Sant’Antonio, abate ed eremita

Il 17 gennaio si celebra la memoria liturgica di sant’Antonio Abate.
Nato attorno al 250 a Coma in Egitto, decise di rinunciare a tutto a vent’anni ritirandosi in una zona deserta sulle sponde del Mar Rosso, dove condusse una vita anacoretica per oltre ottant’anni fino alla sua morte avvenuta nel 356. La sua fama di santità attirava pellegrini e bisognosi da tutto l’Oriente, compresi l’imperatore Costantino e i suoi figli, che cercavano il suo consiglio. Antonio lasciò il suo eremo solo in due occasioni:  per confortare i cristiani di Alessandria perseguitati da Massimino Daia e su invito di Atanasio, per incoraggiarli a rimanere fedeli al Concilio di Nicea. Nelle rappresentazioni iconografiche, è spesso raffigurato circondato da donne seducenti, simbolo delle tentazioni o da animali domestici di cui è considerato protettore.

Domenica 19 gennaio alle ore 11.15,  in piazza Gabriotti,  si terrà la tradizionale benedizione degli animali domestici.