Archivi

Il turismo lento e i cammini inclusivi passano a Città di Castello

COMUNICATO STAMPA

Il turismo lento e i cammini inclusivi passano a Città di Castello
Due giorni di incontri e formazione durante i quali si potrà imparare anche a usare la Joëlette, per “aprire” i sentieri anche ai pellegrini disabili  (12 marzo 2025)

Si preannuncia  come un’importante occasione di riflessione e di confronto sui temi del turismo sostenibile e dell’inclusione, con un focus particolare sui cammini e sull’accessibilità, la conferenza “Oltre i limiti – Turismo lento e cammini inclusivi”, organizzata dalla Diocesi di Città di Castello e dall’associazione “Le Rose di Gerico”. L’incontro si terrà sabato 15 marzo alle 17.30, nella sala Santo Stefano del Palazzo Vescovile.

Negli ultimi anni, il turismo lento sta guadagnando sempre più consensi, attirando viaggiatori desiderosi di scoprire luoghi e territori con un approccio rispettoso e consapevole verso l’ambiente e le comunità locali. Camminatori, e non solo, che desiderano progettare itinerari che rispettino il patrimonio culturale e naturale, favorendo al contempo l’inclusione e l’incontro. Una crescente richiesta di esperienze autentiche e responsabili ha portato a un rinnovato interesse per questo tipo di turismo, in contrapposizione alle forme più tradizionali e frenetiche di viaggiare.

Ad aprire i lavori del pomeriggio di sabato sarà Alessandra Croci, consigliera comunale di Viterbo con delega alla Via Francigena. La sua relazione si concentrerà su come i cammini possano fungere da motore per lo sviluppo economico di un territorio e opportunità di crescita economica e inclusione.

Daniele Parrettini, delegato della Fish Umbria (Federazione italiana per i diritti delle persone con disabilità e famiglie), seguendo le linee guida della federazione, presenterà il vademecum “Accessibilità e fruibilità dei cammini: un metodo di lavoro” e interverrà sul tema “Dal diritto previsto all’esperienza da vivere, il cammino da praticare”.

Ilaria Bartolotti, direttore del Corpo italiano di San Lazzaro, porterà un contributo sul tema della pianificazione e della sicurezza dei tracciati, evidenziando le caratteristiche necessarie per rendere i percorsi accessibili a tutti.

Bruno Morroto, presidente dell’associazione “La Via Francigena in Tuscia”, parlerà dell’importanza dell’associazionismo come rete di servizi per il turismo lento e il pellegrinaggio e di come la sinergia tra diverse realtà associative possa rappresentare un fattore chiave per la promozione di cammini inclusivi e sostenibili.

Marco Bailetti, presidente dell’associazione “Il cammino possibile”, presenterà la Joëlette, un innovativo ausilio da trekking progettato per garantire l’accesso all’outdoor a persone con disabilità. Uno strumento che rappresenta un esempio concreto di come la tecnologia e l’innovazione possano contribuire a un turismo inclusivo.

Proprio a coloro che vogliono diventare conduttori di Joëlette è dedicato il corso di conoscenza e formazione, organizzato dall’associazione “Le Rose di Gerico” e dalla Diocesi tifernate in collaborazione con l’associazione “Il cammino possibile”, che si terrà a Città di Castello nella giornata di domenica 16 marzo. L’incontro di sabato sarà moderato da Angelica Lombardo, presidentessa de “Le Rose di Gerico”. Concluderà gli interventi don Andrea Czorteck, vicario diocesano.

Portare cura e sollievo: nella diocesi di Vercelli una mostra itinerante

Sono trascorsi dieci anni dalla beatificazione di mons. Luigi Novarese, Piemontese di origine e di formazione alla vita. L’anno scorso il 12 maggio nella chiesa di Sant’Evasio, in Casale M.to si sono ritrovate un migliaio di persone, malate e sane, provenienti da! Piemonte e regioni limitrofe per celebrare questo’evénto nella gioia e nella gratitudine. Il beato Luigi Novarese ha ridato dignità a chi soffre a cominciare dalla seconda metà del Novecento e ha promosso la loro azione e accoglienza ìn ogni ambito socioculturale-religioso.

La mostra

Il 18 maggio 2024, nel duomo di Vercelli, è stata inaugurata una mostra itinerante del beato che girerà poi nelle parrocchie della diocesi, i luoghi di cura e di istruzione. Si fermerà un anno nella diocesi di Vercelli e il beato Novarese porterà consolazione e speranza in un tempo ove lo spazio per la vita in difficoltà o in declino sembra essere molto limitato, anche se la tecnologia e la medicina sembrano fare passi da gigante.

La mostra educa all’amore, alla gratuità e alla fraternità

In concreto cosa porta di nuovo questa mostra? in sintesi possiamo dire che: alle famiglie: dona uno spiraglio di luce, una motivazione per affrontare, con uno scopo spirituale e di sostegno umano, le situazioni di malattia che purtroppo non mancano nel nostro quotidiano. • L’ammalato diventa soggetto attivo per la propria salvezza e apostolo per il mondo. L’offerta quotidiana delle proprie sofferenze unite alle sofferenze di Gesù sulla croce, la preghiera, come richiesto dalla Madonna a Lourdes e a Fatima, sono gli strumenti che gli ammalati e coloro che ne condividono il cammino possono usare per la salvezza delle anime. Ai luoghi di cura: accoglienza fraterna nel dare e ricevere. Ai giovani sani e malati: un aiuto per guardare la vita con la gioia di donare, facendo sempre leva sulle capacità residue che rimangono nascoste nell’uomo fino a quando non le tiriamo fuori per far fronte al bisogno. Alla persona sofferente: dona risposte alle domande di senso, affinchè possa costruire la propria vita puntando sulla propria soggettività: “io sono soggetto d’azione”. Dice il beato Novarese che !a persona è unica ed irripetibile ed ha il dovere di esprimere la propria singolarità seppure della diversità, sviluppando le proprie capacità residue. Alla chiesa diocesana: dona spiritualità e grande partecipazione all’economia della salvezza. Affermava il beato Novarese: se tutte le sofferenze del mondo potessero essere vissute in unione con il Cristo redentore, si verrebbe ad avere un equilibrio tra il bene ed il male! La mostra educa all’amore, alla gratuità e alla fraternità. Questo è un aspetto trattato nella Salvifici Doloris, documento di San Giovanni Paolo Il, di cui quest’anno ricorrono i 40 anni. Questo documento su! valore salvifico della sofferenza cristiana è un dono che San Giovanni Paolo Il ha voluto fare alla Chiesa ne! 1984, anno in cui Luigi Novarese lasciava la sua vita terrena, quasi a prolungare, in modo permanente, il carisma da lui portato nella Chiesa.

Per approfondimenti, comunicazioni e contatti visita: www.luiginovarese.org — www.cvsvercelli.org

Il tempo sacro della Quaresima

Con l’inizio di questo mese entriamo nel tempo sacro della Quaresima, occasione propizia per lasciarci avvicinare da Dio e convertire dalla sua Parola. Alla luce del messaggio giubilare siamo invitati tutti ad esaminare con verità il nostro grado di adesione al Vangelo di Gesù. Il nostro desiderio di essere suoi discepoli è accompagnato da un concreto ascolto della sua chiamata? La Parola che ascoltiamo in abbondanza nelle nostre comunità, la grazia dei sacramenti che riceviamo gratuitamente per sostenere la nostra debolezza umana, portano frutti di novità evangelica nella nostra vita? Ricordiamoci di come il mandato di Gesù ad annunciare il Vangelo a tutte le genti è accompagnato dalla promessa della sua fedele presenza e della potente assistenza del suo Santo Spirito.

Nella speranza siamo stati salvati

Questo nostro mondo ha un disperato bisogno di una parola di vita e di salvezza, e nulla noi dobbiamo temere nell’essere testimoni e missionari di questa parola.Entrare nel deserto quaresimale significa prendere sul serio l’amore di Dio per ciascuno di noi e far memoria di quanta grazia abbiamo ricevuto nel nostro Battesimo, Pasqua della nostra vita, per celebrare insieme ai fratelli la profonda gratitudine per il dono della misericordia che salva e rigenera la nostra esistenza continuamente. Nella speranza siamo stati salvati, ci ricorda l’apostolo Paolo, e questa vita nuova in Cristo risorto è dono di speranza per il mondo intero. Solo un’umanità rinnovata dall’amore di Dio può percorrere sentieri nuovi di giustizia e di pace, ripudiando ogni forma di violenza e sopraffazione, aprendosi alla scommessa di una fraternità universale.

La speranza ha bisogno di gesti concreti

Non perdiamo l’occasione che questo tempo santo ci offre per guardare con occhi nuovi le cose che viviamo. Regaliamoci momenti di silenzio, di preghiera e di meditazione del Vangelo. Cerchiamo tempi di ascolto e di dialogo fraterno tra noi per sognare, immaginare e desiderare modi nuovi di riflessione, di confronto, di accoglienza, di condivisione, di solidarietà e di partecipazione alla vita sociale ed ecclesiale. Affiniamo l’attenzione ai richiami, alle grida e ai segnali inespressi dei bisogni dei nostri fratelli, vicini e lontani, soprattutto dei più piccoli e dei più affaticati. La speranza ha bisogno di gesti concreti che diano valore alle parole, ma occorre fidarsi e rischiare la speranza, senza attendere che sia la speranza a smuoverci dalle nostre comode indifferenze. Solo chi osa andare oltre l’opportuno e il garantito genera percorsi di speranza che coinvolgono altri. Sia questo il frutto della nostra Quaresima!

Il Cammino Sinodale

Al termine di questo mese, con i delegati delle due segreterie diocesane per il Cammino Sinodale, parteciperemo a Roma all’Assemblea nazionale che conclude il percorso di discernimento di questi anni. Verranno esaminate le proposte finali che, dopo la votazione, saranno consegnate ai Vescovi per l’ultimo passaggio di verifica e di approvazione. Il documento che scaturirà dal discernimento dei Vescovi sarà riconsegnato a tutte le Diocesi italiane per essere accolto e dare inizio al percorso di attuazione di ciò che l’intero popolo di Dio ha potuto comprendere delle indicazioni che lo Spirito dona alle nostre Chiese per questo tempo. C’è bisogno che tutto questo cammino sia prima di tutto accompagnato da un’intensa preghiera, personale e comunitaria, che renda tutti noi docili alla voce della Chiesa, per crescere nello stile sinodale e per renderci disponibili ad essere insieme protagonisti di una rinnovata stagione missionaria nei nostri territori.

Il Signore ci riempia del suo sguardo di compassione e di misericordia!

don Luciano, vescovo

24 ore per il Signore

La Veglia che si svolge durante l’iniziativa ha un ruolo fondamentale, perché caratterizza l’intero evento; pertanto è auspicabile che sia celebrata con il Santissimo Sacramento esposto, mentre uno o più sacerdoti rimangono disponibili per celebrare il Sacramento della Riconciliazione.

Sei tu la mia speranza

Papa Francesco ha scelto per la XII edizione delle un motto particolarmente significativo in quest’anno del Giubileo Ordinario del 2025: «Sei tu la mia speranza» (Sal 71,5). Ogni Giubileo ha un modo particolare di essere vissuto, sia per le circostanze storiche, sia per il contenuto profondo e il modo concreto di realizzarlo secondo l’intenzione del Santo Padre, che si esprime particolarmente nella Bolla di indizione. Il Giubileo 2025 è alla luce della: “Spes non confundit”, “La speranza non delude”, tratto dalla Lettera di San Paolo Apostolo ai Romani. Questo Anno Santo sarà quindi il Giubileo della Speranza, nel quale tutti, ovunque si trovino nel mondo, saranno invitati a diventare “Pellegrini di Speranza”.Nelle parole del Salmista si sente risuonare la certezza che deve abitare il cuore di ogni credente nel Dio di Gesù Cristo e che viene bene esplicitata dall’Apostolo: “Cristo Gesù, nostra speranza” (1 Tm 1,1). L’amore di Dio che sempre vuole venirci incontro e donarci la grazia del suo perdono e misericordia fa nascere in noi la speranza, come dono dello Spirito Santo. Infatti, il perdono è il segno dell’amore, il suo culmine, perché ci viene offerto come dono gratuito che permette di vivere una vita nuova, “misericordiata”, come afferma Papa Francesco.

Il sacramento della riconciliazione

Le testimoniano proprio questo. Lo scopo dell’evento è rimettere al centro della vita della pastorale della Chiesa, quindi delle nostre comunità, delle nostre parrocchie, di tutte le realtà ecclesiali, il sacramento della riconciliazione. Questo è il nucleo del messaggio evangelico: la Misericordia di Dio, che ci dà la certezza che davanti al Signore nessuno troverà un giudice, ma troverà piuttosto un padre che lo accoglie, lo consola e gli indica anche il cammino per rinnovarsi. Quindi, come ha affermato Papa Francesco, «la misericordia suscita gioia, perché il cuore si apre alla speranza di una vita nuova» (Misericordia et misera, n. 3). Nella serata di venerdì 28 marzo e durante l’intera giornata di sabato 29 marzo, sarebbe significativo prevedere un’apertura straordinaria della chiesa, offrendo la possibilità di accedere alle Confessioni, preferibilmente in un contesto di Adorazione Eucaristica. Come sempre, l’evento potrebbe iniziare venerdì sera con una Liturgia della Parola per preparare i fedeli alla Confessione, e concludersi con la celebrazione della Santa Messa festiva del sabato pomeriggio.

Il Sacramento del Perdono

L’evento è strettamente legato con il tempo liturgico della Quaresima, e in particolare con la IV Domenica di Quaresima detta anticamente “Laetare”. La gioia celebrata durante questo giorno scaturisce dalla conversione personale, dalla riconciliazione con Dio e dalla grazia ricevuta nel Sacramento del Perdono. Le letture domenicali presentano, fra le altre cose, come la grazia di Dio agisce nella storia, nonostante i peccati commessi dall’uomo. Notiamo che Dio, ricco di misericordia, interviene sempre e gratuitamente per salvare l’uomo, anche se quest’ultimo è l’unico responsabile della propria sconfitta con il male.

L’iniziativa è stata collocata proprio nei giorni antecedenti alla IV Domenica di Quaresima, per dare la possibilità a tutti i fedeli di liberare la loro vita dai peccati, preparandosi, in questo modo, alla Pasqua ormai vicina.

I Giubileo dei diaconi

Varcare la Porta Santa…È come entrare in un’altra dimensione, lontana da guerre e consumismo, dal potere e dalla mondanità.
Sabato 22 e domenica 23 si sono incontrati a Roma, per il Giubileo dei Diaconi, in circa 6mila con i loro familiari, provenienti dai quattro angoli del pianeta.
Vivendo una esperienza unica: il viaggio, il cammino, l’ascolto e la preghiera ci hanno condotto a “passare” e a condividere la Speranza.
Anche se Papa Francesco era ricoverato al Policlinico Gemelli, ci ha donato un messaggio che ci incoraggia: “…siate scultori e pittori del volto misericordioso del Padre…”. Messaggeri di Speranza. Annunciatori del Perdono. Servitori disinteressati…Dalla nostra Diocesi otto Diaconi, con Don Paolo Martinelli e Don Nicola Testamigna, hanno varcato quella Porta e riaffermato a quale missione sono chiamati tutti i Cristiani. 23 nuovi Diaconi sono stati ordinati in San Pietro. Si aggiungono così agli altri 46.000 di tutto il mondo, secondo il mandato: RICEVI IL VANGELO DI CRISTO DEL QUALE SEI DIVENUTO L’ANNUNCIATORE; CREDI SEMPRE CIÒ CHE PROCLAMI, INSEGNA CIÒ CHE HAI APPRESO NELLA FEDE, VIVI CIÒ CHE INSEGNI.
La missione, il ministero, è questo. Uomini maturi, sposati, con figli e nipoti, che generosamente mettono la loro vita al servizio del Vangelo e di Santa Madre Chiesa. Vicini al Popolo di Dio
Diac Angelo Penestri

Parrocchia dei santi Florido e Amanzio: proposte per vivere il Giubileo

Il Giubileo è un momento di grazia e di rinnovamento spirituale che invita i fedeli alla preghiera, alla riconciliazione e all’impegno nella comunità e la Cattedrale dei Santi Florido e Amanzio si prepara a questo importante evento invitando tutta la comunità a viverlo attraverso alcune proposte pensate per pregare insieme e attraversare il tempo giubilare in pienezza.

La preghiera

Durante questo anno speciale, i fedeli sono invitati a partecipare alla Santa messa feriale, che si celebra ogni giorno alle ore 10, alle messe festive nei giorni di domenica, a partire dalle ore 10.30 e alle celebrazioni delle 12 e delle 18.30. Questi momenti di preghiera insieme, rappresentano un’opportunità preziosa per rinnovare la propria fede e condividere momenti di comunione con gli altri membri della comunità. La partecipazione attiva alle celebrazioni è un modo per vivere la gioia del Giubileo e per rafforzare i legami tra i parrocchiani. Ogni prima domenica del mese, alle ore 17.30, si svolgerà  l’adorazione eucaristica. Un invito a fermarsi, dedicandosi completamente alla preghiera, per rinnovare la propria relazione con Dio. Tutti i sabato mattina e la domenica, sia al mattino che nel pomeriggio, sarà possibile confessarsi. Così come durante la settimana, prima e dopo la Santa Messa. Sabato 22 marzo, alle ore 14.30, i bambini e i ragazzi del catechismo delle parrocchie del centro storico, parteciperanno al pellegrinaggio a loro dedicato.

La solidarietà

Il Giubileo è anche un momento per vivere concretamente la carità, un modo tangibile per allargare il nostro sguardo oltre i confini locali, unendo i fedeli in un gesto di solidarietà e amore verso i più bisognosi come quelli del Centro nutrizionale di Kizibere, in Rwanda, gestito dalle Suore Ospedaliere della Misericordia, per fare la differenza nella vita di chi vive situazioni di vulnerabilità.

L’indulgenza

Nel corso dell’Anno Santo, tutti i fedeli veramente pentiti che avranno un atteggiamento interiore di distacco da qualsiasi peccato che avranno celebrato il Sacramento della Riconciliazione, che avranno celebrato l’Eucaristia con la Santa Comunione che avranno pregato secondo l’intenzione del Santo Padre, potranno conseguire l’Indulgenza per sé o per le anime del Purgatorio in una delle seguenti forme: intraprendendo un pellegrinaggio verso un luogo sacro giubilare  (Chiese giubilari diocesane: Cattedrale di Città di Castello e Basilica “Madonna del Transito” di Canoscio) e lì partecipando alla Santa Messa.

Mercoledì delle ceneri, inizio della Quaresima

Mercoledì 5 marzo segna l’inizio della Quaresima, un periodo di riflessione e penitenza per la comunità cristiana. Le parrocchie di Santa Maria delle Grazie, San Francesco, San Michele e della Cattedrale, si preparano ad accogliere i fedeli per le celebrazioni del Mercoledì delle Ceneri.

Il programma delle celebrazioni

Il programma delle celebrazioni inizia nella chiesa di Santa Veronica alle ore 7 con la messa. Presso il santuario di Santa Maria delle Grazie, alle ore 8.15 si celebrano le lodi mattutine, seguite dalla messa alle 8.30. Nel pomeriggio, la comunità si riunirà anche nella chiesa di Santa Lucia per la liturgia delle ore 17. La Basilica cattedrale ospiterà la celebrazione delle 18.30, con la partecipazione dei gruppi del catechismo. Alle ore 21, il santuario di Santa Maria delle Grazie accoglierà i fedeli per la messa serale.

Locandina del programma

La Via Crucis

Nell’itinerario di fede verso la Pasqua, i cristiani sono invitati a rivivere il cammino di Cristo sul Golgota con la Via Crucis che si terrà nel chiostro delle Cappuccine: venerdì  7 marzo, animata dalle parrocchie di Santa Maria delle Grazie, San Michele Arcangelo e San Francesco; venerdì 14 marzo dalla parrocchia dei Santi Florido e Amanzio; il 21 marzo sarà la volta delle parrocchie di Santa Maria Maggiore e Santa Maria Nova. I giovani e le suore animeranno rispettivamente l’incontro del 28 marzo e del 4 aprile. Inoltre, venerdì 11 aprile, presso il santuario Madonna delle Grazie, si terranno la celebrazione penitenziale e le confessioni individuali.

Locandina – Via Crucis nel chiostro delle Cappuccine

 

La CEI invita le comunità ecclesiali a pregare per Papa Francesco

La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) ha lanciato un appello alle comunità ecclesiali di tutta Italia affinché si uniscano in preghiera per Papa Francesco, ricoverato dal 14 febbraio scorso al Policlinico A. Gemelli di Roma. 

Il ricovero di Papa Francesco ha suscitato una grande mobilitazione tra i fedeli. La CEI ha ribadito l’importanza di mantenere viva la speranza per il Papa, che guida la Chiesa con instancabile impegno.

 

 

Città di Castello: cammini francescani sempre più accoglienti e inclusivi, con uno sguardo anche al Giubileo

Nel cuore dell’Umbria, Città di Castello si conferma una delle tappe centrali tra quelle percorse dai pellegrini attratti dai suoi storici cammini e dalla profonda spiritualità che permea il territorio dell’Alta Umbria. Questo è il quadro emerso dall’incontro al quale hanno partecipato il vescovo diocesano Luciano Paolucci Bedini e Angelica Lombardo, presidente dell’associazione “Le Rose di Gerico”, alla presenza del sindaco, Luca Secondi e degli assessori comunali alla Cultura, Michela Botteghi, alle Politiche sociali, Benedetta Calagreti, e al Turismo, Letizia Guerri. Sono stati presentati i dati ufficiali sull’accoglienza della Chiesa diocesana. Il territorio tifernate, da marzo a dicembre 2024, ha accolto nella sola ospitalità donativa di Città di Castello ben 1.507 pellegrini. 

Il numero più significativo – 1.088 unità – riguarda quelli di nazionalità italiana, rilevante anche il numero di quelli provenienti da Germania (71), Francia (63) Brasile (42), Austria (32) e Spagna (36). Le foresterie donative, ricchezza spirituale e sociale del territorio diocesano, hanno ospitato 489 pellegrini nel monastero del Santissimo Crocifisso di Citerna, 473 nell’ostello Pieve de’ Saddi e 1632 nel rifugio Betania di Pietralunga. Il risultato non evidenzia solo l’importanza storica e culturale di questa parte dell’Umbria, ma testimonia anche un crescente interesse per il turismo religioso e per i cammini in generale. Questi sentieri storici non sono solo vie di transito, ma veri e propri itinerari spirituali che donano a chi li percorre un’esperienza profonda, un’immersione nella natura e la connessione con se stessi.

La tradizione del pellegrinaggio, che affonda le radici nei secoli, si è rinnovata nel tempo, attirando un sempre più variegato popolo in cammino. Le statistiche della Statio Peregrinorum di Assisi ci mostrano che il 41,41% dei pellegrini passati per la città di san Francesco sono partiti mossi da motivazioni religiose, 22,80% per motivazioni diverse e l’1,89% per un’esperienza culturale.

Questo anno del Giubileo 2025 – commenta il Vescovo – si incontra con gli anni dei giubilei francescano che termineranno nel 2026 con la memoria della morte di Francesco. Sono delle grandi occasioni perché il nostro territorio possa essere valorizzato in tutte le sue componenti, culturali, storiche, ambientali e soprattutto spirituali. Nel territorio della diocesi di Città di Castello abbiamo la fortuna di veder passare la Via di Francesco, un cammino molto frequentato e che sta rilanciando, non solo l’esperienza di un turismo lento, immerso nella natura che contempla le ricchezze culturali, ma che è anche l’occasione perché molti riscoprano la vicenda francescana che ha attraversato queste terre. Tutta l’attenzione che stiamo ponendo a più livelli sull’accompagnamento dei pellegrini è per creare una mentalità di accoglienza per coloro che attraversano il nostro territorio con molteplici aspettative. Insieme all’Associazione “Le Rose di Gerico”, la Diocesi di Città di Castello sta cercando di implementare l’accoglienza e soprattutto di essere attenta a quei valori fondamentali che oggi il turismo non può dimenticare, come quello molto importante dell’inclusione, dell’attenzione ai più fragili e dell’apertura di quei luoghi che oggi non sono, per alcuni, fruibili”. 

E Città di Castello ogni anno di più sa offrire calda ospitalità e servizi professionali sia nelle diverse tipologie di strutture ricettive, anche di ristorazione e commerciali. L’afflusso del turismo lento, inoltre, ha avuto ripercussioni positive sull’economia locale dando alla città non solo un dato statistico, ma soprattutto un segnale di vitalità e di rinnovamento. Significativa è stata la lettura “oltre i numeri” dell’accoglienza da parte de “Le Rose di Gerico” che ha raccolto i dati statistici e ha sottolineato l’importanza dell’aspetto umano, spirituale e sociale  della cura del pellegrino. 

Non è quindi il solo desiderio di evasione a richiamare ogni anno migliaia di pellegrini, ma qualcosa in più: la ricerca di Dio, il desiderio di conoscere e conoscersi, la necessità di umanità, di sperimentare una socialità diversa. Ed è in questi incontri, fugaci ma profondi, che l’ospitalità gioca un ruolo fondamentale: è la porta aperta del luogo attraversato e la mano tesa della sua comunità”, dice Angelica Lombardo, presidente de “Le Rose di Gerico”.

Durante l’incontro sono state presentate alcune iniziative proposte per l’Anno giubilare, prime in ordine temporale la conferenza “Oltre i limiti: turismo lento e cammini inclusivi” prevista per il prossimo 15 marzo, e il corso di conduzione della Joëlette, un ausilio da trekking per persone con disabilità, il giorno seguente, 16 marzo.

È stata un’occasione, quella di stamattina, per toccare tematiche importanti che hanno visto la partecipazione di autorità religiose e civili attente e aperte a nuove possibilità di dialogo su tematiche quali l’accoglienza e l’accessibilità dei cammini per un turismo più inclusivo. Due momenti significativi, quelli proposti,che fanno parte di un più ampio progetto che, con la Diocesi, abbiamo fortemente voluto proporre nei primi mesi del Giubileo della Speranza”, ha detto Angelica Lombardo.

“Città di Castello e il comprensorio altotiberino – commenta l’assessore alle Politiche sociali, Benedetta Calagreti si confermano quale territorio di confine apprezzato e frequentato da pellegrini di tutto il mondo. La sinergia positiva che da tempo si è attivata fra la diocesi, con il vescovo Paolucci Bedini e tutto il clero, le associazioni, i luoghi di culto e le istituzioni comuni in testa, è senza dubbio un elemento fondamentale per costruire progetti futuri in vista di grandi eventi a livello mondiale legati al giubileo e alla figura di Francesco. Progetti che vedono al centro le persone di ogni provenienza senza barriere e con tanta inclusione, amore e accessibilità ad ogni luogo – ha concluso Calagreti – nel nome della santa Margherita da Città di Castello che è il simbolo universale dell’inclusività”.

Durante l’incontro sono state elencate anche le numerose iniziative per il Giubileo che si susseguiranno durante l’anno e il timbro che celebra gli 800 anni del il Cantico delle Creature, a disposizione dei pellegrini nella chiesa di san Francesco.