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FACI – UFFICIO DIOCESANO

Si ricorda che si possono rinnovare le iscrizioni alla Faci così come si possono fare le nuove iscrizioni. Anche quest’anno la quota sarà di 25 €. Si sottolinea il fatto che possono iscriversi all’associazione, oltre al clero (sacerdoti e diaconi) anche i laici accreditati, cioè chi ha compiti in ambito diocesano. Che cos’è la F.A.C.I.? E’ una sigla e sta a significare: Federazione tra le Associazioni del Clero in Italia. Il termine esprime molto opportunamente lo spirito della FACI che, proponendosi di raccogliere ogni singola realtà, intende mettere in atto quell’obiettivo di fraterna comunione che costituisce la forza vitale della Chiesa. Si prende cura nel mantenere unite le associazioni del clero, ed è un punto di riferimento per sacerdoti e diaconi. FINALITA’ – Rappresentanza del clero nella dinamica di dialogo con le organizzazioni ed autorità civili ed ecclesiali. – Assistenza morale: diffusione e valorizzazione della fraternità sacerdotale, in campo diocesano, interdiocesano, nazionale; promozione e tutela dei diritti e della dignità della persona del prete e diacono. – Assistenza sociale ed economica: problemi previdenziali ed assistenziali e quelli assicurativi in genere; trattamento pensionistico, ecc. Molte forme di questo tipo di assistenza vengono attuate tramite il Patronato. La FACI propone e difende diritti; illustra e chiarisce il meccanismo della remunerazione in materia di sostentamento del clero, suggerendo eventuali miglioramenti applicativi. – Aggiornamento giuridico culturale: fa conoscere al clero le leggi che li interessano, risolvendo i quesiti e proponendo lo studio e l’attuazione di opportune soluzioni da maturare con gli organismi competenti. – Amico del Clero: La rivista l’amico del clero che arriva ogni mese offre spunti ed aggiornamenti relativi al clero sempre interessanti. – Convenzioni: La FACI, guardando alla notevole complessità del sistema di libero mercato, ha ritenuto di dover intervenire in favore dei propri associati per garantirli, agevolarli e tutelarli nelle relazioni con il mondo economico commerciale. Ha stipulato pertanto numerosi convenzioni di cui poter usufruire con società assicurative, enti distributori di energia e gas, costruttori di auto, servizi finanziari ed altri. Inoltre nel portale sono a disposizione per gli iscritti moduli e documenti utili per la gestione della parrocchia.

Per qualsiasi informazione specifica si rimanda al sito http://www.faci.net

Don Giuseppe Floridi Incaricato diocesano te. 347.3521236 giubeppe@libero.it

SANTI FLORIDO, VESCOVO, E AMANZIO, SACERDOTE

Florido nacque a Città di Castello attorno al 520. I suoi genitori morirono quando egli era ancora in giovane età; studiò lettere e eologia. Attorno all’anno 542 il vescovo lo nominò diacono. Qualche empo dopo Florido, insieme ad Amanzio e Donnino, fuggì a Perugia, poiché Città di Castello era stata assediata dalle truppe di Totila. Qui il vescovo Ercolano, lo ordinò sacerdote. Ercolano affidò a Florido un’ambasceria presso il vescovo di Todi, Fortunato. Recandosi a Todi i due santi incontrarono, presso Pantalla, un indemoniato, che fu guarito dalla preghiera di Florido (anno 544 circa). Quando, sette anni dopo, anche Perugia cedette a Totila il vescovo Ercolano fu ucciso. Florido, tornato a Città di Castello, la trovò distrutta. Nella drammatica situazione seppe tenere unita la popolazione e organizzare la ricostruzione. Aiutandosi l’un l’altro come fratelli, Florido vescovo, Amanzio sacerdote e Donnino laico/eremita, hanno dato vita a una Chiesa autentica, animata dalla fede e dalla carità, fondata sulla certezza dell’amore di Dio che dà la forza di ricostruire le mura, le case, il castello, le strade, ma soprattutto una comunità umana e cristiana.
Papa Pelagio, accogliendo la preghiera dei cittadini, nominò Florido vescovo. Egli si impegnò nel predicare la Parola di Dio, vivendo con giustizia e carità. Morì a Pieve de’ Saddi il
13 novembre 599. L’agiografia presenta sant’Amanzio insieme a san Florido: Floridus simul cum Amantio. È proprio questo “stare insieme”, che coinvolge anche il laico Donnino,
a caratterizzare la santità dei personaggi. La più antica testimonianza sui santi Florido e Amanzio, è contenuta nei Dialoghi di papa Gregorio Magno, che dice di avere conosciuto di persona i due
santi, invitati a Roma per avere informazioni sul santo vescovo e martire perugino Ercolano. Gregorio Magno cita il vescovo Florido come informatore a proposito della vita di sant’Ercolano. Egli parla di Florido come di «vescovo di Tiferno Tiberino» e di «vescovo di vita venerabile» (Dialoghi, III,13) e ricorda come sia stato lui a informare il papa della capacità taumaturgica del
prete Amanzio, «uomo di grande semplicità, che ha il potere di imporre le mani sui malati, a guisa degli apostoli, e di risanarli» e che «possiede anche il dono miracoloso di
uccidere i serpenti, segnandoli col segno di croce dovunque li trovi» (Dialoghi, III, 35).  Il testo antico più completo che tramanda notizie sui santi Florido, Amanzio e Donnino è la Vita Floridi
scritta dal diacono Arnolfo, canonico della cattedrale di Arezzo, negli anni ’70 dell’XI secolo. Dopo la dedicazione della chiesa cattedrale ai santi Florido e Amanzio (1023, o 1032), la più remota attestazione del culto è contenuta nel calendario della canonica della cattedrale stessa (1153-1167 circa).

PROGRAMMA

ASSEMBLEA PASTORALE DIOCESANA: IL VESCOVO LUCIANO PRESENTA I “CANTIERI” DEL CAMMINO SINODALE

È stata la prima Assemblea pastorale guidata dal vescovo Luciano Paolucci Bedini, dal suo ingresso nella Chiesa diocesana di Città di Castello. Un incontro “itinerante” con sacerdoti, consacrati e laici nelle tre zone pastorali del territorio altotiberino, nei pomeriggi del 25, 26 e 27 ottobre. Oltre a essere un’importante occasione di dialogo, all’inizio di un nuovo anno pastorale, l’Assemblea ha anche avviato di nuovo la riflessione e il confronto sul Cammino sinodale, l’itinerario quinquennale che intende coinvolgere i cattolici a livello locale e nazionale, nel percorso più ampio del Sinodo dei vescovi della Chiesa universale.

Durante le tre sessioni di Assemblea pastorale, la segreteria diocesana per il sinodo ha presentato il documento nazionale di sintesi dello stesso Cammino sinodale, che mette insieme i contributi delle Chiese locali, elaborati dopo la prima fase di ascolto tra il 2021 e il 2022. Sono dieci i nuclei intorno ai quali sono state organizzate le riflessioni emerse dalle sintesi diocesane.

Dieci concetti che non sono categorie astratte, quanto piuttosto dimensioni, declinazioni e ambiti del camminare insieme. Si tratta di verbi e sostantivi: ascoltare, accogliere, relazioni, celebrare, comunicazione, condividere, dialogo, casa, passaggi di vita e metodo. Dieci nuclei che permettono di mettere a fuoco le priorità sulle quali il cammino sinodale dovrà concentrarsi nel secondo anno della fase narrativa, tra 2022 e 2023, prima delle fasi sapienziale e profetica.

Queste priorità vanno ora organizzate in tre “cantieri sinodali”, che sono stati illustrati dal vescovo Luciano nella seconda parte di ogni incontro nelle tre zone pastorali. Si tratta del cantiere della strada e del villaggio (tutti i luoghi dove i cristiani vivono e lavorano ogni giorno), quello dell’ospitalità e della casa (dove si sperimentano ospitalità, dialogo e cura dei fragili), quello delle diaconie e della formazione spirituale (dove si incrociano i ministeri, le vocazioni e i servizi ecclesiali). Tre percorsi che sono stati chiamati “cantieri di Betania”, perché la casa di Lazzaro, Marta e Maria rappresenta l’icona di un luogo aperto a tutti, dove parole come cammino, ascolto, accoglienza, ospitalità, servizio, relazioni e condivisione rappresentano la quotidianità.

Poi, si aggiunge un quarto cantiere locale, che il vescovo Luciano ha spiegato in Assemblea. “La proposta – ha detto – nasce dall’esperienza più recente e attuale che questa diocesi sta vivendo: quella di essere unita nella persona del vescovo con la Chiesa ‘sorella’ di Gubbio. Il Santo Padre ci chiede di far crescere queste Chiese nella conoscenza reciproca e nell’integrazione graduale della loro esperienza di fede per andare verso l’unità. A me pare interessante e bella questa sfida e quindi la proposta per il quarto cantiere del Cammino sinodale è proprio questa: imparare a camminare insieme”.

Per visionare la registrazione integrale dell’Assemblea pastorale del 27 ottobre a San Giustino: https://youtu.be/dkfGZBF16CY

Assemblea Pastorale di Zona – Camminiamo Insieme

La Diocesi di Città di Castello nel secondo anno di ascolto del sinodo delle Chiese che sono in Italia.

Incontro del Vescovo Luciano con le Zone Pastorali
Zona Pastorale Centro martedì 25 Ottobre ore 18,00 Chiesa Santa Veronica a La Tina
Zona Pastorale Sud mercoledì 26 Ottobre ore 18,00 Chiesa San Donato Trestina
Zona Pastorale Nord giovedì 27 Ottobre ore 18,00 presso sala museo Tabacco

Passato e presente si incontrano per raccontare le chiese della nostra città

A partire da oggi, nelle chiese del centro storico della nostra città (Cattedrale, San Domenico, San Francesco, Santa Maria Maggiore, Santa Maria Nova, San Michele Arcangelo e santuario della Madonna delle Grazie), saranno presenti dei totem informativi con QR code. Questa semplice tecnologia consentirà di accedere ad una pagina con informazioni storico artistiche (italiano – inglese). Inoltre, sarà possibile ascoltare una traccia audio con gli stessi contenuti.  I visitatori di questi luoghi potranno così accedere alle informazioni semplicemente inquadrando, con il proprio cellulare, il QR code. Le app che consentono questa operazione, sono gratuite e facilmente scaricabili, sia da app store – Apple che da Google play. Il progetto, promosso dall’Associazione chiese storiche e dalla Diocesi di Città di Castello, realizzato dalla ditta H24 di Perugia, è stato finanziato con i fondi otto per mille alla Chiesa Cattolica.

Giornata di formazione Caritas regionale

Sabato 1 ottobre 2022 dalle 9.00  presso il Cenacolo Francescano, Santa Maria degli Angeli si terrà la Giornata di formazione Caritas regionale. 
Il tema dell’incontro: “Ogni giorno siamo chiamati tutti a diventare carezza di Dio”. 
PROGRAMMA
8.00/9.00 – ACCOGLIENZA/ISCRIZIONI (Volontari Caritas di Assisi)
9.00 – SALUTO DEL DELEGATO CEI: S.E.MONS. FRANCESCO SODDU
9.10 PREGHIERA, SALUTO DEL DIRETTORE REGIONALE
Relazione p. GIULIO MICHELINI “UN POPOLO DI POVERI IN CAMMINO”
10.20 GRUPPI DI LAVORO
13.00 PRANZO
15.00 RIPRESA DEI LAVORI: RELAZIONE GRUPPI DI LAVORO
16.00 TESTIMONIANZA
16.30 CELEBRAZIONE EUCARISTICA: presiede MONS. SODDU

Messaggio del Santo Padre per la 96ª Giornata Missionaria Mondiale

“Di me sarete testimoni”
Nel giorno dell’Epifania del Signore, giorno in cui si è celebra la Giornata dell’Infanzia Missionaria, è stato diffuso il messaggio di Papa Francesco per la Giornata Missionaria Mondiale che celebreremo la penultima domenica di ottobre. Francesco scrive che “molti cristiani sono costretti a fuggire dalla loro terra” e che, con l’aiuto dello Spirito, “la Chiesa dovrà sempre spingersi oltre i propri confini, per testimoniare a tutti l’amore di Cristo”. Tema della Giornata: “Di me sarete testimoni” La Chiesa è per sua natura missionaria, evangelizzare è la sua identità. Gesù, prima di salire in Cielo, lascia ai suoi discepoli il mandato che è chiamata essenziale per tutti i cristiani: “Riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra”. Nel suo messaggio per la Giornata, Papa Francesco offre alcune riflessioni sulle parole chiave che descrivono la vita e la missione dei discepoli.
“Di me sarete miei testimoni”
Mi sarete testimoni: queste parole, scrive il Papa, sono “il punto centrale”: Gesù dice che tutti i discepoli saranno suoi testimoni e che “saranno costituiti tali per grazia” e “la Chiesa, comunità dei discepoli di Cristo, non ha altra missione se non quella di evangelizzare il mondo, rendendo testimonianza a Cristo”. Francesco fa quindi notare che l’uso del plurale: “sarete testimoni” indica “il carattere comunitario-ecclesiale della chiamata”. E prosegue:
Ogni battezzato è chiamato alla missione nella Chiesa e su mandato della Chiesa: la missione perciò si fa insieme, non individualmente, in comunione con la comunità ecclesiale e non per propria iniziativa. E se anche c’è qualcuno che in qualche situazione molto particolare porta avanti la missione evangelizzatrice da solo, egli la compie e dovrà compierla sempre in comunione con la Chiesa che lo ha mandato.
E’ Cristo, Colui che dobbiamo testimoniare
Papa Francesco cita le parole di san Paolo VI nell’Evangelii nuntiandi: “Evangelizzare non è mai per nessuno un atto individuale e isolato, ma profondamente ecclesiale”. Osserva poi che i discepoli “sono inviati da Gesù al mondo non solo per fare la missione, ma anche e soprattutto per vivere la missione; non solo per dare testimonianza, ma anche e soprattutto per essere testimoni di Cristo”.
I missionari di Cristo non sono inviati a comunicare sé stessi, a mostrare le loro qualità e capacità persuasive o le loro doti manageriali. Hanno, invece l’altissimo onore di offrire Cristo, in parole e azioni, annunciando a tutti la Buona Notizia della sua salvezza con gioia e franchezza, come i primi apostoli.
Francesco ricorda ancora san Paolo VI quando avvertiva che “l’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri”, afferma quindi che per la trasmissione della fede è fondamentale “la testimonianza di vita evangelica dei cristiani”, ma che “resta altrettanto necessario” l’annuncio della persona e del messaggio di Cristo. Scrive nel messaggio:
Nell’evangelizzazione, perciò, l’esempio di vita cristiana e l’annuncio di Cristo vanno insieme. L’uno serve all’altro. Sono i due polmoni con cui deve respirare ogni comunità per essere missionaria. Questa testimonianza completa, coerente e gioiosa di Cristo sarà sicuramente la forza di attrazione per la crescita della Chiesa anche nel terzo millennio. Esorto pertanto tutti a riprendere il coraggio, la franchezza, quella parresia dei primi cristiani, per testimoniare Cristo con parole e opere, in ogni ambiente di vita.
“Fino ai confini della terra”
La missione affidata ai discepoli ha un carattere universale, da Gerusalemme si allarga fino ‘all’estremità della terra’. E Francesco fa una precisazione: essi “non sono mandati a fare proselitismo, ma ad annunciare; il cristiano non fa

Consiglio Presbiterale del 14 settembre 2022

Venerdì 14 settembre 2022, alle ore 10.30 nella Sala dell’Episcopio, si è riunito il Consiglio Presbiterale per trattare i seguenti argomenti:
* Programmazione del cammino sinodale;
* Ritiri e formazione del Clero;
* Varie ed eventuali.
Il Vescovo introduce l’incontro tracciando un breve bilancio dei primi due mesi dall’inizio del suo ministero episcopale in Diocesi, evidenziando alcune priorità: i colloqui con i sacerdoti, la visita alle comunità religiose, la visita alle tre zone pastorali. A queste si aggiunge l’attenzione alla parte amministrativa, data la mancanza di un economo dopo la prematura scomparsa di Gianfranco Scarabottini. Il nuovo anno pastorale, che sta iniziando, coincide anche con il primo anno del Cammino sinodale della Chiesa italiana dedicato all’ascolto. Seguirà poi l’anno di riflessione e infine l’anno di discernimento con le varie indicazioni condivise. Dalla sintesi dei “gruppi sinodali”, svoltasi nel primo anno di ascolto (fase narrativa), erano emerse diverse aree di crisi: famiglia, formazione dei catechisti, giovani, linguaggio liturgico. Veniva inoltre sottolineata la mancanza di una fede vissuta; soprattutto in famiglia dove manca l’incontro concreto con il Signore. Una Chiesa vista e percepita soltanto come agenzia educativa, con l’assenza di una visione teologica. In linea con lo stile sinodale, dopo l’incontro con il Clero mercoledì 21 settembre, si condivide di programmare per il mese di ottobre in ognuna delle tre zone pastorali della Diocesi un’assemblea aperta a tutti per riflettere sui cosidetti “Cantieri di Betania”. Il testo – che ha come icona biblica di riferimento l’incontro di Gesù con Marta e Maria, nella casa di Betania – presenta tre cantieri: quello della strada e del villaggio, quello dell’ospitalità e della casa e quello delle diaconie e della formazione spirituale. Questi cantieri potranno essere adattati liberamente a ciascuna realtà, scegliendo quanti e quali proporre nei diversi territori. A questi, ogni Chiesa locale potrà aggiungerne un quarto che valorizzi una priorità risultante dalla propria sintesi diocesana. È ancora tanto necessario ascoltare per capire, perché tanti non si sentono ascoltati; per comprendere le urgenze, per sentire le sofferenze, sempre solo per annunciare il Signore Gesù, in quella conversione pastorale e missionaria che ci è chiesta. Si tratta, dunque, di una grande opportunità per aprirsi ai tanti ‘mondi’ che guardano con curiosità, attenzione e speranza al Vangelo di Gesù. Circa la catechesi, infine, si apprezza il notevole sforzo che le Parrocchie e i catechisti hanno messo in atto in questi difficili mesi. Il Consiglio Presbiterale accoglie ed appoggia fortemente la richiesta dell’Ufficio Catechistico circa una necessaria formazione dei catechisti nei mesi di ottobre-novembre, per poi iniziare gli incontri con i bambini/ragazzi nel tempo di Avvento, seguendo così il percorso dell’anno liturgico

Sac. Alberto Gildoni
Segretario del Consiglio Presbiterale

 

 

 

 

… IL NOSTRO CAMMINO

Sorelle e fratelli nel Signore,
Il mese di ottobre ci introduce al cammino ecclesiale del nuovo anno pastorale e ci invita ad allungare lo sguardo verso i fratelli che non hanno ancora ascoltato e accolto con la loro vita l’annuncio eterno dell’amore di Dio per ciascuno di noi. La Chiesa nasce dall’incontro con il Risorto che ci riconcilia con Dio Padre ed è mandata nel mondo, ad ogni creatura, perché a nessun uomo sfugga quanto grande sia il dono di grazia e di misericordia che abbiamo ricevuto gratuitamente dal Signore.
Questo annuncio, che fa esplodere di gioia il cuore di chi incontra Gesù, è nascosto nel cuore di ogni figlio di Dio, anche se non è consapevole, ed è il desiderio più vero e profondo che ognuno porta nel profondo della su esperienza di vita. Per questo la missione di testimoniare il Vangelo fino agi estremi confini della terra è tutt’altro che finita o non necessaria. Ci sono popoli del mondo che attendono ancora di essere raggiunti da questa potente luce di salvezza. Chi ascolta questo grido sommerso dalle grida del mondo? La nostra Chiesa, che ha vissuto una lunga e fruttuosa stagione di invii missionari, oggi sembra divenuta muta, sterile, timorosa, e preoccupata solo di se. C’è bisogno di rimettersi in ascolto dello Spirito di Dio che guida la Chiesa, apre nuove strade per favorire l’incontro tra Dio e il suo popolo, e mette nel cuore dei credenti il fuoco della missione.
Lo Spirito sta suggerendo di rimetterci in stato di missione permanente anche qui in occidente, in Italia, in Umbria, e nelle nostre Diocesi di Città di Castello e Gubbio, perché il seme del Vangelo, che è stato seminato abbondantemente nei secoli di storia cristiana di questi territori, oggi non produce più frutti di vita nuova. A fronte di molteplici, importanti e significative tradizioni, a cui siamo ancora molto affezionati, la vita di ogni giorno, le scelte personali e comunitarie, la testimonianza di carità che nasce dall’incontro con Gesù, sembrano essersi intiepidite, quando non addirittura si esprimono in contrasto con la parola del Vangelo.

La fede nel Signore risorto, e l’appartenenza alla comunità dei discepoli del Maestro Gesù, non possono più essere date per scontate, ne tanto meno pretese, come se la vita cristiana non fosse un cammino, e come tale abbia bisogno di essere sostenuto, custodito, alimentato, con il rischio che vada incontro a deviazioni, rallentamenti, arresti e incidenti di percorso. Ogni seme di grazia che Dio lascia nel terreno della nostra esistenza va protetto e accompagnato perché cresca a porti frutto. C’è oggi un forte bisogno nelle nostre comunità di prenderci cura dei cammini personali di chi ha incontrato Gesù perché trovino pascoli abbondanti dove nutrirsi. Ma ancora di più c’è bisogno di attraversare e condividere la vita quotidiana di tanti nostri fratelli e sorelle prima di tutto per ascoltare il loro vissuto e accoglierlo, per poi narrare con grande umiltà cosa il Signore ha compiuto nella nostra vita affinché la parola risuoni nei cuori e divenga eco della presenza di Dio che già opera nel cuore di tutti.
La missione oggi è a tutto campo e rispecchia lo stile missionario di Gesù: vicinanza, tenerezza e compassione per ogni uomo. Per questo le nostre comunità nel territorio sono chiamate a ristrutturarsi e attrezzarsi per questa missione nuova. È questo infondo il percorso che ci suggerisce il secondo anno di Cammino Sinodale che con tutta la Chiesa italiana stiamo cominciando e che come Diocesi ci coinvolgerà profondamente nei prossimi tre anni. Per rimanere fedeli al mandato missionario del risorto possiamo solo continuare a seguire Gesù, il missionario del Padre, che desidera continuare la sua missione attraverso la comunità ecclesiale. E per seguire Gesù, il Maestro, possiamo solo metterci in ascolto umile della voce dello Spirito Santo. Egli ci rinnoverà e ci guiderà a donare la nostra vita per la salvezza dei fratelli.
Questa che stiamo vivendo è una stagione entusiasmante della Chiesa e per la nostra fede se solo la guardiamo con gli occhi di Dio e ci lasciamo prendere per mano dal suo Santo Spirito. Uniamo la nostra preghiera e apriamo i cuori ad un cammino che possiamo compiere solo insieme.

don Luciano, vescovo

 

 

 

L’ Ufficio diocesano per l’Evangelizzazione e la Catechesi propone all’inizio dell’anno pastorale un corso di formazione rivolto a tutti i catechisti ed operatori pastorali della nostra diocesi.
Tale iniziativa è stata fatta per cercare di dare risposta alle numerose richieste ricevute da parte dei catechisti e alle sollecitazioni a riguardo emerse nella prima fase di ascolto del Sinodo delle Chiese che sono in Italia. Più avanti, il programma completo.  Come l’anno scorso, sarà ancora il Pontificio Seminario Umbro “Pio XI” di Assisi ad ospitare giovedì 13 ottobre la “Giornata regionale del Clero” promossa dalla Conferenza episcopale umbra. L’appuntamento è rivolto ai sacerdoti delle otto diocesi della Regione e ai membri di comunità di vita consacrata, diaconi e seminaristi. Relatore sarà Don Michele Gianola, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale delle vocazioni e sottosegretario della Conferenza episcopale italiana. A lui è stato chiesto di aiutare quanti parteciperanno a riflettere sul tema della vocazione, in
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particolare la chiamata al ministero ordinato. Più avanti il programma e le modalità di iscrizione.  Martedì 4 ottobre, Festa di San Francesco d’Assisi, Patrono di Italia. Non sarà una regione ad offrire l’olio per la lampada votiva sulla tomba di San Francesco d’ Assisi. Quest’ anno l’invito è stato rivolto alla Conferenza Episcopale Italiana. Sarà un momento di gratitudine per quanti stanno aiutando il popolo italiano a far fronte agli effetti della pandemia. Sarà anche occasione per una preghiera speciale per l’Italia e per la pace. Nelle parrocchie di San Francesco e di San Giovanni Battista, secondo il programma che troverete più avanti, ci saranno le celebrazioni per il Transito e la Festa del giorno. Alle ore 21.00, nella di San Francesco, ci sarà Veglia di preghiera promossa dalla Pastorale giovanile diocesana.  Il mese di ottobre è dedicato in modo particolare alle Missioni cattoliche nel mondo, alla loro conoscenza e al loro sostegno. Siamo chiamati a ravvivare insieme la dimensione missionaria di ogni battezzato e di tutta la Chiesa. Il primo appuntamento è per i Centri Missionari diocesani, nel pomeriggio del 9 ottobre a Gubbio per iniziare insieme il cammino di questo mese sotto la protezione di Santa Teresa di Lisieux, patrona delle missioni. Di seguito la locandina. Giovedì 20 ottobre alle ore 20:45 in Cattedrale avrà luogo la Veglia di preghiera missionaria. Come Chiesa diocesana, preghiamo per coloro che il Signore chiama e invia come missionari in nazioni non ancora evangelizzate. Tra queste persone ricordiamo con gratitudine i missionari e le missionarie della nostra diocesi ed anche i missionari e le missionarie provenienti da altri Paesi e che ora sono qui in mezzo a noi per aiutare la nostra Chiesa. La Giornata Missionaria Mondiale 2022 che si celebra domenica 23 ottobre, trova il suo principale riferimento tematico nel messaggio di Papa Francesco che porta il titolo «Di me sarete testimoni» (At 1,8). Un messaggio molto bello, che possiamo leggere in allegato e che merita la nostra meditazione personale e la diffusione nelle nostre comunità.
 Mercoledì 26 ottobre Preti e Diaconi si riuniranno per il consueto incontro mensile di formazione e condivisione fraterna. Luogo del ritrovo sarà … con inizio alle ore 9,30 e a seguire per chi vuole anche la possibilità di fermarsi a pranzo insieme.