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In pellegrinaggio sui passi di santa Margherita

La Diocesi tifernate e l’associazione Le Rose di Gerico invitano ad un pellegrinaggio sui passi di Santa Margherita. Il percorso, che si snoda su strade sterrate e sentieri,  parte sabato 26 da Mercatello sul Metauro  e arriva domenica 27 a Città di Castello, dove la santa ha vissuto e dove, nella chiesa di San Domenico sono custodite le reliquie. La distanza da percorrere è di 42 chilometri, suddivisi in due tappe, con un pernottamento in agriturismo tra le due giornate. Un cammino di fede e devozione immerso nella bellezza della natura e nella spiritualità del pellegrinaggio. Un’esperienza aperta a tutti, per riscoprire il valore della fragilità e della forza della fede, seguendo le orme della Santa patrona delle persone con disabilità e testimone di amore e accoglienza. Coloro che vogliono partecipare, devono essere in  buona forma fisica, dotarsi di equipaggiamento adeguato ed iscriversi entro il 22 aprile: info@lerosedigerico.it – 371 1886742.

L’annuncio della Pasqua, spalanca l’orizzonte della vita

I primi passi della primavera, in questo tempo santo che ci introduce alla celebrazione della Pasqua, raccolgono anche i frutti maturi del lungo ed importante Cammino Sinodale delle Chiese in Italia, che ha coinvolto anche le nostre due diocesi sorelle. I Delegati di tutte le diocesi italiane, insieme con noi vescovi, porteranno a termine il discernimento sulle indicazioni che sono emerse in questi anni di ascolto, dialogo e confronto, per poi consegnarne la sintesi a tutto il popolo di Dio. Abbiamo camminato insieme per ascoltare cosa lo Spirito di Dio chiede alle Chiese in questo nostro tempo. Lo Spirito ha parlato, attraverso la Parola, la realtà attuale, i fratelli e le sorelle, ed ora siamo tutti chiamati a dare corpo a questi segni di speranza facendo insieme e con coraggio nuove scelte di Vangelo. Uniamoci al lavoro dei nostri rappresentati con fiducia e sosteniamolo nella preghiera perché davvero si compia solo la volontà di Dio.

La Settimana santa

I suggestivi riti della Settimana santa ci accompagneranno poi a rendere nuovamente grazie al Signore per averci salvato. Entriamo a Gerusalemme con il nostro Maestro per portare a compimento con Lui il sacrificio della nostra fede. Sulle orme del Figlio Gesù ripercorriamo il tempo drammatico del dono della sua vita offerta per amore nostro. Riviviamo con Lui il dramma della sua passione e della sua obbedienza fedele al Padre. Sostiamo in silenzio dentro il mistero della sua morte, perché la gioia della sua Risurrezione non ci trovi indifferenti e distanti. Celebriamo tutti questi giorni santi con la nostra comunità, vicini ed uniti ai nostri fratelli e alle nostre sorelle di fede, partecipi e attenti ai gesti e alle parole dei nostri pastori. Ogni domenica dell’anno, nella celebrazione dell’Assemblea Eucaristica domenicale, facciamo memoria e attualizziamo la morte e la Risurrezione di Gesù. Per il dono di quella vita nuova, che scaturisce dalla Pasqua, noi esistiamo e camminiamo nella fede dentro la storia che Dio ci da di attraversare. Una volta all’anno però, nella grande Veglia pasquale, nel ricordo storico dell’atto supremo della nostra salvezza, noi facciamo memoria del nostro Battesimo. Di quando, per grazia, la potenza dell’amore di Dio, che ha risuscitato Gesù dalla morte, ha preso casa nella nostra fragile esistenza, liberandola da ogni male e rendendola vittoriosa anche sulla morte, in vista di una vita eterna nella comunione della Santissima Trinità.

La Pasqua

L’annuncio della Pasqua, che ci da speranza e ci riapre alla vita, è proprio il messaggio di un amore immenso, gratuito, misericordioso e fedele, che da senso e direzione ai giorni che viviamo sulla terra e spalanca l’orizzonte della vita piena e compiuta sconfiggendo per noi il grande nemico. Senza questa parola, e senza questo evento di salvezza, la vita degli uomini è in balia delle potenze egoistiche del mondo, illusa dalle sue false promesse di eternità e schiava delle sue effimere ricchezze. Costretta ad adorare i simulacri del successo personale e gli idoli della felicità a breve durata. Rassegnata a far conto solo sulle deboli forze umane e sulle fragili difese materiali. Il cuore di ogni uomo invece è stato plasmato da Dio per la comunione, la condivisione, la pace e l’amore, e quando manca di tutto ciò va in affanno e abbassa lo sguardo, perde speranza e azzera la fiducia, ma siccome è fatto solo per la vita e non per la morte, cerca vita dove crede di trovarla, razzolando tra le briciole del mondo, fidandosi dei falsi profeti che promettono ciò che non possono dare e lo danno a caro prezzo.

Ecco perché la luce della Pasqua ci è necessaria… lodiamo il Signore della nostra Vita!

don Luciano, vescovo

Alcuni progetti della chiesa tifernate realizzati grazie ai fondi 8xmille

Ristrutturazione dei locali per il ministero pastorale di Trestina

Il progetto ha riguardato lavori di riqualificazione dell’immobile esistente facente parte del complesso parrocchiale di San Donato in Trestina, necessari al fine di migliorare la funzionalità e l’utilizzo dell’edificio da parte della comunità. La storia della chiesa di San Donato in Trestina inizia nel 1972, oggi dopo tanti anni si è reso necessario una riqualificazione per adeguare la struttura alle mutate necessità di spazi attraverso una risanamento e adeguamento di barriere architettoniche e igenico sanitario. Gli appartamenti per sacerdoti sono più accoglienti, e adatti per persone diversamente abili, i locali per le attività di catechismo ed oratorio più moderni e funzionali, permettono ai ragazzi di sentirsi a casa in un ambiente protetto in cui trovare possibilità di esprimersi, formarsi e giocare. Gli spazi più adeguati consentono anche di poter ospitare spettacoli, organizzare convegni, incontri e riunioni. Trestina, centro e riferimento della zona sud della diocesi di Città di Castello con un vivo oratorio, con la presenza ormai da circa vent’anni dell’ Adorazione Eucaristica perpetua, ha ora sicuramente la struttura capace di poter essere segno di una comunità che sente sempre di più il desiderio di unirsi nella fede e di condividere nella fraternità la propria vita.

Restauro delle statue di San Florido e Amanzio

Le statue lignee di santi patroni di Città di Castello Florido e Amanzio sono attribuite su base stilistica a Alberto di Giovanni Alberti, architetto, scultore e pittore dell’omonima famiglia Alberti, fiorente bottega attiva a Sansepolcro tra il XVI° e il XVII° sec.. Il restauro è consistito nel consolidamento del supporto, fermatura degli strati pittorici, pulitura e integrazione cromatica. Le due statue sono custodite nel museo diocesano di Città di Castello, ed ogni anno vengono esposte in cattedrale per la festa patronale dei due Santi il 13 novembre, per la venerazione dei fedeli.

Caritas – “Piccoli passi possibili” corsi di lingua italiana per stranieri

Le competenze linguistiche di base sono uno dei perni essenziali per l’integrazione, e autonomia individuale in un territorio. I corsi di italiano per stranieri sono partiti ad Agosto 2024 con 3 classi divise per livello linguistico e con una ottima frequenza media di 15 persone. Molti corsisti hanno sviluppato già nei primi 5 mesi di progetto delle competenze linguistiche sufficienti tali per poter sostenere il test di competenza linguistica del CPIA. Un buon risultato che ha favorito tra l’altro uno scambio linguistico umano, e ottime relazione fra i partecipanti.

Santa Veronica: due appuntamenti per conoscere la santa

Il Centro Studi Santa Veronica Giuliani è lieto di annunciare un evento speciale dedicato alla spiritualità e alla storia di santa Veronica. Martedì 1 aprile , alle ore 20.45, si terrà un incontro pubblico presso la Chiesa del Monastero delle Cappuccine a Mercatello sul Metauro. L’occasione sarà la presentazione del libro “Le Stimmate”, che approfondisce il legame tra le affascinanti tra la figura di  Francesco d’Assisi e quella di Veronica Giuliani. Durante la serata, Don Andrea Czortek,  dialogherà con l’autore Don Romano Piccinelli. L’ncontro è aperto a tutti, con ingresso libero, e rappresenta un’importante occasione per conoscere meglio santa Veronica. Con l’occasione, il Centro Studi invita chiunque sia interessato a unirsi come socio, contribuendo così alla promozione della cultura e della storia religiosa. E’ dedicato alla spiritualità santa Veronica anche la conferenza dal titolo “La grazia delle stimmate tra luminosità e ripugnanza”. Appuntamento, sabato 5 aprile presso la  chiesa di santa Veronica a la Tina. Guiderà l’incontro, don Romano Piccinelli.

“La Passione” elevazione spirituale, attraverso il racconto dei vangeli e commenti musicali

La bellissima Chiesa di San Francesco a Citerna ospiterà, sabato 12 aprile ore 21, l’iniziativa dal titolo “La Passione” elevazione spirituale, attraverso il racconto dei vangeli e commenti musicali.
Organizzata dalla Schola Cantorum Anton Maria Abbatini, in collaborazione con la parrocchia di san Michele Arcangelo e san Francesco, il Comune e l’Associazione Le Rose di Gerico.
In programma musiche di J.S. Bach, R. Dubra, L.Perosi. A. Part, R. Tofi, G.P. da Palestrina, D. Bartolucci.

I vangeli e la Passione

La Passione” è un tema centrale nella tradizione cristiana. I Vangeli canonici  offrono un racconto dettagliato degli ultimi giorni di Gesù, dal Suo arrivo a Gerusalemme, all’Ultima Cena, all’arresto, fino alla salita al Golgota. Un percorso di sofferenza, sacrificio e, infine, di redenzione. Una narrazione che si unisce alla musica creando un’esperienza di elevazione spirituale. La musica diventa un veicolo per la meditazione sul messaggio di amore, perdono e speranza, che invita ciascuno a confrontarsi con il mistero della sofferenza e della redenzione. La voce della narrazione sarà quella di Silvio Ficarra mentre la parte musicale sarà eseguita Schola Cantorum Anton Maria Abbatini guidata dal direttore Alessandro Bianconi. 

Quaresima di carità

Per una Quaresima di carità quest’anno la Caritas Diocesana ha pensato (nello stile sperimentato a Natale) di coinvolgere la comunità cristiana con le sue parrocchie, i Centri di Ascolto, i volontari, le associazioni per favorire l’acquisto di una colomba artigianale di produzione locale (costo 10 euro) per sostenere le proprie attività caritative. Pertanto, vi invitiamo fraternamente a collaborare con i vostri parroci all’organizzazione della vendita di tali colombe nelle vostre realtà (ad esempio dopo le Sante Messe o nelle modalità che riterrete più opportune), che verranno distribuite nei prossimi giorni dai nostri operatori.
Gaetano Direttore Caritas Diocesana

 

RITIRO DI QUARESIMA CON IRC

Sono più di cinquanta i docenti di religione che venerdì 14 marzo, sfidando la pioggia incessante, hanno partecipato all’incontro di quaresima guidato dal vescovo Luciano presso la casa di preghiera “ecco tua madre” alla Pieve di Canoscio. Provenienti dagli angoli più disparati dei due territori diocesani di Gubbio e Città di Castello gli insegnanti hanno seguito con interesse le parole del loro pastore, il Vescovo Luciano Paolucci Bedini, che su sollecitazione della lettera ai romani di San Paolo, ha sottolineato come “l’offerta dei nostri corpi” sia l’offerta di tutta la nostra esistenza di creature fragili, umane, ma capaci di accogliere la grazia.

La costruzione del Regno

È proprio in questo che si realizza il nostro culto spirituale, così partecipiamo, come “sacerdoti”, alla costruzione del Regno. Il Vescovo, inoltre, ha detto come questo tempo di cammino verso la Pasqua sia un tempo favorevole per la comunità per riscoprirci fatti di fango e spirito, con la possibilità di essere rimodellati continuamente dalla grazia. Ciò, però è possibile solo attraverso la conversione del cuore che non è un mero sentimentalismo. Il cuore biblico è la sede delle scelte, quindi è necessario cambiare il modo di pensare per fare scelte coraggiose e, spesso, contro corrente. Altro punto su cui è stato posto l’accento e l’importanza della fraternità, termine che può essere usato per tradurre la carità in San Paolo. I cristiani, che hanno come orizzonte la speranza in una battaglia che sappiamo bene come va a finire, non possono pensarsi da soli e non possono essere attori di divisione. La divisione, forse, è lo scandalo più grande che la Chiesa può dare al mondo. Nella comunità c’è bisogno di tutti, nessuno escluso. Un ringraziamento speciale per la calorosa accoglienza ed ospitalità va alle Missionarie dell’Immacolata di Padre Kolbe.
Prof. Alessandro Manfucci

Presentato il Rendiconto 8×1000 2024 delle Diocesi dell’Umbria

«La rendicontazione è un modo per dire grazie a tutti, credenti e non credenti» «L’annuale Rendiconto delle nostre Chiese dell’Umbria è un dovere, perché i cittadini si fidano della Chiesa mettendole a disposizione diverse risorse, attraverso la firma dell’8xmille». Così l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Ivan Maffeis, presidente del Comitato nazionale per il sostegno economico alla Chiesa cattolica, in occasione della presentazione, nel capoluogo regionale, del “Rendiconto 8xmille 2024 delle Diocesi dell’Umbria”, tenutasi il 22 marzo, nella Sala del Dottorato del complesso monumentale e museale della Cattedrale “Isola San Lorenzo”. «È un dovere buono – ha proseguito l’arcivescovo Maffeis –, perché dietro a questa rendicontazione passa il volto delle nostre comunità, passa l’impegno della carità, basti pensare alle tante opere segno e strutture di accoglienza Caritas, passa l’impegno educativo per i nostri ragazzi, penso ai numerosi oratori, passa l’impegno per la salvaguardia e la valorizzazione del vasto patrimonio storico-artistico ecclesiale, un esempio è questo complesso in cui ci troviamo, e passa l’impegno per tutto l’aspetto del culto, le chiese, le opere d’arte e le tante forme culturali attraverso le quali come Chiesa cerchiamo di portare in questo tempo il messaggio di speranza.

Le storie dell’8×1000

La rendicontazione è un modo per dire grazie a tutti, credenti e non credenti». Oltre all’aspetto pastorale sottolineato da mons. Maffeis, sono stati trattati i temi riguardanti l’annuale Rendiconto 8xmille dal diacono perugino Giovanni Lolli, delegato regionale per il Sovvenire in Umbria, dall’economo della Conferenza episcopale umbra (Ceu) Daniele Fiorelli e dal giornalista e membro della Segreteria pastorale regionale Ceu Daniele Morini. Quest’ultimo ha presentato alcuni video realizzati sui diversi ambiti di intervento delle Chiese locali, dalle opere e strutture Caritas agli Oratori, dai parroci e animatori parrocchiali al culto e alla tutela del patrimonio storico-artistico di cui l’Umbria è ricchissima, non trascurando le “storie di vita” delle persone a cui buona parte dei fondi 8xmille è destinata. Storie che interessano più dei numeri i media che da anni, ha ricordato Morini, danno adeguato spazio alla presentazione delle opere e attività promosse grazie all’8xmille a livello territoriale. L’economo Fiorelli ha parlato di quanto questo rendiconto, giunto alla settima edizione, sia di esempio-modello per altre Regioni ecclesiastiche italiane, nell’essere invitato a presentarlo lungo un po’ tutta la Penisola. Si tratta anche di un esempio di quanto la Chiesa sia trasparente nella gestione delle risorse economiche destinate dal contribuente-cittadino. Inoltre, ha evidenziato lo stesso Fiorelli, il rendiconto è sempre più preso in considerazione dagli enti regionali e comunali che vedono nella Chiesa cattolica un soggetto con cui collaborare per la realizzazione di progetti con ricadute positive sul territorio. Il diacono Lolli, che ha moderato i vari interventi, ha presentato i dati del rendiconto, che quest’anno è stato dedicato al tema della formazione, crescita e accompagnamento delle giovani generazioni con sei pagine riferite all’attività degli oratori finanziate anche con i fondi dell’8xmille.

Una Chiesa che si spende per i giovani

Pertanto la scelta del titolo dell’edizione 2024: “8xmille: al servizio di una Chiesa che si spende per i giovani”. Tema, ha sottolineato il diacono Lolli, introdotto dalla prefazione del Vescovo Ivan intitolata “dare speranza ai giovani nostra speranza”. I dati del Rendiconto 8xmille delle Diocesi dell’Umbria. Sono 7,85 milioni di euro i fondi che le Diocesi umbre hanno ricevuto dal’8xmille nel 2024, di cui almeno il 50% destinali alla Carità. Ulteriori 4,56 milioni di euro sono arrivati nel territorio regionale per finanziare le opere di conservazione dei beni culturali e per l’edilizia di Culto; questi ultimi fondi non sono gestiti dalle Diocesi, ma dagli enti che attuano le opere: parrocchie, musei, ecc… Anche i fondi 8xmille, che nel 2024 ammontano a circa 9,14 milioni di euro e che contribuiscono al sostegno dei 658 sacerdoti dell’Umbria, giungono direttamente ai sacerdoti attraverso l’Istituto centrale per il sostentamento del clero e quindi non passano dalle Diocesi. In totale in Umbria, direttamente o indirettamente, sono pervenuti 21,55 milioni di euro derivanti dall’8xmille nel 2024. “Le Diocesi hanno collaborato per rendere ancora più tempestiva e trasparente la loro rendicontazione – ha commentato Lolli –.

La brochure

Il rendiconto, sotto forma di un’agile brochure, oltre ai dati di dettaglio degli anni 2023 e 2024 di ogni singola Diocesi, contiene molte pagine infografiche che illustrano e comparano i dati nazionali e regionali nelle specifiche dei vari capitoli di spesa. Nella sezione dedicata alle singole Diocesi – ha precisato –, i dati di rendiconto vengono specificati nelle voci di dettaglio e accompagnati da una relazione dell’economo diocesano”. Riccardo Liguori per conto dell’Ufficio stampa Ceu

Inaugurazione dell’opera segno Caritas diocesana: AMBULATORIO ODONTOIATRICO SOLIDALE

La povertà assoluta in Italia è un dato ormai strutturale che investe 5milioni694mila persone (dati 2023), con un incremento costante evidente negli ultimi dieci anni (+ 1,6 milioni di persone) e con un numero crescente delle persone assistite dalla Caritas (+41,6%).Fra la multidimensionalità dei bisogni quelli sanitari appaiono in costante crescita. Nel 2024, 436mila persone hanno dovuto chiedere aiuto per ricevere farmaci o cure, +8% rispetto al 2023 (compartecipazione ticket, acquisto farmaci di fascia A o da banco, visite specialistiche private).
Le persone povere si possono permettere una spesa inferiore rispetto alle non povere (10,25 euro rispetto ai 60,96) e destinano il 62% delle loro risorse ai medicinali e solo il 7% alle cure odontoiatriche.

Un problema di salute pubblica

Le malattie del cavo orale rappresentano un frequente e talvolta grave problema di salute pubblica e l’accesso alle cure o prevenzione è garantito dal SSN ma ancor più da studi privati. Gli italiani spendono 8 miliardi di euro/anno, lo Stato 85 milioni e una percentuale importante di cittadini (5,7%) rinuncia a curarsi creando di fatto una disuguaglianza evidente.
L’esperienza di ascolto della Caritas della Diocesi di Città di Castello ha registrato anche localmente tale fenomeno e si è adoperata per cercare di risolvere alcune vulnerabilità, in primo luogo accompagnando le persone in difficoltà economica nel percorso di accesso ai LEA odontoiatrici del SSN ed in altri sostenendo le spese di trattamento.
L’ambulatorio odontoiatrico solidale nasce dalla considerazione di dare vita ad un’opera segno finalizzata alla realizzazione di un servizio di prevenzione e cura specifica a favore di persone disagiate, grazie alla progettazione Caritas per i fondi 8×1000, al contributo diocesano ed alla collaborazione di Docenti dell’Università di Perugia.

Il servizio

I pazienti accedono al servizio ambulatoriale odontoiatrico solidale su appuntamento fornito dagli operatori dello stesso sia per la prima valutazione clinica, sia per i trattamenti necessari.
Saranno indirizzati dopo un colloquio conoscitivo presso il Centro d’Ascolto Parrocchiale o Diocesano, sedi ove vengono accertate le condizioni di vulnerabilità, soprattutto economiche, tramite ISEE, oppure verranno segnalati da altri soggetti (MMG, PLS, servizi sociali , associazioni) .
La motivazione, l’impegno e la professionalità della struttura organizzativa sono gli elementi cardine su cui si sviluppa l’attività dell’ambulatorio.
I volontari, risorsa indispensabile per il funzionamento del servizio, sono odontoiatri che si rendono disponibili, in maniera programmata e regolare, a destinare una parte del loro tempo alle attività di cura, affiancati da una segretaria e da una assistente alla poltrona.

Gaetano Direttore Caritas Diocesana

Camminiamo insieme con la joëlette

Due giornate all’insegna dell’inclusione e del turismo lento, quelle di sabato 15 e domenica 16, che hanno visto come protagonisti associazioni ed esperti del settore. Ad organizzare i due incontri, la Diocesi di Città di Castello e l’Associazione Le Rose di Gerico, uniti per promuovere e diffondere l’idea di un turismo inclusivo, quello dei cammini e dei pellegrinaggi, che non lascia indietro nessuno. Nel pomeriggio di sabato, la sala santo Stefano del Palazzo vescovile ha ospitato la conferenza “Oltre i limiti. Turismo lento e cammini inclusivi” alla quale hanno partecipato Alessandra Croci, Consigliera comunale di Viterbo con delega alla Via Francigena e al Giubileo 2025, Daniele Parrettini, delegato FISH Umbria – Federazione italiana per i diritti delle persone con disabilità e famiglie, Ilaria Bartolotti, Direttore Corpo Italiano di San Lazzaro “, Bruno Morroto, Presidente dell’Associazione La Via Francigena in Tuscia, Marco Bailetti, residente dell’Associazione il Cammino Possibile. Gli interventi dei relatori hanno stimolato interessanti riflessioni, aprendosi ad un confronto sulle opportunità e le sfide legate al turismo accessibile. Gli esperti, hanno condiviso esperienze concrete e buone pratiche, dimostrando che la collaborazione e la sinergia tra associazionismo e istituzioni pubbliche e private è la giusta strada da perseguire.

Il corso di formazione per conduttori di joëlette

Se il pomeriggio di sabato è stato dedicato all’ascolto e al confronto, nella giornata di domenica, le parole si sono trasformate in gesto concreto. Grazie alla competenza e professionalità dei formatori dell’ Associazione il Cammino Possibile, i venti iscritti al corso di formazione e conoscenza della joëlette si sono cimentati nella conduzione di questo ausilio da trekking, che consente a persone con disabilità, di vivere l’esperienza dell’outdoor. Dopo una prima parte teorica, le due joëlette, messe a disposizione dall’Associazione, sono state portate su strada ed hanno attraversato le vie del centro storico della città tifernate. Successivamente il corso si è spostato nel bellissimo parco di Villa Montesca, dove i partecipanti sono stati messi alla prova su un terreno caratterizzato da sentieri sterrati e pendii. Questa esperienza pratica ha permesso ai corsisti di applicare le nozioni teoriche apprese, affinando le abilità nella conduzione e soprattutto migliorando la capacità di lavorare in squadra. Durante l’esercitazione pratica, i formatori hanno fornito indicazioni preziose su come affrontare le diverse situazioni che si possono presentare, sottolineando l’importanza della comunicazione e della coordinazione tra i conduttori. Ognuno ha avuto l’opportunità di alternarsi nei vari ruoli, acquisendo così maggiore sicurezza e consapevolezza delle responsabilità e delle dinamiche nella gestione dello strumento e del percorso.

Questa iniziativa, che ha approfondito le tematiche legate al turismo lento e ai cammini inclusivi e che ha contribuito a far conoscere la joëlette nel nostro territorio come simbolo di libertà e di opportunità per tutti coloro che desiderano esplorare la natura indipendentemente dalle proprie limitazioni, rappresenta un passo verso la consapevolezza dell’importanza di un turismo più accessibile e sostenibile, come esperienza consapevole e inclusiva.