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Restauro dell’affresco “Madonna delle Grazie” di Nemo Sarteanesi

Martedì 20 settembre scorso nel Salone Gotico del Museo Diocesano è stato presentato con una pubblica cerimonia, il lavoro di restauro dell’affresco raffigurante La Madonna delle Grazierealizzato nel 1954 dal tifernate prof. Nemo Sarteanesi (1921-2009),collocato sopra il portone d’ingresso del Palazzo vescovile di Città di Castello. Presente per l’occasione S. E. Luciano Paolucci Bediniche ha salutato tutti i presenti e ringraziato per il sostegno economico l’Associazione per la Tutela e Conservazione dei Monumenti dell’Alta Valla del Tevere e la sua Presidente Catia Cecchetti e il Club Inner Wheel di Città di Castello e la sua Presidente Adele Lanzuolo.Cecchetti ha ringraziato della presenza i consiglieri e soci dell’Associazione ricordandonegli obiettivi e cioè il recupero e la valorizzazione del patrimonio Altotiberino. (Art. 3 dello Statuto).  Questo intervento si inserisce nella lista dei restauri già promossi dall’Associazione negli anni passati: dall’affresco raffigurante la Cieca della Metola sempre di Nemo Sarteanesi nella Cappella omonima del Cimitero monumentale tifernate, al ritratto  del Vescovo Muzi, opera affrescata da Alvaro Sarteanesi, fratello di Nemo esso stesso socio fondatore dell’Associazione e realizzata sopra il portone d’ingresso del Chiostro di San Domenico a Città di Castello. Lanzuolo ha ringraziato per l’opportunità offerta al Club tifernate di poter contribuire concretamente alla salvaguardia del patrimonio culturale di cui Nemo Sarteanesi è un esponente di spicco. L’artista si è formato a Firenze alla scuola di Felice Carena, è stato artista sensibile e fine conoscitore del panorama pittorico classico e contemporaneo tanto da realizzare questo affresco con una riproposizione della Madonna delle Grazie straordinariamente innovativa. L’opera in questione doveva essere originariamente collocata all’esterno della Torre civica dove un tempo si trovata un affresco del cortonese Luca Signorelli di cui oggi rimane un frammento della testa del San Paolo nella Pinacoteca comunale a causa del rovino terremoto del 1789.  L’artista non solo conosceva bene questa opera di uno dei più significativi pittori rinascimentali ma anche un’altra, quella della Madonna delle Graziedi Giovanni da Piamonte conservata nella Cappella omonima nel Santuario tifernate: pittura di sicuro riferimento grazie alla quale Sarteanesi ha elaborato forme e colori propri della sua più intima formazione.

Un saluto ai presenti è stato fatto dall’Assessore alle Politiche culturali del Comune tifernate Michela Botteghi la quale ha elogiato lo sforzo di salvaguardia del patrimonio cittadino apprezzato da turisti e residenti per la sua ricchezza e per il suo straordinario valore.

Ad illustrare l’intervento di recupero Laura Zamperoni, restauratrice accreditata e consigliera dell’Associazione. Ha evidenziato alcune straordinarie scoperte emerse durante l’intervento quali la firma e la data dell’opera ma anche una lacrima nel volto della Vergine e impronte della mano dell’artista in alcune parti dell’affresco.Il dipinto realizzato in otto giornate da Sarteanesi è stato recuperato con maestria e letteralmente salvato in alcune parti veramente deteriorate dal tempo e dalle intemperie. I lavori realizzati nel mese di agosto, hanno visto la supervisione della locale Sovrintendenza con il sopralluogo del funzionario di zona Gianluca Delogu che ne ha approvato gli interventi e le tecniche esecutive di restauro.

Presenti in sala anche il figlio di Nemo Sarteanesi Tiziano: quest’ultimo ha ricordato la figura del padre come artista delicato e legato alla sua città tanto da farsi portavoce delle temperie artistiche con una sua produzione ricca e innovativa che ha riguardato la fotografia,  la grafica, i restauri e la costituzione insieme con l’amico Alberto Burri della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri di cui è stato Presidente. Nemo è stato tra i soci fondatori dell’Associazione insieme con altre figure note tifernati quali il fratello Alvaro Sarteanesi ed anche Alberto Burri.

Cecchetti ha ricordato anche Chiara Sarteanesi figlia di Nemo impossibilitata ad essere presente all’appuntamento odierno figura anch’essa importante nel panorama culturale locale e non, ha ringraziato la ditta CESA di Nicola Falcini per l’utilizzo dell’impalcatura necessaria all’intervento di restauro e ma anche per la presenza Luigi Chieli Presidente del Circolo culturale “Luigi Angelini”, Alessio Tomassucci Presidente del Rotary Club, Paolo Bocci presidente dell’Associazione Chiese storiche, Gregorio Battistoni Presidente di Atlante Cooperativa e Gaetano Zucchini Presidente della Caritas diocesana.

Al termine della presentazione il pubblico presente si è mosso verso la piazza dove si è potuto ammirare ai piedi del Palazzo vescovile il  restauro effettuato ammirandolo dal vivo.

Al temine si è tenuto un brindisi offerto dall’Club Inner Wheel ben augurale e volto alla realizzazione di altri interventi di recupero e di salvaguardia del nostro ricco e straordinario patrimonio artistico culturale.

Associazione Chiese Storiche – Visite guidate gratuite

I volontari dell’Associazione Chiese Storiche  saranno a disposizione delle persone interessate a visitare la basilica Cattedrale e la chiesa di San Francesco nei giorni:

 3/10/17 settembre ore 11.00/12.30 Basilica Cattedrale

2/9 settembre ore 17.00/19.00 – Chiesa di San Francesco

Ogni percorso durerà circa 15 minuti.

Le visite guidate avranno l’obbiettivo di far conoscere questi due edifici di culto unici e particolari che hanno segnato la storia religiosa, civile e artistica della città e della valle.

I volontari non sono guide professioniste, ma persone che si mettono a disposizione di chi vorrà conoscere questi scrigni in cui convivono fede, arte e storia.

Uno o più gruppi interessati alla visita, in date diverse da quelle sopra indicate, potranno rivolgersi alla segreteria dell’associazione per concordare giorno e ora (indirizzo email: beniculturali@diocesidicastello.it).

San Ventura, sacerdote e martire Memoria

Rettore, nel XIII secolo, della chiesa di San Bartolomeo a Valdipetrina, fu sacerdote pio e zelante. Secondo la tradizione locale un giorno si imbatté in un taglialegna che bestemmiava. Ventura lo corresse, ma l’uomo, infuriato, uccise il sacerdote con un colpo d’ascia nascondendo poi il corpo insanguinato sotto un mucchio di pietre. Il corpo venne trovato dopo molti giorni e fu sepolto nella chiesa. Da quel momento la chiesa di San Bartolomeo prese il nome di San Ventura.

Tutti gli agiografi collocano il martirio al 7 settembre 1250. Nel XVII secolo il culto di san Ventura venne rilanciato dal vescovo Giuseppe Sebastiani, che provvide a una ricognizione canonica del corpo e, nel 1684, al suo trasferimento della chiesa del Seminario Vescovile, dove tutt’ora è conservato all’interno di un’urna realizzata nel 1952 e conservata sotto l’altare maggiore. Al 1952 risale anche l’attuale sistemazione dell’insigne reliquia, con la maschera in cera (opera di Romolo Bartolini) che lascia vedere la ferita mortale nel cranio.

 

Sant’Albertino da Montone, abate Memoria

Albertino nasce a Montone nella prima metà del secolo XIII. Accolta la vocazione monastica entra nell’eremo di Fonte Avellana, che dal 1192 possiede alcune terre proprio presso Montone. Nell’eremo del Monte Catria Albertino è documentato come priore dal 1265 al 1294. È proprio in alcuni capitoli della regola di san Benedetto, professata a Fonte Avellana, che si possono individuare i testi ispiratori della vita di Albertino:  ad esempio, il capitolo 72 – che invita i monaci a stimarsi reciprocamente, a sopportare con pazienza le debolezze gli uni degli altri, a gareggiare nell’obbedienza vicendevole, a cercare ciò che è utile per l’altro – potrebbe avere influito su Albertino, diventato il “grande conciliatore”.

Fu anche priore maggiore della congregazione avellanita. Albertino è ricordato come autentico promotore di pace. Come priore maggiore, infatti, continua il servizio dei monaci alla popolazione attraverso una radicale opera di promozione della pace. È questa la specificità di Albertino, la cui azione si innesta in una già lunga tradizione di carità operosa. Albertino interviene sia per ricomporre le liti dell’eremo con altri monasteri o castelli della zona, sia per pacificare i comuni della zona dilaniati dalle lotte politiche, che in quel tempo sfociavano in contrasti armati che oggi chiameremmo guerre civili.

Albertino ha saputo accogliere le “nuove realtà” del suo tempo – il formarsi dei comuni, un certo anelito alla libertà da parte dei contadini, la diffusione degli Ordini mendicanti – non in quanto uomo dotato di “realismo politico”, bensì in quanto monaco. Dalla saggezza della Regola bene aveva imparato a “sopportare con pazienza” i disagi dei cambiamenti nella società e nella Chiesa, con i loro riflessi inevitabili sulla vita della propria comunità. Ma a questa capacità di “sopportare” si univa anche la sua disponibilità a “cercare l’utilità altrui” – cioè di tutti – piuttosto che intestardirsi a difesa dei diritti secolari della sua Congregazione monastica.

Secondo una tradizione avrebbe rinunciato alla carica di vescovo di Osimo per umiltà e per amore alla solitudine. Morì a Fonte Avellana il 13 aprile 1294 dove il suo sepolcro è meta continua di pellegrinaggi che ne invocano l’intercessione.

Corsi di formazione promossi dall’ Associazione Chiese Storiche

Il 16 settembre alle ore 17,30, presso la ex chiesa di S. Giovanni Decollato, inizieranno i corsi di formazione promossi dall’Associazione Chiese Storiche.
La prima lezione sarà: La Chiesa a Città di Castello dall’anno mille alla fine del Medioevo, relatore don Andrea Czortek- professore di Storia presso l’Istituto Teologico di Assisi.
Per il calendario dei corsi si rinvia alla locandina qui allegata. Per l’iscrizione si seguirà la prassi già sperimentata nei precedenti appuntamenti: o presso la libreria del Sacro Cuore e per i soci anche mediante l’invio di una email alla segreteria.
Invito tutti, oltre che a partecipare, a farsi parte attiva per far conoscere questa iniziativa a più persone possibili.

PROGRAMMA DEI CORSI 2022

Sorelle e fratelli nel Signore,

entrando nel mese di settembre si conclude il tempo estivo che ha dato l’occasione a molti di noi di vivere tempi di distensione e di ricarica in vista degli impegni dell’anno che viene. Possiamo e dobbiamo ringraziare il Signore per i tanti doni che il Signore ci ha offerto attraverso le iniziative estive dei nostri oratori e delle nostre parrocchie, per i ragazzi, i giovani e le famiglie.

La condivisione, la fraternità, la luce della Parola di Dio e il respiro della preghiera che abbiamo vissuto sono il bagaglio di forza e di speranza che può aiutarci a riprendere il cammino sociale ed ecclesiale. Aiutiamoci a riprendere in mano la quotidianità delle nostre famiglie e della comunità ecclesiale di cui siamo parte. Il cammino che abbiamo davanti ci chiede di essere protagonisti e non spettatori dell’annuncio del Vangelo alle sorelle e ai fratelli di questo mondo. Ce ne ricordiamo la via e lo stile: camminiamo insieme e non lasciamo indietro nessuno.

Tutte le Diocesi italiane intraprendono quest’anno contemporaneamente un cammino sinodale di ascolto e di riflessione sulla vita della Chiesa in vista di un rinnovamento ormai imprescindibile che ci guidi nel rispondere con sempre maggiore responsabilità all’invito di Gesù per la missione evangelizzatrice. Lo vivremo anche noi, camminando insieme come Chiese sorelle di Gubbio e di Città di Castello. Condividendo le nostre ricchezze e sostenendoci nelle nostre povertà. Sarà l’occasione per rimettere al centro delle nostre esperienze ciò che non può mancare e prima di tutto  la vita concreta di chi cammina con noi in questa storia. Ci aiuteranno, nell’intraprendere questo percorso, il lavoro delle Segreterie diocesane e la prossima celebrazione delle Assemblee pastorali.

La Chiesa di Castello gioisce ancora dell’eco di grazia dell’ordinazione presbiterale di Filippo Chiaroni, quella di Gubbio si prepara ad accogliere il dono di un nuovo sacerdote nella persona di Edoardo Pifarotti. Il Signore è fedele alle nostre comunità e con questi doni ci invita a guardare avanti con fiducia e sapienza. Sia la nostra preghiera a guidarci nel rendere grazie e nell’accogliere la bontà di Dio per noi. Lo Spirito ci illumini perché possiamo comprendere cosa suggerisce oggi alle nostre comunità.

Siamo chiamati a stare dentro la storia con la testimonianza della speranza e della carità di Cristo risorto. Non dimentichiamo chi sta soffrendo e chi subisce violenza ingiustamente. Continuiamo a pregare per la Pace nel mondo e prima di tutto nel cuore degli uomini. Uniamoci alla preghiera di adorazione del Principe della Pace e di supplica della misericordia del Padre a cui siamo invitati dalle Chiese cristiane europee nella Festa dell’Esaltazione della Santa Croce di Gesù (14 settembre).

Di cuore vi benedico e vi ricordo al Signore perché a tutti mostri il suo volto di bontà!

+ don Luciano, vescovo

 

 

108ª Giornata del migrante e del rifugiato

COSTRUIRE IL FUTURO CON I MIGRANTI E I RIFUGIATI
«Non abbiamo quaggiù una città stabile, ma cerchiamo quella futura» (Eb 13,14).

 

Cari fratelli e sorelle!
Il senso ultimo del nostro “viaggio” in questo mondo è la ricerca della vera patria, il Regno di Dio inaugurato da Gesù Cristo, che troverà la sua piena realizzazione quando Lui tornerà nella gloria. Il suo Regno non è ancora compiuto, ma è già presente in coloro che hanno accolto la salvezza. «Il Regno di Dio è in noi. Benché sia ancora escatologico, sia il futuro del mondo, dell’umanità, allo stesso tempo si trova in noi». [1]

La città futura è una «città dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore è Dio stesso» (Eb 11,10). Il suo progetto prevede un’intensa opera di costruzione nella quale tutti dobbiamo sentirci coinvolti in prima persona. Si tratta di un meticoloso lavoro di conversione personale e di trasformazione della realtà, per corrispondere sempre di più al piano divino. I drammi della storia ci ricordano quanto sia ancora lontano il raggiungimento della nostra meta, la Nuova Gerusalemme, «dimora di Dio con gli uomini» (Ap 21,3). Ma non per questo dobbiamo perderci d’animo. Alla luce di quanto abbiamo appreso nelle tribolazioni degli ultimi tempi, siamo chiamati a rinnovare il nostro impegno per l’edificazione di un futuro più rispondente al progetto di Dio, di un mondo dove tutti possano vivere in pace e dignità.

«Noi aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia» (2 Pt 3,13). La giustizia è uno degli elementi costitutivi del Regno di Dio. Nella ricerca quotidiana della sua volontà, essa va edificata con pazienza, sacrificio e determinazione, affinché tutti coloro che ne hanno fame e sete siano saziati (cfr Mt 5,6). La giustizia del Regno va compresa come la realizzazione dell’ordine divino, del suo armonioso disegno, dove, in Cristo morto e risorto, tutto il creato torna ad essere “cosa buona” e l’umanità “cosa molto buona” (cfrGen 1,1-31). Ma perché regni questa meravigliosa armonia, bisogna accogliere la salvezza di Cristo, il suo Vangelo d’amore, perché siano eliminate le disuguaglianze e le discriminazioni del mondo presente.

Nessuno dev’essere escluso. Il suo progetto è essenzialmente inclusivo e mette al centro gli abitanti delle periferie esistenziali. Tra questi ci sono molti migranti e rifugiati, sfollati e vittime della tratta. La costruzione del Regno di Dio è con loro, perché senza di loro non sarebbe il Regno che Dio vuole. L’inclusione delle persone più vulnerabili è condizione necessaria per ottenervi piena cittadinanza. Dice infatti il Signore: «Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi» (Mt 25, 34-36).

Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati significa anche riconoscere e valorizzare quanto ciascuno di loro può apportare al processo di costruzione. Mi piace cogliere questo approccio al fenomeno migratorio in una visione profetica di Isaia, nella quale gli stranieri non figurano come invasori e distruttori, ma come lavoratori volenterosi che ricostruiscono le mura della nuova Gerusalemme, la Gerusalemme aperta a tutte le genti (cfrIs 60,10-11).

Nella medesima profezia l’arrivo degli stranieri è presentato come fonte di arricchimento: «Le ricchezze del mare si riverseranno su di te, verranno a te i beni dei popoli» (60,5). In effetti, la storia ci insegna che il contributo dei migranti e dei rifugiati è stato fondamentale per la crescita sociale ed economica delle nostre società. E lo è anche oggi. Il loro lavoro, la loro capacità di sacrificio, la loro giovinezza e il loro entusiasmo arricchiscono le comunità che li accolgono Ma questo contributo potrebbe essere assai più grande se valorizzato e sostenuto attraverso programmi mirati. Si tratta di un potenziale enorme, pronto ad esprimersi, se solo gliene viene offerta la possibilità.

Gli abitanti della nuova Gerusalemme – profetizza ancora Isaia – mantengono sempre spalancate le porte della città, perché possano entrare i forestieri con i loro doni: «Le tue porte saranno sempre aperte, non si chiuderanno né di giorno né di notte, per lasciar introdurre da te le ricchezze dei popoli» (60,11). La presenza di migranti e rifugiati rappresenta una grande sfida ma anche un’opportunità di crescita culturale e spirituale per tutti. Grazie a loro abbiamo la possibilità di conoscere meglio il mondo e la bellezza della sua diversità. Possiamo maturare in umanità e costruire insieme un “noi” più grande. Nella disponibilità reciproca si generano spazi di fecondo confronto tra visioni e tradizioni diverse, che aprono la mente a prospettive nuove. Scopriamo anche la ricchezza contenuta in religioni e spiritualità a noi sconosciute, e questo ci stimola ad approfondire le nostre proprie convinzioni.

Nella Gerusalemme delle genti il tempio del Signore è reso più bello dalle offerte che giungono da terre straniere: «Tutti i greggi di Kedàr si raduneranno da te, i montoni dei Nabatei saranno a tuo servizio, saliranno come offerta gradita sul mio altare; renderò splendido il tempio della mia gloria.» (60,7). In questa prospettiva, l’arrivo di migranti e rifugiati cattolici offre energia nuova alla vita ecclesiale delle comunità che li accolgono. Essi sono spesso portatori di dinamiche rivitalizzanti e animatori di celebrazioni vibranti. La condivisione di espressioni di fede e devozioni diverse rappresenta un’occasione privilegiata per vivere più pienamente la cattolicità del Popolo di Dio.

Cari fratelli e sorelle, e specialmente voi, giovani! Se vogliamo cooperare con il nostro Padre celeste nel costruire il futuro, facciamolo insieme con i nostri fratelli e le nostre sorelle migranti e rifugiati. Costruiamolo oggi! Perché il futuro comincia oggi e comincia da ciascuno di noi. Non possiamo lasciare alle prossime generazioni la responsabilità di decisioni che è necessario prendere adesso, perché il progetto di Dio sul mondo possa realizzarsi e venga il suo Regno di giustizia, di fraternità e di pace.

 FRANCESCO, Roma, San Giovanni in Laterano, 9 maggio 2022

Itinerari di preparazione al sacramento del matrimonio – Calendario 2022-2023

Si comunica che per l’anno pastorale 2022-2023 saranno a disposizione i seguenti itinerari di preparazione alla vita del matrimonio. Le date potrebbero subire variazioni in funzione dell’evoluzione della pandemia e delle eventuali nuove disposizioni emanate dalla regione Umbria e del Governo nazionale.

ISCRIZIONI: Coloro che sono interessati a ricevere il sacramento del matrimonio devono iscriversi, mettendosi in contatto preferibilmente con le famiglie dell’equipe o con i sacerdoti delle varie parrocchie.

2022
 Zona sud -Trestina:
DATA INIZIO: Venerdì 7 Ottobre 2022,ore 21,
Presso i Locali della Parrocchia di Trestina
Gli incontri avranno cadenza settimanale.

L’equipe è composta da:
Don Stefano Sipos 3200203760
Fam. Pacchioni Alessandro 3388000341 e Silvia (Parr. MONTONE)
Fam. Belardinelli Enrico e Cristina 3381567762
Fam. Bacchi Sauro e Serena 3289717122
Fam. Pallone Samuele e Jessica 3479016124

2023
Zona Nord -San Giustino:
DATA INIZIO: Venerdì 13Gennaio 2023, ore 21,
Presso i Locali della Parrocchia di San Giustino.
Gli incontri avranno cadenza settimanale.

L’equipe è composta da:
Don Francesco Mariucci 3396518655
Fam. Rossi Riccardo e Stefania 3389797073
Fam. Taschini Mirco e Sara 3392158683
Fam. Tamborrino Giovanni e Paola 3661810513
Fam. Foiani Fabrizio e Luisa 3405592875

Zona centro
Presso la parrocchia di San Giovanni agli Zoccolanti è prevista l’attivazione di un itinerario di preparazione al Matrimonio che avrà inizio a Gennaio 2023.
La data sarà comunicata entro il mese di Novembre 2022.

Giornata nazionale di sensibilizzazione sulle offerte per il sostentamento del clero diocesano

Si comunica che per il 18 settembre 2022 , è indetta la giornata nazionale di sensibilizzazione sulle offerte per il sostentamento del clero diocesano,  in cui si richiama l’attenzione dei fedeli sul ruolo ecclesiale e sociale dei nostri sacerdoti e sulle Offerte destinate al loro sostentamento Come nelle comunità cristiane delle origini, il sacerdote è sostenuto da tutta la comunità, in modo che possa dedicarsi totalmente all’annuncio del Vangelo e alle opere a favore dei fratelli. Le Offerte per i sacerdoti sono offerte per il sostentamento di tutti i 33.000 preti diocesani italiani. L’espressione ”offerte per il sostentamento del clero” risale al 1984, quando questa nuova possibilità di condivisione ecclesiale entrò in vigore. Il meccanismo di sostentamento economico derivante dal nuovo concordato, fra lo Stato e la Chiesa Cattolica passa attraverso 2 fonti: –L’8 per mille con le firme nella denuncia de redditi, le cui risorse sono destinate a Culto e Pastorale, Carità, Sostentamento dei Sacerdoti;
Le offerte liberali per il sostentamento dei Sacerdoti. E’ a questa seconda modalità a cui si riferisce la giornata del 18 settembre, purtroppo le offerte liberali incidono solo per circa il 2,00% sul totale del fabbisogno economico necessario per il sostentamento dei sacerdoti, il resto viene prelevato dall’8 per mille e da altre risorse derivanti da redditi dei patrimoni diocesani, parrocchie, remunerazioni proprie dei Sacerdoti (stipendi di insegnante etc). Per questo la giornata di sensibilizzazione assume una grande importanza, e le parrocchie riceveranno dall’ufficio centrale tutto il materiale necessario da esporre in Chiesa. Si prega di farne menzione e sensibilizzare i fedeli alle offerte prima della celebrazione, ricordando anche che le offerte sono deducibili dal reddito imponibile fino a  1032,91 € l’anno, e per versamento con bollettino, bonifico, carta di credito, di almeno 5 € riceveranno periodicamente la rivista Sovvenire. Il sistema delle Offerte stabilisce perequazione tra i sacerdoti. Viene cioè in soccorso di quelli che non hanno neppure un reddito di partenza, come ad esempio, stipendi o pensioni da insegnante, e aiuta a  stabilire    condizioni di maggiore equità. Questo è possibile perché le Offerte di tutti i fedeli italiani vengono raccolte dall’Istituto Centrale  Sostentamento Clero, che le distribuisce ai sacerdoti della Chiesa italiana, sia quelli in servizio attivo che quelli anziani o malati che non esercitano più il ministero, e dopo aver dedicato la propria vita ai fratelli, vivono un momento di maggiore bisogno. Ogni offerta è un piccolo gesto, ma anche una scelta di fraternità di vita nella Chiesa di cui siamo parte.

 

DONA ORA!
Donare on line è più semplice e sicuro: clicca qui per scoprire come fare. 

 

 

 

Don Giuseppe Floridi,
Incaricato Diocesano
Riferimenti: giubeppe@libero.it – 347/3521236
https://www.sovvenire.chiesacattolica.it/
https://www.unitineldono.it/
https://www.facebook.com/unitineldono

…IL NOSTRO CAMMINO

Il 1 settembre, come ogni anno, è la Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato, che inaugura il Tempo del Creato, un intero mese dedicato a favorire una crescita della nostra coscienza di credenti verso il rispetto dell’ambiente e uno stile comunitario di ecologia integrale. Molte sono le iniziative promosse dalle diocesi e altre se ne possono pensare e attuare. Il messaggio di Papa Francesco di quest’anno è intitolato “Ascolta la voce del creato” ed è una bella riflessione da condividere.

Domenica 4 il Vescovo incontra gli operatori della Pastorale delle Famiglie per dialogare sulle prospettive di impegno e di iniziativa a servizio di ogni famiglia. Prossimamente ripartono anche gli Itinerari di formazione al Matrimonio cristiano di cui in allegato trovate il calendario. È sempre molto importante invitare le coppie che intendono sposarsi a intraprendere per tempo questi percorsi e a farsi accompagnare adeguatamente dai sacerdoti e alle coppie guida.

Nei primi giorni del mese si riunirà la Segreteria diocesana per il Cammino sinodale e a seguire il Consiglio Presbiterale per organizzare il nostro lavoro annuale che condivideremo a prima a livello di base (parrocchie – unità e zone pastorali – gruppi, movimenti e comunità) e poi a livello diocesano, così da maturare una sintesi utile per proseguire il discernimento sul prossimo futuro delle nostre Chiese locali.

Lunedì 12 il Vescovo incontra tutti gli insegnanti di religione cattolica della Diocesi alle ore 16,30 per un momento di conoscenza e di riflessione all’inizio dell’anno scolastico. Seguirà alle 18,30 la santa messa in Cattedrale per affidare al Signore questo prezioso servizio, tutte le componenti scolastiche, particolarmente i ragazzi e le loro famiglie. Questo ministero educativo ricopre un’importante funzione di accompagnamento dei più piccoli verso una maturità di vita con l’attenzione a tutte le dimensioni della propria esperienza umana, ed è un raccordo strategico per i più giovani con la vita e la testimonianza delle nostre comunità cristiane.

Domenica 11 Don Ivan Maffeis, sacerdote della Diocesi di Trento, Arcivescovo eletto della Diocesi di Perugia-Città della Pieve, sarà ordinato vescovo nella Cattedrale di San Lorenzo alle ore 16.00 nella solenne Celebrazione presieduta da Sua Eminenza Reverendissima il Card. Gualtiero Bassetti. Ci uniamo alla gioia e alla preghiera di tanti nostri fratelli e sorelle che ringraziano il Signore per il dono di un nuovo pastore, che sarà anche il nostro Arcivescovo Metropolita. Non dimentichiamo di ricordarlo in tutte le celebrazioni di quel giorno.

Mercoledì 14, Festa dell’Esaltazione della santa Croce, siamo invitati a pregare insieme, uniti alle Chiese cristiane d’Europa, per la pace in Ucraina e nel mondo con un tempo di adorazione eucaristica. Un sussidio già predisposto ci è messo a disposizione e possiamo utilizzarlo anche in giorni differenti di questo mese, sempre con l’intenzione di unirsi alla preghiera di tutta la Chiesa.

Domenica 18 è la 34aGiornata nazionale delle offerteche la CEI dedica ogni anno al sostegno del servizio pastorale dei sacerdoti delle nostre comunità (vedi il messaggio e la locandina). Tutti possiamo contribuire, nella misura che ci è possibile, perché i ministri del Vangelo possano vivere a totale disposizione delle nostre comunità. È un segno di comunione e di corresponsabilità alla missione della Chiesa.

Domenica 25 si celebra la 108a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato per conoscere, pregare e agire per la realtà drammatica di chi è costretto a lasciare il proprio paese, i propri cari e le proprie sicurezze. Il Santo Padre ci offre un messaggio di riflessione intitolato “Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati” utile per approfondire la realtà di tanti nostri fratelli e sorelle.