Tempo di bilanci su come vengono destinati i fondi dell’8xmille dell’Irpef, una quota dell’imposta sul reddito che non comporta alcun costo aggiuntivo per il contribuente ma rappresenta una scelta di responsabilità. Tra le destinazioni previste dalla legge, la Chiesa cattolica continua a ricevere un’ampia fiducia: e quella firma, apparentemente piccola, si traduce ogni anno in azioni concrete e capillari, visibili nei territori e nella vita quotidiana delle comunità.
Il “bilancio” della Chiesa tifernate
Il rendiconto 2024 della Diocesi di Città di Castello offre uno spaccato eloquente di come queste risorse vengano utilizzate sul territorio per rispondere ai bisogni spirituali e materiali delle persone. Una parte significativa dei fondi è destinata alle esigenze di culto e pastorale, con una somma totale prevista di 458.502,58 euro. Di questi, 75.500 euro sono stati utilizzati per l’esercizio del culto: celebrazioni liturgiche, manutenzione di chiese, acquisto di arredi sacri, tutto ciò che consente alla comunità cristiana di vivere la fede anche nei segni e nei luoghi che la incarnano. La voce più consistente, pari a 274.734,76 euro, è stata riservata alla cura delle anime e agli scopi missionari: si tratta delle attività pastorali ordinarie, dell’accompagnamento delle parrocchie, del sostegno a missioni e a iniziative che tengono viva la presenza della Chiesa anche nelle zone più periferiche. Infine, 54.402 euro sono stati indirizzati a percorsi di catechesi ed educazione cristiana, rivolti a bambini, ragazzi e adulti: strumenti per la formazione alla fede, campi scuola, sussidi, corsi di preparazione ai sacramenti, con un’attenzione particolare alla crescita delle giovani generazioni. Al 31 maggio 2025 risultavano ancora disponibili poco meno di 54 mila euro, che vengono utilizzati proprio in questi mesi e sono legati alle iniziative dedicate all’Anno giubilare.
Accanto ai più fragili e vulnerabili
Oltre all’impegno pastorale, una quota altrettanto importante è stata dedicata agli interventi caritativi, ambito nel quale la Chiesa si pone accanto alle persone più fragili e vulnerabili. La somma complessiva stanziata e già interamente erogata è di 422.702,19 euro. Un impegno concreto e capillare, che si articola in tre principali direzioni. La prima riguarda la distribuzione diretta di aiuti a persone bisognose, per un totale di 70.000 euro: contributi economici per famiglie in difficoltà, sostegno per spese mediche, affitti, bollette e necessità quotidiane, in un contesto sociale in cui la povertà assume spesso volti silenziosi ma urgenti. A ciò si affianca il sostegno alle opere caritative diocesane, che hanno ricevuto 227.500 euro: si tratta di progetti strutturati come centri di ascolto, mense, case d’accoglienza, sportelli di orientamento e inclusione. Infine, 125.202,19 euro sono stati destinati alle opere caritative parrocchiali, che agiscono capillarmente nei territori, dove parroci e volontari conoscono per nome i bisogni delle persone e cercano di dare risposte concrete, spesso in modo discreto e quotidiano.
Una firma nella trasparenza
Il rendiconto 8xmille della Diocesi di Città di Castello – disponibile sul sito www.diocesicittadicastello.it/ufficio-affari-economici – mostra come una semplice firma possa diventare strumento di sostegno, di speranza, di vita concreta per tanti. Attraverso il culto, l’educazione e soprattutto la carità, la Chiesa continua a essere presente là dove ce n’è bisogno.
Per approfondire si possono scaricare qui: il RENDICONTO 8xmille del 2024 e la RELAZIONE dell’economo diocesano.