una società che sembra dimenticarsene, vivendo in un circolo vizioso di disagio e mancanza di prospettive.  In questo contesto, la presenza di organizzazioni di assistenza e solidarietà si rivela fondamentale. Di questo hanno parlato Gaetano Zucchini, direttore della Caritas di Città di Castello, il vescovo diocesano mons. Luciano Paolucci  Bedini e Benedetta Calagreti, assessora alle Politiche sociali del Comune tifernate, nella conferenza stampa che si è tenuta nella mattinata di martedì 11 febbraio.

La Caritas diocesana nel 2023 e 2024

I dati dell’ultimo biennio, presentati dal direttore Zucchini, evidenziano l’urgenza di una situazione che richiede un’azione seria e coordinata da parte delle istituzioni e dell’intera comunità. Nel 2023, la Caritas diocesana ha focalizzato la sua attività in particolare sulla distribuzione di beni materiali e sui servizi offerti dalla mensa e dall’emporio, che hanno assicurato cibo e beni di prima necessità. 

Nel 2024, l’Emporio della Solidarietà ha emesso 375 tessere, 66 destinate a bambini di età compresa tra zero e tre anni, e assistito 1.074 persone, per un totale di 4.771 ingressi tra gli scaffali. Nel 2024, all’Emporio sono aumentate sia le persone (+23) con oltre 65 anni di età (in totale sono state 102), sia i minorenni, con 19 tessere in più e un totale di 333 assistiti. Quella fra 30 e 64 anni è la fascia di età con il maggior numero di utenti, 469 persone. Il valore economico complessivo distribuito ammonta a 187.194,48 euro. 

La Mensa diocesana ha servito pasti caldi a 83 persone, erogandone tra i 70 e i 75 al giorno, sei giorni su sette a settimana. L’assistenza è stata estesa anche all’alloggio, con iniziative volte a fornire soluzioni abitative temporanee e dignitose e un servizio di ascolto, orientamento e consulenza, per garantire l’accesso a cure e informazioni sanitarie. 

I progetti 8xmille e le iniziative diocesane

I cinque progetti realizzati grazie ai fondi dell’8xmille destinati alla Chiesa cattolica hanno interessato i settori dei beni primari, dell’istruzione, dell’occupazione e della salute. Anche quella sanitaria è una povertà crescente, come testimoniano i dati degli ultimi mesi sull’impossibilità per molti di accedere alle cure mediche. La Caritas diocesana, per rispondere alle crescenti necessità del territorio, a Natale ha lanciato un appello alle parrocchie dando vita all’iniziativa “La spesa sotto l’albero”. Questo progetto, nato per raccogliere prodotti di prima necessità per le famiglie in difficoltà, grazie alla generosità di molti, ha raccolto beni per circa novemila euro: 1.422 confezioni di pasta, 113 di riso, 156 di zucchero, 193 di biscotti, 154 di latte, 938 di scatolame, 166 di alimenti per bambini e 98 bottiglie di olio. 

Il ruolo della Caritas tifernate

“Come ufficio pastorale – spiega Zucchini -, per noi è importante essere attenti alle persone nell’ascolto e nell’assistenza, cercando di fare un lavoro di rete per coinvolgere la collettività. È bello che Caritas animi la comunità e sia riconoscibile non solo per le mani tese, ma anche per la sua capacità di mobilitare risorse umane e materiali”. “La Caritas – ha spiegato il vescovo Luciano nel suo intervento – non è un’impresa sociale, ma è l’espressione più profonda della carità cristiana. Prima di tutto è un osservatorio e un centro di ascolto. Infatti, se ci riflettiamo bene, dietro tutti i motivi di povertà che si possono leggere nei dati, di fatto c’è sempre una povertà esistenziale”. Continuando a parlare di comunità e solidarietà ha detto: “I poveri non sono della Caritas, ma sono nostri concittadini, tutti dovremmo sentirci quindi attivi e partecipi del sostegno alla fragilità di tanti”. Le parole del Vescovo invitano tutti a guardare oltre le statistiche, a riconoscere la dignità di ogni persona, sottolineando che la povertà non è solo materiale, ma che spesso si accompagna alla solitudine e alla mancanza di ascolto.

La povertà in Italia

I dati sulla povertà in Italia evidenziano una preoccupante interconnessione tra povertà economica ed educativa: il 7,3% della popolazione ha conseguito solo la licenza media inferiore. Questa situazione genera un circolo vizioso, dove l’istruzione limitata riduce le opportunità lavorative, contribuendo così a perpetuare la povertà. Nonostante una persona su quattro abbia un lavoro stabile, molti chiedono aiuto, disegnando una società nella quale il lavoro non sempre garantisce sicurezza economica. Questa precarietà lavorativa crea incertezza, colpendo in particolare le famiglie con minori. Il peso dell’indigenza grava sempre più sulla popolazione anziana, che registra un aumento della percentuale di povertà, passando dal 12,1 al 13,4 per cento. Il 56,5% delle famiglie in difficoltà hanno dei minori nel proprio nucleo, evidenziando una crescente vulnerabilità tra le generazioni più giovani.

 

Museo diocesano, lavori in corso per migliorare l’esperienza del visitatore

Il museo diocesano, da 7 gennaio al 10 marzo, sarà interessato da alcuni lavori di manutenzione straordinaria. Le visite, in questo periodo, saranno sospese. Gli interventi riguarderanno l’ottimizzazione dei sistemi di climatizzazione e includeranno anche la riorganizzazione di alcuni spazi espositivi. L’obiettivo di questi interventi è migliorare l’esperienza dei visitatori e preservare la collezione permanente del museo. Invitiamo tutti gli appassionati d’arte e i visitatori a rimanere aggiornati sulle novità e la prossima riapertura attraverso il rinnovato sito web del museo e le pagine social.

Ecco il link, per visualizzare il nuovo sito del Museo diocesano.